Design per il presente e il futuro, dalla più grande fiera tech d’Europa

Torna IFA, un tempo appuntamento imprescindibile per i giganti della tecnologia, oggi il riflesso di un mondo che la pandemia ha cambiato in modi che non ci aspettavamo.

Dopo un anno di pausa e una versione con format ridotto causa pandemia, ritorna IFA, la più grande fiera dell’elettronica di consumo, che da anni chiude simbolicamente l’estate e inaugura la nuova stagione della tecnologia non solo sul vecchio continente. “Non siamo ancora tornati alla dimensione pre-covid, ma a una capienza dell’80%, comunque superiore alla media delle fiere tedesche che si attesta intorno al 60%”, spiega PierGoffredo Ronchi, delegato ufficiale per l’Italia alla Messe Berlin, l’ente fieristico di Berlino.

Innegabile però che IFA non sia più quell’epicentro imprescindibile dove tutti i grandi brand del tech, eccetto Apple, mettevano in mostra nuovi prodotti di punta, a partire dagli smartphone. La pandemia ha scardinato i ritmi, fatto saltare gli appuntamenti, e oggi i tempi del tech sono fluidi come potrebbero essere quelli della moda se non ci fossero più le Fashion Week. Così, Samsung si presenta senza nessuna novità eclatante e mettendo in mostra, per esempio, i nuovi foldable già presentati ad agosto; Oppo ha preferito la piazza di Parigi, con una mossa che non può non sembrare simbolica, per il lancio del nuovo Reno8. E così via.

Vieni a Berlino?

Molti i brand presenti a Berlino che in fiera poi non ci mettono neanche piede: icone dell’audio come B&O e Sennheiser – presentano entrambi una nuova soundbar, con il marchio tedesco che mostra alcune delle novità salienti di quest’anno come gli auricolari con corpo in zirconio, Lenovo invita tutti in hotel all’ombra del Sony Center, Sony che da sempre è una presenza fondamentale non si presenta, Harman e Philips si affidano alle presentazioni online, e così via.

Questo, ovviamente, lascia più spazio per gli altri – i piccoli, i medi, i brand in ascesa. Con una componente cinese sempre forte, come dimostra l’infinito numero di aziende elencati nella lista degli espositori sotto la lettera S il cui nome inizia con la parola Shenzhen, capitale della progettazione e della produzione tecnologica asiatica, celebre oramai quanto la controparte californiana, la Silicon Valley. Se i cinesi non possono viaggiare, hanno ingaggiato agenzie occidentali per spiegare e mostrare i loro prodotti.

E ci sono i grandi ritorni: Samsung, Huawei, Honor, Asus, e LG, con uno stand zeppo di novità – tra cui delle curiosissime teche per scarpe e uno schermo piatto che diventa curvo a comando – e con il migliore allestimento della manifestazione tra quelli dei grandi player, dove viene rimesso in scena anche l’elegante collaborazione per la linea LG objet con gli olandesi di Moooi vista alla Design Week milanese di quest’anno.

LG Styler Showcase
LG Styler Showcase

Che IFA è?

Non è un’IFA pirotecnica, di quelle con tantissime novità e mille nuove idee, di cui magari pochissime vedranno la realizzazione. È una fiera più concreta, in cui vengono declinati in quasi infinite guide gli accessori della nostra contemporaneità – gli auricolari, gli smartphone, i tv, i monopattini – in cui la parola “sostenibilità” si legge ovunque, come “eco-friendly” del resto, e il concetto di ecosistema ha sempre più importanza – ma come la fai vedere la connettività a una fiera che resta di oggetti di consumo? Resta comunque lo spazio per l’invenzione, l’illuminazione che guarda al futuro, la quota oddity che serpeggia tra gli stand ma appare ridotta ai fasti del grande ottimismo tech nello scorso decennio. Sullo sfondo resta la turbolenza del post-covid e la guerra, lo stand di Taiwan che chissà se ci sarà l’anno prossimo, i pannelli solari che fanno pensare alla crisi dei consumi, un affaccio di tecnologie legate all’acqua che siamo sicuri si moltiplicheranno nei prossimi anni.

Honor 70 Pro
Honor 70 Pro

Stiamo ancora aspettando la casa del futuro

Il livello sotterraneo di IFA, che si snoda sotto la mostra, è quasi interamente dedicato agli elettrodomestici e alla tecnologia per la casa. Che è sempre più intelligente e connesso, ma non sembra ancora avere toccato un punto di volta. Qualche anno fa ci sorprendevamo per il lancio della prima serratura smart o per la lavatrice che parla. Oggi gli elettrodomestici fanno le cose meglio e in maniera più semplice che mai, prendendo in carico una grossa fetta di scelta – basta pensare alle lavatrici che decidono in autonomia il tipo di lavaggio da fare. Ma gli umani continuano a fare tanto, non abbiamo ancora delegato all’Alexa di turno una vera gestione di casa, gli assistenti vocali sono degli utilissimi timer, fanno partire la musica, al massimo ci accendiamo la luce se abbiamo le mani occupate. E l’elettrodomestico più chiacchierato di questo IFA è la lavatrice a noleggio di Haier, che paghi con un abbonamento mensile e comprende le ricariche di detersivo, che è una idea al passo con i tempi e molto concreta, non la fantascienza a cui ci avevano abituati i grandi brand. Stiamo veleggiando verso qualcosa, ma non è chiaro cosa. La grande rivoluzione della casa è ancora tutta da fare. E chissà se la farà la tecnologia.

Immagine in apertura: IFA 2022. Courtesy © Messe Berlin

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