Achille Castiglioni. Tutto con un niente.

Il documentario di Valeria Parisi, visto al Milano Design Film Festival, celebra il grande maestro del design italiano a 100 anni dalla nascita.

Achille Castiglioni. Tutto con un niente.

Achille Castiglioni ci parla dalle semplici immagini di una telecamera digitale dell’anno 2000, con l’aria ironica e divertita che, chi l’ha conosciuto conferma, ha avuto nell’arco di tutta la sua vita.

Si tratta di una lunga e in gran parte inedita intervista realizzata nello studio del designer, in piazza Castello a Milano, oggi trasformato in Fondazione da moglie e figlie. Qui, dove Castiglioni ha operato per più di 40 anni, è conservato tutto: 306 oggetti di design industriale, 191 progetti architettonici, più di 400 progetti di allestimenti temporanei per fiere e mostre.

Fotografie, disegni tecnici e prototipi. Ma anche oggetti di uso quotidiano che Castiglioni raccoglieva in tutto il mondo per studiarli, utilizzarli, trasformarli in qualcos’altro. Li chiamava così: capolavori anonimi. Come una bobina senza pellicola, riadattata per renderla base dell’iconica lampada da tavolo Lampadina. 

La logica seguita in modo pervicace da Castiglioni era ridurre al minimo le componenti. Togliere, mai aggiungere, in un processo creativo carico di ironia e di gioco. Proprio il gioco, anzi i giochi, sono stati fonte di grande ispirazione per il designer, che li comprava per le figlie e poi li teneva per sé, fino a portarli a lezione ai suoi studenti del Politecnico di Milano.

Tra questi Patricia Urquiola, che compare nel documentario mentre è impegnata nella preparazione della mostra celebrativa di Castiglioni in Triennale, aperta al pubblico fino al 20 gennaio 2019. Lei, come altri nel film, racconta di un uomo profondamente empatico, divertente e spiritoso, maestro della diversità dello sguardo anche rispetto agli oggetti più semplici e quotidiani: “Bisogna osservare gli atteggiamenti ovvi e scontati per scoprire che si può fare altro”, diceva.

Ma il ritratto dell’uomo e del professionista non sarebbe completo senza ricordare anche la profonda serietà e dedizione al lavoro, le capacità quasi magiche, demiurgiche, maieutiche, che consentivano a Castiglioni non solo di creare nuovi oggetti che avrebbero cambiato la vita quotidiana di ciascuno di noi, ma anche di portare i committenti là dove lui voleva, per realizzare le sue visioni.

Achille Castiglioni
Achille Castiglioni

Al gioco e all’ironia del maestro si ispirano alcuni elementi del film: dalle musiche, sempre vivaci, quasi circensi, alla voce narrante che ha il timbro giovane di Federica Fracassi, che cuce i diversi momenti di questo documentario che in modo semplice ed essenziale, come in apparenza sono le creazioni di Castiglioni, porta il pubblico a conoscere uno dei protagonisti della grande stagione del design italiano, quando imprenditori e architetti collaboravano in un processo virtuoso per la produzione di pezzi che rispondessero a requisiti pratici di utilità, estetici di bellezza, etici di accessibilità. E per 45 minuti siamo tutti un po’ studenti di questo uomo che ha seminato tante tracce del suo passaggio su questa Terra, piccole come l’interruttore Rompitratta eppure grandissime e degne di essere celebrate. 

La locandina del documentario “Tutto con un niente”, a cura di Valeria Parisi, presentato alla MDFF 2018
La locandina del documentario “Tutto con un niente”, a cura di Valeria Parisi, presentato alla MDFF 2018
Film:
Achille Castiglioni. Tutto con un niente
A cura di:
Valeria Parisi
Evento:
Milano Design Film Festival 2018
Date di apertura:
giovedì 25 - domenica 28 ottobre 2018
Luogo:
Anteo Palazzo del Cinema
Indirizzo:
Piazza Venticinque Aprile 8, Milano

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