Design e artigianato come motore sociale ed economico, il caso di Zanat in Bosnia

Unendo la tradizione centenaria dell’intaglio del legno con la tecnologia e sfidando i limiti del lavoro artigianale con il design, l’azienda di arredo bosniaca offre un’occasione di riscatto al territorio.

È solo da pochi anni, più precisamente dal 2015, che Zanat, azienda bosniaca di arredi e complementi specializzata nell’intaglio ligneo, ha messo in moto la sua terza vita. La sua storia ha però radici più lontane. Germoglia oltre un secolo fa con Gano, abile artigiano del legno originario di Konjic, un villaggio a sud di Sarajevo. Cresce con i figli Salih, Meho, Adem e Asim Niksic, fondatori dell’azienda nel 1919. E prospera, al punto da contribuire alla nascita della tradizione cittadina dell’intaglio del legno, tradizione che vale a Konjic l’iscrizione nelle liste dell’Unesco nel 2017. Guidata oggi dai nipoti Orhan e Adem Niksic, Zanat – che in bosniaco significa mestiere – continua a rinnovarsi puntando sul suo DNA, l’intaglio artigianale del legno, in almeno tre modi. Il primo è il dialogo artigianato e design, grazie alla direzione artistica della designer svedese Monica Förster. Seguito dall’artigianato come strumento di riscatto sociale ed economico. E, infine, l’artigianato come tradizione da valorizzare, con un museo inaugurato lo scorso giugno e la Woodcarving Academy, per la formazione sul campo di nuovi artigiani. Incontrati a Milano, allo scorso Salone del Mobile, l’art director Monica Förster e il proprietario Orhan Niksic raccontano la loro formula che mescola artigianato, tecnologia e design.

Quando è cominciata la collaborazione con Monica Förster e perché non avete pensato a un designer locale?
Orhan Niksic
: Pur preservando le nostre tradizioni, volevamo essere un brand internazionale – più del 90% delle nostre vendite è esportazione – e poi perché ci riconosciamo nel design scandinavo di Monica e nei suoi valori: minimalista, democratico e accessibile.

Per voi l’artigianato è anche un fatto sociale ed economico, può spiegarmi come?
Orhan Niksic
: Quando abbiamo cominciato, in Bosnia c’era un tasso di disoccupazione del 26%. L’artigianato di alto livello, unito a una produzione industriale e a una distribuzione internazionale, offre un’opportunità concreta di lavoro, anche per i giovani. In più, Zanat fornisce agli artigiani anche una sorta di piattaforma di marketing. Internamente lavoriamo solo il legno, ma all’esterno collaboriamo con artigiani dalle competenze molto diverse, che lavorano – tra le altre cose – la pelle e la ghisa. Il rivestimento progettato da Jean-Marie Massaud, per esempio, è realizzato da un’azienda di 300 artigiane, tutte donne.

Quanti dipendenti ha Zanat?
Monica Förster
: L’azienda è cresciuta parecchio, da 15 persone quattro anni fa, si è arrivati a 50 e si continua ad assumere. All’inizio, non c’era nessuna donna nel reparto produzione, e ora sono in sette.
Orhan Niksic
: Aggiungo che, poiché è difficile trovare gli artigiani, siamo noi a formarli. Di solito, si tratta di giovani che vogliono imparare il mestiere. Quest’anno lanciamo la Woodcarving Academy, insieme con l’università locale e con un istituto sloveno che ci supportano nel processo di certificazione e con le lezioni teoriche. Il training, invece, lo facciamo noi in azienda. Abbiamo anche ricevuto diverse richieste di corsi brevi.

Il minimalismo del design scandinavo unito alla tecnica dell’intaglio del legno, di solito più decorativa, è una combinazione vincente?
Monica Förster
: Quando combini due mondi così diversi, le cose diventano interessanti. Come designer, vogliamo spingere i limiti, tecnici e formali, per capire dove possiamo arrivare. Con la sedia Zana, per esempio, volevo aumentare la scala del wood carving, ma anche produrre un arredo accessibile economicamente, impilabile, leggero e adatto al contract. Abbiamo definito un nuovo tipo di struttura, completamente realizzata a mano dagli intagliatori. Per l’azienda si trattava di una tipologia nuova: abbiamo dovuto customizzare una macchina per creare pezzi così grandi in modo veloce.
Orhan Niksic
: La chaise longue di Massaud sembra semplice, ma in realtà è composta da 50 pezzi di legno. Ognuno ha una specifica geometria e dev’essere modellato in 3D e ingegnerizzato per essere curvato alla perfezione in modo da combinarsi con un altro. Combiniamo tecnologia e artigianato. Usiamo la tecnologia solo dove pensiamo che ci serva perché non credo che possa uguagliare quello che facciamo con le mani. I nostri prodotti non sono mai uguali uno all’altro. È un processo di apprendimento e di scoperta continuo.

Che caratteristiche deve avere un designer per Zanat?
Monica Förster
: Deve progettare tenendo conto del contesto, economico e politico.
Orhan Niksic
: Deve riuscire a influenzare i processi produttivi per avere un impatto socioeconomico, preservando la nostra tradizione culturale e artigianale.

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