Millemila copertine di Zero

In mostra alla Triennale, migliaia di progetti di illustratori, grafici, designer e semplici lettori, invitati da Zero a personalizzare una copertina di maggio, sono la prova di un ben riuscito connubio tra arte, editoria, tecnologia, gratuità e territorio.

Zero è per Milano, e per altre grandi città italiane, l'indispensabile guida gratuita a spettacoli, intrattenimento e cultura che la metropoli quotidianamente offre. Ma non solo.
Zero è anche un progetto editoriale con un'ambizione più forte: quella di produrre cultura e non soltanto di limitarsi a documentarla. Per questo, l'attenzione di Stefano Temporin e Marco Sammicheli – rispettivamente art director e design editor e direttore – al progetto che ogni settimana esce con un diverso concept grafico, è diventata l'occasione per generare un improvviso brulichio d'immaginazione visiva.

Il 16 maggio, Zero è uscito senza copertina, con l'invito, aperto a chiunque sul sito web, a proporne di nuove, realizzate con qualsiasi tecnica. Il progetto si chiama Millemila copertine di Zero e, in effetti, in due settimane, più di 10.000 persone hanno aderito all'iniziativa.

Contemporaneamente, presso il Design Museum della Triennale, si è tenuta una serie di sessioni di disegno live, durante le quali 60 tra illustratori, designer, grafici e art director di spicco nel panorama italiano sono stati invitati a realizzare la propria copertina.
Le tecniche proposte sono state le più varie e, sorprendentemente, solo una piccola percentuale degli artisti ha utilizzato la grafica digitale.

Millemila copertine di <em>Zero</em>, parete di copertine <em>guest-curated</em> nella manica lunga del Design Museum della Triennale di Milano. Foto di Francesco Merlini
Millemila copertine di Zero, parete di copertine guest-curated nella manica lunga del Design Museum della Triennale di Milano. Foto di Francesco Merlini
Molti i collage, come quello di Claude Marzotto (illustratrice), che ha ricostruito la piccola mitologia di insegne di una Milano d'altri tempi, o quello di Luca Stoppini (art director di Vogue Italia), che ha ritagliato dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung i caratteri tipografici per ricostruire il titolo della freepress, siglandolo con la sua impronta digitale per renderlo irripetibile.

Folp Vs Paperplane sfrutta la fotocopiatrice per ottenere effetti di distorsione grafica in modo del tutto analogico, mentre Smog riproduce un diorama dall'aria onirica e circense. Non sono mancati anche i tributi all'edificio della Triennale, come quello di Wilhelm Walter, che ha riprodotto la facciata di Giovanni Muzio con ritagli di carta e foglie; Elsa Jenna, che ne ha costruito una sorta di mappa ludica disegnata a china; e, infine, di Luca Pozzi, che ha proposto una guida alla manutenzione dei Bagni misteriosi, la scultura di De Chirico che si trova in giardino.

Millemila copertine di <em>Zero</em>, parete di copertine guest-curated nella manica lunga del Design Museum della Triennale di Milano. Foto di Francesco Merlini
Millemila copertine di Zero, parete di copertine guest-curated nella manica lunga del Design Museum della Triennale di Milano. Foto di Francesco Merlini
Online, peraltro, molti contributi sono arrivati dai grafici dei flyer degli eventi della notte, che hanno partecipato condividendo con gli altri artisti le regole del codice estetico di quel mondo che Zero contribuisce a far esistere.

Le sessioni si sono chiuse il 31 maggio scorso e le circa 150 copertine realizzate dagli illustratori e una selezione delle proposte pervenute sul sito sono state stampate, fotocopiate e tagliate al laser grazie alla "personal factory" messa a disposizione da Vectorealism.

Un connubio tra arte, editoria, tecnologia, gratuità e territorio che va ben al di là di un A6 e mette in rete volti emergenti e professionisti affermati con un approccio sempre giocoso, ma mai frivolo.
Millemila copertine di <em>Zero</em>, in primo piano da sinistra copertine di Massimo Giacon, di Elisa Macellari
Millemila copertine di Zero, in primo piano da sinistra copertine di Massimo Giacon, di Elisa Macellari
Così, nella manica lunga del Triennale Design Museum, Temporin ha allestito una mostra: più di mille copie della rivista appese alla parete, su lastre magnetiche in plastoferrite brevettate da Zero Edizioni, formano un grande mosaico. L'impatto è notevole: tutti gli art work sono stampati come sovraccoperta in bianco e nero e su ogni rivista una fascia verde acido riporta il nome dell'artista che ne ha curato il progetto. In linea con lo stile di Zero, le guide sono lì sia a far mostra di sé in dialogo con l'allestimento di TDM5: Grafica Italiana che occupa la sala a fianco, sia per essere staccate e liberamente portate a casa da chiunque ne abbia voglia.

È un modo di allestire e pensare la freepress che rielabora il concetto del display e lo nobilita alla dimensione artistica.
Millemila copertine di <em>Zero</em>, parete di copertine <em>guest-curated</em> allestita nella manica lunga del Design Museum della Triennale di Milano. Foto di Francesco Merlini
Millemila copertine di Zero, parete di copertine guest-curated allestita nella manica lunga del Design Museum della Triennale di Milano. Foto di Francesco Merlini
Il successo di questa iniziativa si deve a una fortunata collaborazione tra Zero, Triennale e Vodafone. Millemila copertine è, infatti, l'evento di chiusura di Open, laboratorio aperto per lo sviluppo di app che, dal 15 febbraio al 31 maggio, ha indagato in ben 60 incontri l'effetto della tecnologia su arte, cibo, sport, famiglia, design, musica, idee, producendo, per ognuno dei temi, un fascicolo curato da un ospite.

Un connubio tra arte, editoria, tecnologia, gratuità e territorio che va ben al di là di un A6 e mette in rete volti emergenti e professionisti affermati con un approccio sempre giocoso, ma mai frivolo.
Millemila copertine di Zero, da sinistra copertine di Wilhelm Walter, Roberta Maddalena, Antonio Colomboni, Claude Marzotto, Ivan Hurricane, Vito Manolo Roma, Massimo Giacon, Elisa Macellari. Al centro copertina di Marco Ferrari
Millemila copertine di Zero, da sinistra copertine di Wilhelm Walter, Roberta Maddalena, Antonio Colomboni, Claude Marzotto, Ivan Hurricane, Vito Manolo Roma, Massimo Giacon, Elisa Macellari. Al centro copertina di Marco Ferrari
Millemila Copertine di Zero
Triennale Design Museum
Fino al 10 giugno
In mostra sul sito web di Zero tutte le copertine realizzate da illustratori, grafici, designer, art director e lettori del giornale.

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