Abbiamo provato lo zaino circolare Freitag, disegnato pensando alla sua fine

Mono[pa6] segna un netto stacco con tutto quello che abbiamo visto fin qui da Freitag. Eppure è la più radicale espressione della filosofia del brand. Ma è un buono zaino?

Nella gran movimentazione di zaini che ogni giorno occorre su treni e metropolitane, per poi riapparire tra i marciapiedi e tavolini dei caffè delle città di tutto il mondo, non si può certo dire che il nuovo di Freitag, il Mono[Pa6], spicchi al primo sguardo. È nero, come tanti altri; le sue linee, in linea con le tendenze urbane, sono quelle dello zaino a sacco con chiusura rolltop, filiazione diretta della cultura dei bike messenger che ha tanto influito sul design di borse e zaini in questo inizio secolo. Anche il cordino bianco e nero ricorda quello di celebri modelli recenti. 

Ma osservandolo più da vicino, si notano dettagli importanti. La borsetta rimovibile, prima di tutto; e poi la varietà dei dettagli sulle superfici di Nylon.  Anche le cuciture appaiono diverse e particolarmente curate. Questo zaino è in verità diverso dalla maggior parte di quelli che vedrete in giro. Impiega un unico materiale, il Nylon 6 o poliammide 6. Non è un materiale a caso: è facile da riciclare e viene creato da materiali di riciclo. È un materiale perfettamente circolare, a differenza dei teloni dei camion. 

Il nuovo zaino Mono[Pa6] di Freitag. Foto Elias Bötticher

Questo è uno zaino “costruito per essere decostruito”, dice Jeffrey Siu, il designer che ha collaborato con Freitag per crearlo. E l’uso di un unico materiale ne ha fortemente indirizzato la progettazione. “La scelta di limitarsi a un singolo materiale circolare si traduce in un linguaggio di design completamente unico", dichiara Freitag. Questa, per il brand svizzero, è una “prima volta”. Per capirne l’importanza, bisogna fare un passo indietro. 

L’iconografia del telone per i camion

Freitag, anagraficamente, è un brand millennial. Nasce nella prima metà degli anni Novanta; nel 2023 ha oltrepassato la soglia dei trent’anni. Lanciare in questo momento un prodotto nuovo, il suo più nuovo di sempre probabilmente, quindi, è un gesto fortemente simbolico. Questo “nuovo” di cui parliamo non è qualcosa che non c’entra con Freitag, un cellulare o un paio di cuffie per esempio o una collaborazione sull’arredamento, che sarebbero soprattutto mosse di marketing; il nuovo, per l’azienda di Zurigo, è una messa in discussione della propria identità. 

Il nuovo zaino Mono[Pa6] di Freitag. Foto Elias Bötticher

Il riuso fin dal suo anno zero dei teloni per camion per trasformarli in borse è stato per Freitag l’incontro perfetto di etica ed estetica. Etica, perché ha inscritto nel dna del marchio l’attitudine alla sostenibilità quando ancora se ne parlava pochissimo, a cavallo tra i due secoli; ed estetica, perché l’ha resa immediatamente riconoscibile in tutto il globo, con borse e zaini e altri prodotti tutti in qualche modo simili, ma nessuno uguale l’uno all’altro. 

Lo zaino Mono[Pa6] nasce dall’ambizione di Freitag di creare una borsa facilmente riparabile e completamente circolare, che concluso il ciclo di vita potrà essere smantellata e trasformata in altro; è un design che esplode al suo massimo le ambizioni etiche del brand, sacrificando totalmente l’iconografia che lo contraddistingue attraverso la proposta di uno zaino bello ma anonimo, minimale e no logo se non per la piccola scritta Freitag sullo spallaccio sinistro. “Speriamo che la gente dica: ‘questa borsa non sembra affatto una Freitag, ma la filosofia che la sostiene è più Freitag che mai’”, sottolinea un rappresentante del marchio.

Mono[Pa6] è il primo zaino circolare di Freitag. Courtesy Freitag

Il Mono[Pa6]

L’impiego del monomateriale e la facilità di riparazione sono i due elementi chiave del design di questo zaino. E senza dubbio, ciò che lo rendono speciale: uno zaino, come spiega Freitag, creato “pensando alla sua fine”. Tutti i 17 gli elementi dello zaino sono di poliammide 6.

La scelta di limitarsi a un singolo materiale circolare si traduce in un linguaggio di design completamente unico.

“Il Nylon può essere estruso in filati, tessuto in tessuti o modellato in componenti rigidi”, spiega Siu a Domus, sottolineando che non è certo una novità, ma nell’ideazione dello zaino è diventata una applicazione ovvia per creare un sistema circolare. Per il corpo principale dello zaino, è stato sviluppato un “nuovo tessuto laminato a tre strati antistrappo”, leggero e resistente all’acqua. Ed effettivamente anche usato sotto un acquazzone lo zaino non si è bagnato all’interno. 

I componenti dello zaino Mono[Pa6] di Freitag. Courtesy Freitag

L’uso di un singolo materiale e di un unico colore non deve fare pensare a uno zaino dall’andamento monotono. Ci sono tanti dettagli che lo rendono speciale e interessante. Come la grande toppa in tessuto crespo che si nota sulla parte esterna, “prodotto con una macchina che tira e stira il tessuto di nylon con movimenti brevi e ripetitivi, creando una texture speciale”, spiega Siu. 

Anche le cuciture sono particolari. C’è un aspetto funzionale, spiega il designer: “le cuciture esterne a doppia piega e i nodi consentono uno “smontaggio reversibile”. E aggiunge che “un giorno, faciliterà  il lavoro dei riparatori e farà in modo che i prodotti riparati assomiglino il più possibile alla finitura originale”. E ancora, spiega che “si può accedere facilmente a tutte le cuciture e il cordino, l'imbottitura posteriore e altre rifiniture possono essere rimosse facilmente, quindi sostituite con pochissimo sforzo”. Il bianco delle cuciture è uno dei pochi contrappunti al nero omogeneo dello zaino.

Un dettaglio dello zaino Mono[Pa6] di Freitag. Foto Oliver Nanzig

Gli spallacci sono larghi e non imbottiti. Questa scelta è stata dovuta all’impiego del nylon come unico materiale. “Nella fase iniziale di prototipazione avevamo anche sperimentato degli spallacci imbottiti”, spiega Siu. Tuttavia, così “erano piuttosto rigidi”. Da qui la decisione “di procedere con gli spallacci non imbottiti, leggeri ma larghi, per poter distribuire bene il peso sulle spalle”.

Speriamo che la gente dica: ‘questa borsa non sembra affatto una Freitag, ma la filosofia che la sostiene è più Freitag che mai’.

Avere degli spallacci così sottili è anche parte di un più ampio pensiero di design dello zaino: sono state favorite la leggerezza e la possibilità di piegarlo e trasportarlo. Anche al suo interno la tasca per riporre il computer è morbida e protegge solo la base di un laptop. Il Mono[Pa6] è uno zaino agile ed elegante, che si ripiega in una borsa più grande, non costruito certamente per portare troppe cose o carichi eccessivi. La totale mancanza di elementi rigidi lo rende immediatamente scomodo e faticoso sulla schiena se al suo interno vengono riposti oggetti troppo pesanti. 

È uno zaino leggero per una vita leggera, va benissimo anche per un weekend se non pensate di caricarci una impegnativa attrezzatura fotografica. La zip laterale (ovviamente in pa6) e il sistema di chiusura con arrotolamento velocizzano l’accesso al contenuto.  

Di solito quando pensiamo a uno zaino Freitag siamo abituati a questo. Courtesy Freitag

Una nuova lineup

La chiusura con il cordino e un fermaglio che si stringe e allenta; le originali fibbie in pa6 che sostituiscono bottoni o altre parti in metallo; le cuciture sul fondo che danno un taglio diagonale agli angoli dello zaino. La lezione del Mono[Pa6] è che per arrivare alla sostenibilità non basta semplicemente “cambiare” i materiali. Lo sforzo di design sarà per forza consistente: bisogna pensare nuove soluzioni e abbandonarne di vecchie, che davamo per scontate. 

Con questo zaino in spalla, ci si sente un passo nel futuro e uno in una realtà parallela. Provandolo, non c’è mai stato un giorno in cui lo zaino sia risultato scomodo, nonostante tante cose siano un compromesso – vedi la tasca interna per il laptop. Se Jeffrey Siu decanta l’estrema flessibilità del nylon nel prendere forme diverse – parti solide, tessuto, cordini –, Freitag lamenta l’estrema fatica nel reperimento del materiale: “non ci aspettavamo”, spiega il brand, “che la riduzione del numero di materiali impiegati avrebbe aumentato così drasticamente la complessità del progetto, specialmente per quanto riguarda l'approvvigionamento”. Una complessità che si rispecchia nel prezzo, che supera i 300 euro.

Il nuovo zaino Mono[Pa6] di Freitag. Courtesy Freitag

Un elemento che caratterizza in maniera unica lo zaino è sicuramente la borsa sganciabile, che può anche essere indossata autonomamente con l’uso di una tracolla. Si aggancia alla parte posteriore dello zaino, con la zip in evidenza o nascosta, e si può portare anche sul petto, grazie a due fibbie poste sugli spallacci. Siu racconta a Domus che fin dall’inizio, nel processo di sviluppo del Mono[Pa6], “c’erano i concetti di modularità e compatibilità”. Nel corso della fase di prototipizzazione, “sono stati esplorati diversi modelli per trasferire questo concetto nel progetto dello zaino”. E alla fine “abbiamo adottato la musette removibile”. 

La presenza di attacchi davanti e dietro allo zaino farebbero pensare alla possibilità di nuovi moduli sganciabili in arrivo in futuro, con uno zaino veramente modulare (e sappiamo che modularità fa rima con sostenibilità). Freitag fa sapere che i non ci saranno altri accessori, ma i piani sono quelli di trasformare il concetto di Mono[Pa6] in una famiglia di prodotti. E chissà se un giorno, tra trent’anni, identificheremo Freitag proprio con queste borse in nylon riciclato e facilmente riciclabili.

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