Una sedia per tutte le stagioni

Tre anni di sperimentazioni hanno portato Jonathan Olivares alla messa a punto della nuova OAC per Knoll, una sedia in alluminio leggerissima, per interni ed esterni.

Questo articolo è stato pubblicato su Domus 960, luglio/agosto 2012

Nel 2010, a un'anteprima del Salone del Mobile di Milano, la critica del design Alice Rawsthorn chiese: "Il mondo ha proprio bisogno di un'altra sedia?" All'epoca della domanda, Jonathan Olivares era già al lavoro su una duplice risposta: il libro A Taxonomy of Office Chairs, pubblicato da Phaidon nel 2011, e la sedia d'alluminio, in fusione ed estruso, presentata da Knoll al NeoCon di Chicago nel giugno 2012. Lo studio di Olivares—pluripremiato e con sei anni di vita—si chiama Jonathan Olivares Design Research per un buon motivo, dato che i due progetti si sono influenzati a vicenda e hanno avuto come risultato una sedia impilabile per esterni e per interni colorata e tecnicamente aggiornatissima, di cui il mondo può avere effettivamente bisogno. E che è anche esteticamente piacevole.

"Design significa andare in cerca di qualcosa che non si conosce. Se mi avessero chiesto di fare una sedia di tubo metallico o di fibra di vetro avrei rifiutato, perché non ci sarebbe stata innovazione nel modo di farla", dichiara Olivares, seduto su una sedia da ufficio imbottita di Eero Saarinen nello showroom newyorkese della Knoll, mentre altri esemplari di Saarinen, Platner e Bertoia occhieggiano dietro le porte vetrate. L'arredamento è interessante solo se è in rapporto con il mondo circostante. Troppe sedie vivono e muoiono come jpeg".

Olivares si è seduto sul 90 % delle 130 sedie di Taxonomy, datate dal 1840 a oggi. Questa esperienza diretta lo ha aiutato, nel suo lavoro sulla sedia, a liberarsi da ogni ansia di essere influenzato da quegli illustri antecedenti. "Nell'abitazione degli Eames c'è la fotografia di una vecchia sedia africana smontata. Me ne sono sempre chiesto la ragione", racconta. "Quando in un museo ne ho trovata una, mi sono reso conto che si trattava di una struttura molto complicata". Di recente, ha smontato una sedia Aluminum Group degli Eames (il suo studio è costellato di pezzi classici), e ha potuto ammirare quella stessa modalità diretta in cui il tessuto era fissato al telaio con delle viti. "L'artigianato può essere fatto a macchina o a mano, è solo questione di aggiornare la tecnica".
Nuova sedia OAC (Olivares Aluminium Chair), disegnata da Jonathan Olivares per Knoll. In apertura: le sedie fotografate nel suo studio. Sopra: alcune varianti cromatiche. Photo Yoo Jean Han
Nuova sedia OAC (Olivares Aluminium Chair), disegnata da Jonathan Olivares per Knoll. In apertura: le sedie fotografate nel suo studio. Sopra: alcune varianti cromatiche. Photo Yoo Jean Han
Benjamin Pardo, responsabile del design di Knoll, è stato all'origine prima del libro e poi della sedia, dopo aver conosciuto Olivares quando stava scrivendo per Domus un servizio sull'industria americana dell'arredamento. "Lavoro con designer come Richard Sapper e Cini Boeri, che per me rappresentano il collegamento con Marco Zanuso e con un sacco di persone che non ho mai conosciuto. Poi si lavora con la gente del mestiere. A un certo punto ti chiedi su chi investire, su chi scommettere per il futuro. È rarissimo incontrare un giovane designer che sia persuasivo e intelligente".

