Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1071, settembre 2022.
“Datemi un punto d’appoggio e solleverò il mondo”. La celebre frase attribuita al matematico e inventore greco Archimede fa riferimento alla scoperta delle leggi della leva ed è passata alla storia anche per indicare come basti la spinta giusta per compiere grandi imprese.
Nel caso del designer francese Marc Ferrand, l’invenzione, geniale nella sua semplicità, è una croce di ottone estruso che serve ad articolare una struttura a ‘travetti’ di legno ed è l’elemento alla base della libreria modulabile all’infinito Jamais Content, “mai soddisfatto”.
Lungo quanto la profondità delle mensole, l’elemento cruciforme serve a connettere e incastrare tutti i piani, verticali e orizzontali. In questo modo, può assumere svariate forme e disposizioni nello spazio: sinuosa come un serpente o accogliente come una tenda berbera.

Realizzata da Bottega Ghianda in legno massello (noce o citronnier), con dettagli in ottone satinato e ante di pelle, “Jamais Content è un’architettura”, spiega Ferrand. “Non esiste oggetto più prezioso di un libro e una biblioteca è l’architettura che lo ospita e lo protegge”. Conosciuto per i progetti di strutture nomadi e temporanee, che ha imparato a padroneggiare lavorando a lungo con Shigeru Ban, Ferrand ha un approccio poetico al design (“Guardare il mare e l’orizzonte è la cosa più importante quando progetto”, ammette) oltre a una predilezione per le forme minimali, per lo studio del rapporto tra corpo e architettura e per i progetti che si evolvono nel tempo e che, dal 2017, sviluppa con il suo atelier.
“La collaborazione con Bottega Ghianda”, conclude, “è nata dalla voglia di costruire un oggetto architettonico, con materiali preziosi e un know-how eccezionale. Progettare con Bottega Ghianda e Romeo Sozzi è una storia di passione basata su una straordinaria conoscenza del legno e dei gesti per lavorarlo”.