Dopo aver completato la sede di una casa editrice nel distretto di Dashilar, le sperimentazioni di Minor lab negli hutong di Pechino continua con il progetto per il proprio studio, nel distretto di Dongcheng. Così facendo, gli architetti prendono posizione in merito rivitalizzazione dei vecchi quartieri cinesi, per i quali concepiscono un ambiente aperto alla comunità. Di fatto, la struttura funge anche da spazio espositivo e per eventi, oltre che residenza per artisti ospiti.

Il tradizionale edificio a corte occupa interamente un sito rettangolare di 13.5 per 9.5 metri, con uno spazio aperto quadrato al centro che ospita due alberi di ginkgo. L’edificio è accessibile dal lato ovest, dove un percorso all’aperto divide nettamente lo spazio ufficio, all’estremità settentrionale del lotto, da una costellazione di stanze minute che ruotano attorno alla corte. L’ufficio costituisce lo spazio principale e comprende una doppia facciata dedicata all’esposizione dei lavori degli architetti, o mostre d’arte. Una camera da letto, una piccola biblioteca, un bar, una cucina e un bagno si trovano nell’ala opposta.

Le scelte materiali e formali nel progetto sono programmaticamente destinate a stimolare la relazione con il cortile. Vetro trasparente e policarbonato traslucido mediano questi rapporti visivi senza compromettere la privacy in un edificio piccolo ma complesso. Minor lab sta conducendo un esperimento negli hutong di Pechino e, stabilendovi il loro ufficio, rafforzano inequivocabilmente la loro riflessione sulla memoria della città. L’innesto di questa tipologia edilizia vernacolare con le abitudini e i riti della vita contemporanea prende qui la forma di un laboratorio in cui l’architettura si intreccia alle pratiche dello spazio.