Le mostre di design da vedere quest’autunno

I musei di tutta Europa rilanciano la programmazione con nuove esposizioni dedicate. Tra monografiche e temi di attualità, una selezione delle esposizioni più avvincenti.  

“Anni et Josef Albers - L'art et la vie” Questa acclamata monografica ricostruisce nel dettaglio la prolifica ed avanguardistica produzione dei coniugi Albers, esponenti di punta del Bauhaus successivamente emigrati negli Stati Uniti e considerati come uno degli emblemi della cultura del modernismo. Sviluppata in stretta collaborazione con The Josef and Anni Albers Foundation, la mostra presenta oltre 350 opere tra dipinti di Josef e tessuti ed opere grafiche di Anni: un’occasione preziosa, quella offerta dal Musée d'Art Moderne di Parigi, per esplorare il percorso e l’evoluzione dei due singoli artisti, ma anche per indagare come un unicum la loro produzione, così fortemente influenzata dalla loro reciproca ispirazione e dalla fiducia nel potere emancipatorio dell’arte. Una sala della mostra, dedicata alla loro attività educativa, permette di rivivere grazie ai filmati d’archivio l’esperienza di una classe in diretta.

Musée d'Art Moderne, Parigi. Fino al 9 gennaio 2022. Nella foto, Anni Albers, Sheep May Safely Graze, 1959. Courtesy The Albers Foundation.

“10 years Muller Van Severen, In Dialogue with the Collection” Hannes Van Severen e Fiennes Muller, coppia nella vita e sul lavoro, festeggiano i dieci anni dalla fondazione del loro studio con una mostra al Design Museum Gent. Quella del duo belga è stata un’ascesa fulminea verso il gotha del design. A portarli lontano, un inconfondibile minimalismo che fa della presa del colore e dell’approccio hands-on una chiave originale di sperimentazione e ricerca. Rifiutando la logica del mero showcase, la mostra è soprattutto un’occasione per interagire e dinamizzare la collezione permanente del museo. Pescando tra gli archivi, Muller Van Severen mettono insieme una sequenza di affascinanti scenografie che, a prescindere dalle epoche e dagli stili, vivificano l’accostamento e il dialogo tra la loro produzione e i grandi maestri internazionali della storia del design. Annullando la distinzione tra passato e contemporaneità.

Design Museum Gent. Fino al 6 marzo 2022. Photo: Bart Van Leuven

Waste Age, what can design do? L’eccesso di consumismo scatenato da una società che ha imparato a produrre in serie su scala planetaria, ma non a minimizzare l’impatto di tale produzione, ci ha portato a quella che la mostra del London Design Museum definisce la Waste Age, l’età dello spreco. Il design è sicuramente un complice del problema, ma può anche trasformarsi in una soluzione? Al grido di “Reuse, Repair, Remake” l’esposizione presenta il lavoro di designer, architetti, stilisti e fondazioni – come Formafantasma, Stella McCartney, The Ellen MacArthur Foundation, Lacaton & Vassal, Fernando Laposse, Bethany Williams, Phoebe English e Natsai Audrey Chieza – che sono riusciti a trasformare lo spreco in una risorsa da rigenerare e valorizzare.

London Design Museum, dal 23 ottobre 2021

Here We Are! Women in Design 1900 - Today Può una mostra di design riequilibrare le disparità di genere tra progettisti? Quantomeno, ci dice il Vitra Design Museum, può contribuire a valorizzare la figura di tutte quelle progettiste a cui la storia del design non sembra aver attribuito il giusto tributo. Suddivisa in quattro sezioni organizzate secondo un presupposto cronologico, la mostra indaga l’ispirazione sociale del design del primissimo Novecento attraverso figure quali Jane Addams e Louise Brigham, per poi spostare la sua attenzione verso le pioneristiche protagoniste – come Charlotte Perriand, Eileen Gray, and Clara Porset - emerse dagli anni 20 ai 50’ e la successiva generazione fino agli anni ’80. Nell’ultima parte, l’attenzione è rivolta a tutte le grandi personalità – una schiera ormai numericamente equiparabile a quella dei colleghi uomini – che negli ultimi anni hanno rimesso in discussione i confini della professione, restituendo un affresco significativo della sensibilità, del gusto e dell’innovazione promossa dal genere femminile nel campo della progettazione.

Vitra Design Museum, Weil am Rhein, fino al 23 gennaio 2021

Showroom Wiener Werkstätte, a Dialogue with Michael Anastassiades Un altro dialogo tra passato e presente è quello che ci propone il Mak di Vienna, che chiama Michael Anastassiades – già protagonista della sua prima monografica italiana in corso fino al 6 gennaio alla Fondazione ICA - per una selezione tra i pezzi della collezione della Wiener Werkstätte di Ernst Ploil. L’evocativo filtro di Anastassiades diventa un’opportunità per sollecitare l’attenzione su alcuni oggetti d’elezione, riscoprendo la modernità insita in questa stagione ormai eletta al rango di classico.

MAK Geymüllerschlössel, until 2 October 2022, Vienna

Grandi coppie del design nella vita e sul lavoro, tanto del passato come del presente. Dialoghi tra collezioni museali e produzioni contemporanee. Ancora, indagini sulle sfide lanciate da una gestione più sostenibile delle nostre risorse. Senza dimenticare, infine, la questione di genere e il lavoro di riscoperta di tutte quelle designer che, pioniere del loro tempo e del loro campo, possono arricchire il dibattito e lo scambio in seno alla cultura del progetto.

