Nanda Vigo e il comodino trasgressivo

L'archivio di Acerbis rilancia sul mercato la storica cassettiera della designer milanese, realizzando dei pezzi inediti. 

Foto Alberto Strada

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1058, giugno 2021.

“Complimenti Nanda!”, scriveva nell’aprile 1994 Ludovico Acerbis alla progettista milanese, soddisfatto per il successo che la sua cassettiera aveva riscosso al Salone del Mobile. Acerbis, azienda bergamasca con una solida tradizione ebanista, aveva infatti da poco affidato ad alcuni progettisti una personale interpretazione degli arredi e dei complementi per la zona notte: si cercava qualcosa di originale e unico, “per chi non si accontenta delle soluzioni standard e di stereotipi”. Nasce così la collezione “Bed Side – nei dintorni del letto”, che comprende armadi, letti e comodini.

Nanda Vigo (1936-2020), artista e designer interessata alle ricerche sulla luce e su una nuova concezione dello spazio domestico, disegna Storet, un mobile per la camera in legno di ciliegio, semplice nella struttura verticale, ma vivace e trasgressivo nelle forme arrotondate dei dieci cassetti, rifiniti in lacca opaca con le cromie in sintonia con il luogo del riposo: tenui e originali, dal verde chiaro al rosa peonia. Il risultato è una cassettiera trasversale, caratterizzata da un raffinato gioco di pieni e vuoti, luci e ombre. 

Foto Alberto Strada
Storet, la cassettiera disegnata da Nanda Vigo. Foto Alberto Strada

Vigo aggiunge così un tassello alla fortunata collaborazione con Acerbis, con la quale aveva iniziato a lavorare negli anni Sessanta, disegnando la serie di tavoli Blok, di legno e cristallo. Proprio in quel periodo, la designer, animatrice delle esperienze artistiche d’avanguardia si era fatta conoscere per i suoi progetti d’interni irriverenti, che stravolgevano il classicismo degli appartamenti milanesi con un design nuovo, dalle forme continue, senza decori e fatto di luce e volumi.

È una giovane donna a riscattare il ‘gusto milanese’ con un colpo di spugna.

“È una giovane donna, mentre gli uomini si perdono a ricamare con preziosismi di disegno, vecchie e nuove forme – a riscattare il ‘gusto milanese’ con un colpo di spugna”, si legge sulle pagine di Domus (numero 415, giugno 1964). Studiando l’archivio di Acerbis, gli art director Francesco Meda e David Lopez Quincoces, che da un anno lavorano alla riedizione aggiornata dei grandi maestri del design, sono stati colpiti dalla cassettiera “così forte a livello estetico, con grandi tecnicismi al suo interno e grande funzionalità”. Hanno quindi deciso di realizzare anche la versione più bassa, il comodino a quattro cassetti, pensato già all’epoca da lei stessa come alternativa meno costosa, e mai entrato in produzione. 

Storet, nella versione rosa peonia. Foto Alberto Strada
Storet, nella versione comodino rosa peonia. Foto Alberto Strada

Storet è stata adattata nelle rifiniture e nelle misure, per rispondere alle esigenze odierne e a cicli produttivi sostenibili; la cassettiera e il comodino sono oggi realizzati in legno di frassino o noce e sono proposti nelle laccature lucide dei colori originali, come il verde scuro, il giallo senape o il rosa peonia, quello proposto da Nanda.

Ultimi articoli di Design

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram