Alessi celebra il suo centenario con 12 oggetti cult

Per il centenario dell’azienda, dodici pezzi tra riedizioni e prototipi rivivono dagli archivi di Omegna. Prendendo la forma di un ottimistico passaggio del testimone per celebrare un’identità e la sua attualità per gli anni a venire.

Dalla fondazione della fabbrica Alessi ad Omegna, per opera di Giovanni Alessi nel 1921, è trascorso un secolo. Ma la celebrazione che da qualche mese investe una delle “Fabbriche del Design Italiano” più emblematiche non prende la forma di una rivisitazione nostalgica, quanto di uno slancio costruttivo verso il futuro.  

L’opportunità per traghettare l’eredità verso l’avvenire è offerta da una linea di 12 oggetti che, con cadenza mensile, Alessi presenta al pubblico dopo un lungo lavoro di ricerca negli archivi del Museo. Prototipi mai commercializzati o nuove versioni di classici, gli oggetti della Alessi 100 Values Collection sono un’occasione per ritornare su alcuni oggetti cult del design italiano e sui grandi maestri che li hanno creati, ma anche per interrogarsi sull’attualità delle idee che questi ancora riflettono, sulle forme che possono ancora acquisire e sul significato che potranno assumere anche molti anni dopo la loro creazione.

“Non è detto che un progetto nato in un certo contesto storico continui a parlarci, di solito non è così”, ci racconta Alberto Alessi, oggi Presidente di Alessi e principale iniziatore ed artefice dei tanti dialoghi tra impresa e designer – ricordiamo Tea and Coffee Piazza come Form Follows Fiction – da cui questi oggetti sono scaturiti. “Credo che un insieme di fattori contribuiscano a fare di un oggetto un "timeless", per usare una parola di moda oggi... per quanto mi riguarda, per esempio, una caratteristica fondamentale di un progetto è che sappia rievocare in modo forte, inequivocabile, pregnante e con intensità poetica il momento storico nel quale è stato creato”.

Depositaria di una tradizione aziendale e culturale, la Alessi 100 Values Collection sembra allora incarnare non solo un’identità aziendale, ma anche il lavoro di mediazione portato avanti dalle imprese del design, ago della bilancia tra una visione imprenditoriale, la presunta domanda del mercato e le molteplici letture creative che i designer possono dare di una necessità, un desiderio o un pretesto. Una caratteristica e che diventa anche un auspicio per il futuro, relegato non solo allo sviluppo di Alessi quanto a quello dell’intero comparto italiano che di questo metodo di dialogo e traduzione, di questa triangolazione tra i principali attori della filiera si è fatto più di paesi portatore. “Mi auguro”, continua Alberto Alessi “che saremo capaci di continuare a svolgere il nostro ruolo di mediatori tra la Immensità del Possibile Creativo da un lato (rappresentato dai più interessanti autori del design del periodo) e i "bisogni" (o meglio i sogni, cioè l'immaginario) del pubblico. Insomma, vorrei che tra un po' di anni (anche meno di 100) continuasse il fenomeno per cui se uno cerca i migliori esempi del design francese, inglese o brasiliano debba spesso fare ricorso ai cataloghi delle "Fabbriche del design italiano"”.

In questa carrellata di immagini, gli oggetti della Alessi 100 Values Collection usciti a partire dallo scorso maggio e confluiti nel catalogo dell’azienda o distribuiti in edizione limitata.

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