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Alessi celebra il suo centenario con 12 oggetti cult
Twergy - Ettore Sottsass -Industrial craftmanship
Il carattere maestoso e magnetico che ha sempre portato Ettore Sottsass a confrontarsi con la figura del totem rivive su una scala ridotta in questa serie originariamente disegnata nel 1989 e riproposta oggi come incarnazione del primo valore di Alessi, l’”Industrial craftmanship”. Tutti gli oggetti di Twergy, il cui nome deriva dal dialetto di Omegna e significa folletti, si distinguono per la sovrapposizione per addizione di volumi bombati in legno che sono l’espressione di un radicato savoir faire nella lavorazione a tornio. Accanto agli oggetti di Sottsass, la linea accoglie anche una piccola selezione di oggetti disegnati da Andrea Branzi, Kuno Prey e Bertolani Becchelli Associati.
Alessi 100 Values Collection
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Alessi 100 Values Collection
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100% make-up Proust - Alessandro Mendini - Art
La poltrona Proust, forse il capolavoro più noto di Alessandro Mendini, è un inno alla capacità degli oggetti di trascendere l’ordinario. Del ricorso al pointillisme come modalità per stravolgere una banale poltrona, arricchendola di strati di senso che rimandano ad un altrove fatto di memoria e suggestioni, dà prova anche il vaso 100% make-up Proust, realizzato originariamente in due esemplari per la mostra “Italia-Germania 4-3- Cinquant’anni di design italiano e tedesco”, tenutasi a Bonn nel 2000, ed ora riproposto in edizione limitata di 999 esemplari. Il nome del vaso, non casuale, è un riferimento ad una precedente collezione del 1992, per la quale 100 designer e artisti avevano ridecorato questa creazione di Mendini in 100 versioni originali.
Merdolino - Stefano Giovannoni - Paradox
È stato il primo progetto a sdoganare con ironia un oggetto-tabù del quotidiano, lo scovolino o scopino per il bagno. Uscito nel 1992 e subito affermatosi come un grande successo di pubblico, il Merdolino di Stefano Giovannoni fa ricorso ad una forma narrativa e ad un uso espressivo della plastica per mimare un germoglio che spunta da un vaso. L’attuale riedizione, in 999 esemplari, esaspera il paradosso incarnato dal corto circuito tra letame e preziosità grazie ad un’inedita patina d’oro.
Cohncave - Susan Cohn - Beyond
Una sfida a superare i confini del consueto e del possibile. È quanto incarna questa nuova versione del centrotavola disegnato da Susan Cohn nel 1992 durante un workshop presso il Centro Studi Alessi. L’uso della doppia mesh è un riferimento alle vecchie dispense foderate di rete dove un tempo si conservava il cibo, mentre a cambiare è il gioco di luce che si sprigiona dalla loro sovrapposizione.
Alessi 100 Values Collection
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Anna G. e Alessandro M. - Alessandro Mendini - Hybridisation
Questi celeberrimi cavatappi di Mendini, emblema della personificazione dei nostri utensili da tavola, cambiano d’abito per indossare il decoro Galla Placidia, disegnato da Mendini nel 1984. Anna G. e Alessandro M. incarnano così un inno all’ibridazione che accorcia le distanze sia con la moda che con i riferimenti alla cultura alta della nostra storia dell’arte.
9090 Manico forato e La Conica Manico Lungo - Research Lab
Nelle parole di Alberto Alessi, l’azienda è “un laboratorio industriale di ricerca dedicato alla continua mediazione tra la immensità del possibile creativo e i bisogni, o meglio, i sogni del pubblico”. Per esemplificare il laborioso lavoro dietro le quinte che da sempre accompagna la ricerca di questo complesso equilibrio, Alessi ha la bella idea di presentare due versioni mai andate in produzione di due oggetti mitici, la 9090 di Richard Sapper e La Conica di Aldo Rossi. Nel primo caso, la caffettiera viene presentata con un inedito manico forato verniciato in rosso – l’unico colore feticcio utilizzato da Sapper oltre al bianco e al nero. Per La Conica, questa nuova versione manico lungo fu la prima che Aldo Rossi presentò all’azienda.
Alessi 100 Values Collection
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Bulbul - Achille Castiglioni - Irony
Mai entrato in produzione, questo bollitore di Achille Castiglioni del 1995 riprende la forma dello stone da curling, lo sport di squadra – per chi non lo conoscesse - che si gioca sul ghiaccio spostando con delle mazze una pietra granitica. L’esercizio ironico di Castiglioni, in questo caso, è doppio: da una parte traspone dal freddo al caldo il contesto di riferimento, e dall’altra fa ricorso ad un nome dialettale – Bulbul, “bolle bolle” in milanese – per esprimere una meravigliata constatazione.
Juicy Salif - Philippe Starck - Borderline
Emblema di un design iconico che minimizza la funzione dell’oggetto a discapito della sua aura e prestanza, questo notissimo spremiagrumi di Starck – non un ragno come spesso si è pensato, ma un polpo immaginato durante una sosta in un ristorante dell’isola di Capraia – rivive attraverso una prova di studio che incarna la linea di confine tra il suo apprezzamento potenziale da parte del pubblico e il suo diniego. Una zona d’ombra, questa, che nessuno può conoscere al pari di un imprenditore, e che con questa versione del Juicy Salif sembra rivivere nel suo lato più oscuro.
