Lewis Hamilton, il campione di Formula 1 che da questa stagione pilota una Ferrari, vanta una fibbia unica per le sue cinture di sicurezza. Un modello espressamente disegnato dall’italiana Sabelt, che per altro è il fornitore ufficiale di sei team su dieci della massima serie. “In Formula 1, ogni elemento del veicolo e dell'equipaggiamento del pilota è sottoposto a un livello di personalizzazione molto spinto, perché anche il più piccolo dettaglio può influenzare la performance, il comfort o la sicurezza”, ci conferma Luca Campanella, Product Development Seatbelt & Restraint system Manager di Sabelt.
Normalmente anche le cinture vengono adattate per ciascun pilota in termini di lunghezza dei nastri, materiali, accessori e modalità di installazione. “Tuttavia, la leva della fibbia – ovvero il meccanismo utilizzato per sganciarla – è generalmente standardizzata”, sottolinea Campanella. “Lewis Hamilton ha invece espresso l’esigenza di una leva più lunga, che potesse offrirgli maggiore comodità nell’azionamento, soprattutto in momenti in cui la rapidità del gesto è fondamentale”. E così è partita la sfida progettuale – che a volte può tradursi in un’opportunità di innovazione.
Dal design alla produzione di una fibbia F1 in 4 settimane
La necessità concreta, che può provenire da un cliente specifico o da un’esigenza interna di innovazione, come ricorda Campanella, va sempre analizzata alla luce delle normative FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile), delle specifiche tecniche e dei vincoli di produzione. La difficoltà è nella ricerca dell’equilibrio tra prestazioni, sicurezza e tempi di sviluppo. “Un nuovo componente deve essere non solo funzionale ed ergonomico, ma anche compatibile con le geometrie del veicolo, i sistemi di fissaggio e le aspettative dei team”, sottolinea il manager. “La fase di test e validazione è fondamentale per garantire l’omologazione e la piena affidabilità in gara”.
Nel caso di Hamilton l’obiettivo era di introdurre una leva più lunga rispetto alla configurazione standard, garantendo migliore ergonomia percepita senza compromettere la funzionalità, il peso o la sicurezza. Assicurare quindi la possibilità di azionare la leva con la presa di indice e pollice, rendendo il gesto più intuitivo e meno faticoso, specialmente quando si indossano i guanti o ci si trova sotto stress. Da rilevare che gli altri piloti fanno un solo movimento con il pollice per lo sblocco.
Sarà soprattutto l’intelligenza artificiale a rappresentare una nuova frontiera: dall’ottimizzazione delle geometrie all’analisi predittiva dei comportamenti in gara, l’AI potrà supportare progettisti e tecnici in maniera sempre più avanzata.
Luca Campanella, Product Development Seatbelt & Restraint system Manager di Sabelt
“Il progetto ha seguito una tabella di marcia molto serrata: in appena quattro settimane si è passati dall’analisi della richiesta alla progettazione, alla prototipazione, fino alla produzione, approvazione e omologazione del nuovo componente”, ricorda Campanella. Il materiale invece non è cambiato: si impiega da anni l’Ergal, l’eccellente lega di alluminio della serie 7000 ampiamente usata in ambito aeronautico. Oggi il sistema cintura (con regolatori e linguette) di Formula 1 di Sabelt pesa poco meno di 400 grammi mentre la fibbia si aggira sui 100 grammi. Insomma mezzo chilogrammo scarso; un record se si considera che nell’endurance (es. 24 Ore di Le Mans) l’intero pacchetto pesa il doppio.
Dal 2000 la progettazione ha cambiato velocità
L’evoluzione delle cinture e delle fibbie in ambito racing ha sempre avuto come obiettivi l’incremento della sicurezza e la riduzione del peso. Al netto delle regolamentazioni sempre più rigorose, l’innovazione tecnologica ha consentito di inaugurare nuove strade. “I primi grandi cambiamenti si sono verificati a partire dagli anni 2000, quando sono stati introdotti materiali ad alte prestazioni come il titanio, l’alluminio aeronautico e i nastri superleggeri. La fibbia superleggera, per esempio, è frutto di un lungo lavoro di ingegnerizzazione e rappresenta un riferimento nel settore”, racconta Campanella.
Di fatto si cerca di coniugare l’innovazione con le esigenze reali del motorsport. E per il futuro la prospettiva progettuale e produttiva è di fare sempre più affidamento sulla multidisciplinarità. “Il design continuerà a giocare un ruolo chiave, sia dal punto di vista estetico che funzionale; la ricerca sui materiali porterà a soluzioni sempre più leggere, resistenti e sostenibili; la prototipazione rapida ci consentirà di accelerare lo sviluppo e testare più opzioni in minor tempo”, puntualizza il referente Sabelt.
“Ma sarà soprattutto l’intelligenza artificiale a rappresentare una nuova frontiera: dall’ottimizzazione delle geometrie all’analisi predittiva dei comportamenti in gara, l’AI potrà supportare progettisti e tecnici in maniera sempre più avanzata. Il punto fermo rimarrà la sicurezza, che continuerà a guidare ogni innovazione, come principio non negoziabile”.
Immagine di apertura: La fibbia disegnata per Lewis Hamilton. Courtesy Sabelt
