In fatto di biennali e di festival, l'architettura e il design, quanto a numeri, stanno rapidamente guadagnando terreno sull'arte contemporanea. Le biennali (ce ne sono oltre 150, che abbracciano i settori culturali dell'arte, dell'architettura e del design contemporanei) spesso fioriscono in luoghi come Venezia, Istanbul e Gwangju, dove esiste una tradizione d'arte radicata; inoltre più di 60 città oggi ospitano fiere commerciali e 'settimane del design' di vario genere. Data la vocazione culturale della biennale, che si contrappone alla formula dei saloni, è pratica sempre più diffusa in queste manifestazioni chiamare un gruppo di curatori internazionali a cercare di spezzare i concetti angusti e strettamente disciplinari di design e di architettura. Una biennale, in altre parole, è un campo di prova in cui il progetto (inteso come forma di prassi culturale) sfida i suo stessi dogmi, trascende i suoi limiti e affronta nuove e inedite problematiche sociali. La quarta edizione della Biennale del Design di Gwangju inaugurata il 1° settembre, diretta da Ai Weiwei e da Seung H-Sang, è eccezionale proprio per questi motivi: è al 100% libera dalle lampade, dalle sedie e dai divani che occupano tanta parte delle riviste di design ed è profondamente politica.
La cosa interessante della mostra è che l'interpretazione del noto principio 'tutto è progetto' non ha nulla da spartire con i banali elogi della creatività a tutto campo ("evviva, genio e invenzione si trovano anche nella scopa e nella panchina disegnata per i barboni") e non riguarda l'inutile, il laterale, il poetico, in altre parole quella sfera del design concettuale che produce milioni di progetti effimeri, emozionali, per lo più cattive imitazioni di opere d'arte o derivazioni infinite da Munari (vasche a tre stanze per i pesci rossi, posate in plastica di lusso e altri gadget da bookshop di museo).
![Foto di apertura: L’ingresso della sesta Biennale di Design di Gwangju, diretta da Seung H-Sang e Ai Weiwei. Qui sopra: EXD'11/Lisboa. Al Museu do Design e da Moda di Lisbona, nella mostra <i>Useless? An exploded view</i>, Jonathan Olivares ha creato una biblioteca di oggetti, disposti su un lungo tavolo, suddivisi in capitoli, ma collegati l’uno all’altro secondo una precisa narrativa, per farci riflettere sul concetto di inutilità Foto di apertura: L’ingresso della sesta Biennale di Design di Gwangju, diretta da Seung H-Sang e Ai Weiwei. Qui sopra: EXD'11/Lisboa. Al Museu do Design e da Moda di Lisbona, nella mostra <i>Useless? An exploded view</i>, Jonathan Olivares ha creato una biblioteca di oggetti, disposti su un lungo tavolo, suddivisi in capitoli, ma collegati l’uno all’altro secondo una precisa narrativa, per farci riflettere sul concetto di inutilità](/content/dam/domusweb/it/design/2011/11/30/biennali-laboratori-di-design/big_368812_3534_DO111113005.jpg.foto.rmedium.jpg)
![Biennale di Gwangju. Time covers di Lev Manovich e Jeremy Douglass / Software Studies Initiative
è un’analisi di 4.535 copertine di Time Magazine, dal 1923 al 2009
Biennale di Gwangju. Time covers di Lev Manovich e Jeremy Douglass / Software Studies Initiative
è un’analisi di 4.535 copertine di Time Magazine, dal 1923 al 2009](/content/dam/domusweb/it/design/2011/11/30/biennali-laboratori-di-design/big_368812_6691_DO111113006.jpg.foto.rmedium.jpg)
Una biennale è un campo di prova in cui il progetto affronta nuove e inedite problematiche sociali
![EXD'11/Lisboa. Sulki & Min: intervento urbano <i>site-specific</i> all’interno della mostra <i>Redundância</i> EXD'11/Lisboa. Sulki & Min: intervento urbano <i>site-specific</i> all’interno della mostra <i>Redundância</i>](/content/dam/domusweb/it/design/2011/11/30/biennali-laboratori-di-design/big_368812_7829_DO111113008.jpg.foto.rmedium.jpg)
![EXD '11/Lisboa. L’intervento urbano <i>Re(x)ursion</i> di Thomas Castro (Lust) in Praça da Figueira a Lisbona. Photo © Luís Rocha EXD '11/Lisboa. L’intervento urbano <i>Re(x)ursion</i> di Thomas Castro (Lust) in Praça da Figueira a Lisbona. Photo © Luís Rocha](/content/dam/domusweb/it/design/2011/11/30/biennali-laboratori-di-design/big_368812_5573_DO1111130121.jpg.foto.rmedium.jpg)
![Biennale di Gwangju. Temple Grandin lavora con le aziende agricole per alleviare le sofferenze degli animali prossimi al macello. Qui, l’edificio progettato per la Cargill Corporation. Photo Kyungsub Shin Biennale di Gwangju. Temple Grandin lavora con le aziende agricole per alleviare le sofferenze degli animali prossimi al macello. Qui, l’edificio progettato per la Cargill Corporation. Photo Kyungsub Shin](/content/dam/domusweb/it/design/2011/11/30/biennali-laboratori-di-design/big_368812_7515_DO1111130012.jpg.foto.rmedium.jpg)
![Mappa delle biennali di arte, architettura e design. Infografica Crilo Mappa delle biennali di arte, architettura e design. Infografica Crilo](/content/dam/domusweb/it/design/2011/11/30/biennali-laboratori-di-design/big_368812_1815_Senza-titolo-11.jpg.foto.rmedium.jpg)
![Mappa delle biennali di arte, architettura e design. Infografica Crilo Mappa delle biennali di arte, architettura e design. Infografica Crilo](/content/dam/domusweb/it/design/2011/11/30/biennali-laboratori-di-design/big_368812_5590_Senza-titolo-21.jpg.foto.rmedium.jpg)
![Mappa delle biennali di arte, architettura e design. Infografica Crilo Mappa delle biennali di arte, architettura e design. Infografica Crilo](/content/dam/domusweb/it/design/2011/11/30/biennali-laboratori-di-design/big_368812_5996_Senza-titolo-31.jpg.foto.rmedium.jpg)