Scordati i robot glaciali: questi sono morbidi e ti abbracciano

Con la mostra “The Hothouse Laboratory”Air Giants ribalta l'immaginario della robotica: creature morbide, interattive, che reagiscono al contatto.

Quando pensiamo ai robot, immaginiamo forme rigide, superfici metalliche, movimenti meccanici. Macchine fredde e distanti — a meno che non si chiamino Wall-e, e con quegli occhioni dolci riescano persino a commuoverci.

A ribaltare questa idea consolidata ci pensa Air Giants, studio pioniere della robotica soft, con “The Hothouse Laboratory”, il nuovo progetto in mostra dal 7 agosto al 1° settembre 2025 all’Undershed di Bristol, uno dei pochi spazi nel Regno Unito dedicati all’arte immersiva e interattiva.

"‘The Hothouse Laboratory’ è un’evoluzione di un nostro lavoro precedente, a cui abbiamo aggiunto paesaggi sonori, luci e una componente narrativa. È un’occasione per vedere le nostre creature all’interno di un mondo costruito più ampio, con un invito a esplorare in modo giocoso”, racconta Emma Powell, direttrice creativa di Air Giants.

Robot morbidi e ricettivi sfidano tutto ciò che credevamo di sapere sulle macchine intelligenti: niente circuiti a vista, solo pelle flessibile, movimenti fluidi e reazioni delicate che evocano un giardino incantato più che una mostra tecnologica.

Ripensare l'automazione

Air Giants, studio fondato a Bristol da Emma Powell (design), Robert Nixdorf (robotica) e Richard Sewell (pneumatica), è il primo al mondo a progettare sistemi di soft robotics interattivi su scala monumentale. Il loro approccio rovescia l’estetica dominante della robotica contemporanea. Dove ci aspettiamo precisione meccanica, troviamo elasticità organica; dove immaginiamo fredda efficienza, scopriamo calore e interazione: “Siamo abituati a una tecnologia che fa parte del tessuto della vita quotidiana, ma di solito si tratta di schermi pensati per gli occhi e la punta delle dita. Ci affascina invece l’idea di un’interazione che coinvolga di più il corpo, in cui il tatto vada oltre lo scorrere o il cliccare”.

Ci affascina l’idea di un’interazione più corporea, dove il contatto fisico vada oltre lo schermo

Emma Powell, direttrice creativa di Air Giants

La struttura di ogni creatura è basata su camere d’aria controllate da sistemi pneumatici a bassa pressione, capaci di muovere la pelle flessibile con un’elasticità che imita i processi vitali. Il tessuto tecnico esterno viene tagliato e cucito a mano, in un’ibridazione tra pratica artigianale e progettazione computazionale, sfidando la dicotomia tradizionale tra natura e artificio.

Il progetto allestitivo realizzato per Bristol dà contesto a tutto questo. La galleria è trasformata in un vero e proprio laboratorio abbandonato, abitato da organismi vegetali alti due metri che prendono vita al tocco. Uno scenario post-apocalittico molto diverso da come l'avevamo immaginato.

Courtesy Air Giants. Foto: Tom Heuijerjans

L’intelligenza delle “cose” morbide

L’immaginario robotico del Novecento era dominato dall’idea di una superiorità meccanica: robot più forti, più veloci, più precisi dell’essere umano. Ma cosa accadrebbe se, invece di competere con l’uomo, i robot lo invitassero all’empatia, al gioco?

“Con il contributo di talenti straordinari nella scenografia, nel lighting e nel sound design, ‘The Hothouse Laboratory’ è un’opera del tutto inedita”, racconta in anteprima la curatrice di Undershed. L’installazione integra per la prima volta componenti audiovisive progettate ad hoc: la sound artist Chu-Li Shewring ha composto una colonna sonora ambientale dinamica, mentre l’illuminazione architettonica, firmata da Harriet Wallis, trasforma lo spazio in un ecosistema sensibile e reattivo. La luce, diffusa per retroilluminazione e modulata cromaticamente, si adatta ai movimenti del pubblico, creando un ambiente che coinvolge, risponde, si trasforma.

È qualcosa che funziona su tutti, giovani e adulti, provenienti da esperienze diverse, andando ben oltre le modalità verbali e visive con cui siamo abituati a relazionarci con il mondo.

Amy Rose, curatrice di Undershed

Courtesy Air Giants. Foto: Tom Heuijerjans

Dal laboratorio al museo

Le collaborazioni di Air Giants con istituzioni come il V&A Museum, la British Library e la Science Gallery del King’s College, insieme alla recente vittoria degli Innovate UK Awards, riflettono un’urgenza culturale più ampia. In un momento in cui intelligenza artificiale e robotica alimentano il timore di una sostituzione dell’umano, il loro lavoro suggerisce una strada alternativa: non competere, ma costruire empatia tra l’umano e l’artificiale.

Immagine di apertura: Veduta di un'installazione precedente Air Giants. Courtesy: Air Giants. Foto: Sandra Ebert 

Mostra:
“The Hothouse Laboratory”
Dove:
Undershed, Bristol
Date:
dal 7 agosto al 1 settembre 2025

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