Dopo essersi laureato al Pratt Institute nel 2004, Olivares ha lavorato per Konstantin Grcic a Monaco, dove ha imparato la tecnica della pressofusione cimentandosi con la Chair _ONE di Grcic. "Non è la sedia più comoda del mondo", ammette Olivares. "L'idea era introdurre il comfort nell'equazione, e cercare di trovare un nuovo metodo di produzione".
Nuova sedia OAC (Olivares Aluminium Chair), disegnata da Jonathan Olivares per Knoll. Photo Yoo Jean Han
Nuova sedia OAC (Olivares Aluminium Chair), disegnata da Jonathan Olivares per Knoll. Photo Yoo Jean Han
La lunga marcia dei tentativi di Olivares e del suo studio per la OAC, attentamente documentata in schizzi, fotografie e modelli (tassonomista una volta, tassonomista tutta la vita) è iniziata con una carriola di metallo ribattuta fino a farne una sedia, e comprende una pesante seduta d'acciaio con lo schienale a T, una sedia di plastica composta da due parti con una sottile seduta stampata e pesanti gambe in fusione, e una sedia d'alluminio in due parti con la seduta idroformata e il telaio pressofuso. È stata quest'ultima a ispirare la svolta: c'era un problema nella giunzione della seduta agli angoli del telaio e il fornitore dei pezzi d'alluminio pressofuso, Leggett & Platt, suggerì di fondere tutto: telaio, seduta e schienale. Il risultato finale è un perfezionamento di questo esperimento. Schienale e seduta sono ora un pezzo unico; le gambe rettangolari sono di alluminio estruso. Binari di nylon nero fusi a iniezione, simili a quelli che si usano per gli skateboard, impediscono che le sedie si graffino quando sono impilate. La sedia è anche interamente riciclabile.
Perché quella certa sedia è così invitante? Si trattava di costruire un personaggio. Prima di esprimere qualsiasi giudizio, chi vedeva la sedia in anteprima sorrideva
Nuova sedia OAC (Olivares Aluminium Chair), disegnata da Jonathan Olivares per Knoll. Photo Yoo Jean Han
Nuova sedia OAC (Olivares Aluminium Chair), disegnata da Jonathan Olivares per Knoll. Photo Yoo Jean Han
"Di solito si pensa alla fusione di alluminio come a qualcosa di simile a un osso, non la si pensa come un'epidermide", osserva Olivares. Di nuovo, nel suo studio mostra il disegno della sezione centrale di una sedia datato 12 aprile 2011: spessa sul bordo esterno e sottilissima al centro. La sedia reale si assottiglia fino a un minimo di tre millimetri. Ciò permette alla snella OAC di pesare meno di quella di rete metallica di Bertoia del 1955: 6,7 chili. Abbastanza leggera da poterla spostare, abbastanza pesante da non muoversi da sola. "Capire la natura della sedia faceva parte del progetto", afferma Olivares. "Perché quella certa sedia è così invitante? Si trattava di costruire un personaggio". La forma finale assomiglia un po' a quella di un arco scenico: ampia e invitante. Il bordo superiore ha una pronunciata curvatura all'indietro per consentire una buona presa. La sedia, nonostante la sua natura metallica, appare morbida. Le OAC verranno messe in vendita con una verniciatura a polvere di colore differente per la seduta e per il telaio, suggerendo così un'imbottitura. "Prima di esprimere qualsiasi giudizio, chi vedeva la sedia in anteprima sorrideva", dice Pardo. "Si può fare".
Nuova sedia OAC (Olivares Aluminium Chair), disegnata da Jonathan Olivares per Knoll. Dettaglio. Photo Yoo Jean Han
Nuova sedia OAC (Olivares Aluminium Chair), disegnata da Jonathan Olivares per Knoll. Dettaglio. Photo Yoo Jean Han
La scelta definitiva dei colori è ancora da completare, ma comprenderà certamente il bianco con l'interno giallo, il bianco con il verde, il magenta con il rosa, più il giallo, il verde e il grigio integrali. "L'interno è un riferimento agli oggetti fatti dall'uomo", spiega Pardo riferendosi al grigio. "L'esterno è un riferimento agli alberi e ai fiori". Può una sedia competere con una peonia o con un albero? Per lo meno, grazie alla laccatura, sedersi sulla sedia non farà venire in mente uno degli altri usi dell'alluminio. Data la sottigliezza della seduta la sedia si adatta rapidamente alla temperatura corporea. "Nessuno ama sedersi su una padella", conclude Olivares. Alexandra Lange (@LangeAlexandra)
Jonathan Olivares nel suo studio con una serie di prototipi e parti strutturali di OAC (nuova sedia disegnata per Knoll). I modelli—stampati, in fusione a terra, fibra di vetro, legno fresato—mostrano lo studio dell’intersezione tra seduta, schienale e gambe. Impilabile, la sedia ha una sottile scocca in alluminio pressofuso, gambe in alluminio estruso, raccordi in plastica. Photo Yoo Jean Han
Jonathan Olivares nel suo studio con una serie di prototipi e parti strutturali di OAC (nuova sedia disegnata per Knoll). I modelli—stampati, in fusione a terra, fibra di vetro, legno fresato—mostrano lo studio dell’intersezione tra seduta, schienale e gambe. Impilabile, la sedia ha una sottile scocca in alluminio pressofuso, gambe in alluminio estruso, raccordi in plastica. Photo Yoo Jean Han

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