Sono questi alcuni dei temi che animano la nuova stagione espositiva che si apre in Europa con le proposte dei principali musei di design e arti decorative. Da Londra a Vienna passando per Parigi, Ghent e Weil am Rhein, una selezione di cinque mostre da non perdere.

“Anni et Josef Albers - L'art et la vie” Musée d'Art Moderne, Parigi. Fino al 9 gennaio 2022. Nella foto, Anni Albers, Sheep May Safely Graze, 1959. Courtesy The Albers Foundation.

Questa acclamata monografica ricostruisce nel dettaglio la prolifica ed avanguardistica produzione dei coniugi Albers, esponenti di punta del Bauhaus successivamente emigrati negli Stati Uniti e considerati come uno degli emblemi della cultura del modernismo. Sviluppata in stretta collaborazione con The Josef and Anni Albers Foundation, la mostra presenta oltre 350 opere tra dipinti di Josef e tessuti ed opere grafiche di Anni: un’occasione preziosa, quella offerta dal Musée d'Art Moderne di Parigi, per esplorare il percorso e l’evoluzione dei due singoli artisti, ma anche per indagare come un unicum la loro produzione, così fortemente influenzata dalla loro reciproca ispirazione e dalla fiducia nel potere emancipatorio dell’arte. Una sala della mostra, dedicata alla loro attività educativa, permette di rivivere grazie ai filmati d’archivio l’esperienza di una classe in diretta.

“10 years Muller Van Severen, In Dialogue with the Collection” Design Museum Gent. Fino al 6 marzo 2022. Photo: Bart Van Leuven

Hannes Van Severen e Fiennes Muller, coppia nella vita e sul lavoro, festeggiano i dieci anni dalla fondazione del loro studio con una mostra al Design Museum Gent. Quella del duo belga è stata un’ascesa fulminea verso il gotha del design. A portarli lontano, un inconfondibile minimalismo che fa della presa del colore e dell’approccio hands-on una chiave originale di sperimentazione e ricerca. Rifiutando la logica del mero showcase, la mostra è soprattutto un’occasione per interagire e dinamizzare la collezione permanente del museo. Pescando tra gli archivi, Muller Van Severen mettono insieme una sequenza di affascinanti scenografie che, a prescindere dalle epoche e dagli stili, vivificano l’accostamento e il dialogo tra la loro produzione e i grandi maestri internazionali della storia del design. Annullando la distinzione tra passato e contemporaneità.

Waste Age, what can design do? London Design Museum, dal 23 ottobre 2021

L’eccesso di consumismo scatenato da una società che ha imparato a produrre in serie su scala planetaria, ma non a minimizzare l’impatto di tale produzione, ci ha portato a quella che la mostra del London Design Museum definisce la Waste Age, l’età dello spreco. Il design è sicuramente un complice del problema, ma può anche trasformarsi in una soluzione? Al grido di “Reuse, Repair, Remake” l’esposizione presenta il lavoro di designer, architetti, stilisti e fondazioni – come Formafantasma, Stella McCartney, The Ellen MacArthur Foundation, Lacaton & Vassal, Fernando Laposse, Bethany Williams, Phoebe English e Natsai Audrey Chieza – che sono riusciti a trasformare lo spreco in una risorsa da rigenerare e valorizzare.

Here We Are! Women in Design 1900 - Today Vitra Design Museum, Weil am Rhein, fino al 23 gennaio 2021

Può una mostra di design riequilibrare le disparità di genere tra progettisti? Quantomeno, ci dice il Vitra Design Museum, può contribuire a valorizzare la figura di tutte quelle progettiste a cui la storia del design non sembra aver attribuito il giusto tributo. Suddivisa in quattro sezioni organizzate secondo un presupposto cronologico, la mostra indaga l’ispirazione sociale del design del primissimo Novecento attraverso figure quali Jane Addams e Louise Brigham, per poi spostare la sua attenzione verso le pioneristiche protagoniste – come Charlotte Perriand, Eileen Gray, and Clara Porset - emerse dagli anni 20 ai 50’ e la successiva generazione fino agli anni ’80. Nell’ultima parte, l’attenzione è rivolta a tutte le grandi personalità – una schiera ormai numericamente equiparabile a quella dei colleghi uomini – che negli ultimi anni hanno rimesso in discussione i confini della professione, restituendo un affresco significativo della sensibilità, del gusto e dell’innovazione promossa dal genere femminile nel campo della progettazione.

Showroom Wiener Werkstätte, a Dialogue with Michael Anastassiades MAK Geymüllerschlössel, until 2 October 2022, Vienna

Un altro dialogo tra passato e presente è quello che ci propone il Mak di Vienna, che chiama Michael Anastassiades – già protagonista della sua prima monografica italiana in corso fino al 6 gennaio alla Fondazione ICA - per una selezione tra i pezzi della collezione della Wiener Werkstätte di Ernst Ploil. L’evocativo filtro di Anastassiades diventa un’opportunità per sollecitare l’attenzione su alcuni oggetti d’elezione, riscoprendo la modernità insita in questa stagione ormai eletta al rango di classico.