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Salone 2003. Le novità più interessanti

Vedi anche: Salone 2003. Progetti e volti nuovi

James Irvine per Magis
Non-Stop System
James Irvine può ancora essere considerato un designer giovane, quanto a dati anagrafici, ma la quantità e la qualità dei prodotti disegnati lo inseriscono di diritto nella categoria dei campioni. In questo progetto per Magis, Irvine affronta il concetto di sistema con apparente leggerezza, quasi con candore, concentrandosi sulla precisione di un giunto, sulla qualità di metallo e resine e sull’idea di un sistema estendibile all’infinito. SC

Matthias & Sczech per Ingo Maurer
Canned Light
Quando quarant’anni fa Andy Warhol decise di serigrafare su tela un barattolo, il suo poteva ancora rappresentare un gesto scurrile, uno sberleffo al potere dei musei e dei critici. Oggi questa lampada è solo un garbato omaggio a quell’arte d’ispirazione industriale, dal Dada al Pop, cui tanto deve il design contemporaneo. SC

Antonio Citterio per B&B Italia
Marcel
Citterio ha da tempo trovato e custodisce, tutta per sé, la pietra filosofale del design, che gli permette di inventare prodotti sempre nuovi, spesso per aziende con cui lavora da decenni, sempre indovinando il “pezzo che si vende”. Il neonato divano Marcel fa da pendant linguistico – nel titolo – con l’altra serie Eileen: tanto però questa è azzeccata nel riciclare acutamente stilemi modernisti, tanto bizzarro pare questo gelato ‘Viennetta’, da cui si stacca una grossa fetta per diventare bracciolo. Calembour o raffinatezza estrema? Alla fedele e ricchissima clientela B&B, come sempre, il verdetto finale, tanto imprevedibile quanto decisivo. SC

Konstantin Grcic per ClassiCon
Mars
La sedia Mars non nasce da un’idea di struttura quanto di massa piena, dove le pieghe e i cambi di pendenza nel disegno sfaccettato del suo volume servono a calibrare riconoscibilità della forma e senso del comfort. Grcic lavora sul filo del conflitto tra logica e libertà di licenza, elaborando un linguaggio personale, organico a se stesso, che rifiuta facili concessioni alle curve, per esprimere una sottile sensualità da un’apparente ruvidezza. FP

Vico Magistretti per Thonet Vienna
Sedia in legno
La sedia recupera la tradizione del legno curvato, riassumendola in uno scarno telaio di massello di faggio e in una seduta in legno curvato che pare sospesa. Le gambe proseguono fino a sostenere i braccioli e tre traversi rendono solidale la struttura. Vari colori completano il progetto. La tradizione è stata assorbita e metabolizzata nelle forme che Magistretti regala al legno, giustificando sempre una loro funzione. MDB

Konstantin Grcic per Moroso
Osorom
Nel quadro della sua personale ricerca di forme dissonanti dalle convenzioni, per quanto rispettose, a modo loro, di tutte le regole del progetto (tipologia, ergonomia, tradizione, uso...), la seduta circolare di Konstantin Grcic è una struttura che elabora il sottile confine tra vuoto e massa, tra leggerezza e stabilità. L’armatura in fibra di vetro, rivestita da una finitura a base di gomma, aiuta a trasmettere l’impressione di elasticità e di comfort della seduta insieme a quella della sua trasparenza visiva. FP

E. & R. Bouroullec per Cappellini
Butterfly
I fratelli Bouroullec reinventano la tipologia dei contenitori per la casa. Incorniciano gli oggetti che amiamo e nello stesso tempo creano uno spazio aperto, libero di essere ripensato ogni volta che se ne sente il bisogno. Quasi un’edicola votiva al modo del tokonoma giapponese: l’altarino domestico dove esporre oggetti, composizioni di fiori, pitture, scritture calligrafiche, per allestirli come offerte propiziatorie. In realtà luogo di mediazione tra spazio quotidiano e dimensione estetica. FP
 
King & Miranda per Luxo
Roundlight
Perry King e Santiago Miranda volevano un oggetto dotato di una forma amichevole, che fosse una lampada efficiente e confortevole ma che, una volta spenta, diventasse una “scultura domestica”. L’anello perimetrale, leggero e di minimo impatto, diffonde la luce verso l’alto. Oltre alla piantana e alla sospensione, esiste una lampada da tavolo, molto più alta dei tradizionali abat-jour. LB

Rodolfo Dordoni per Venini Spazio
Jarrett
Venini Spazio è un progetto che segna il debutto del marchio veneziano nell’arredamento. La direzione artistica è stata affidata a Rodolfo Dordoni, autore della prima collezione. “Ho progettato cinque pezzi e perciò la collezione si chiama Quintet. Non volevo usare il vetro in modo strutturale né come mera decorazione. Ho pensato a pezzi che, rifacendosi al Bauhaus e all’Art déco, fossero poco riferiti alla contemporaneità e avessero forme essenziali e rigorose”. Il tavolo Jarrett è composto da un piano di legno laccato lucido (bianco o nero) sorretto da gambe d’acciaio cromato a forma di parallelepipedo cavo, al cui interno sono collocate tre aste di vetro soffiato (cristallo, ametista, pagliesco). Le canne sono libere di ruotare; la luce riflessa dall’acciaio crea sulla loro sezione (a forma di stella con otto punte) effetti cromatici di grande eleganza e suggestione. MCT

Ross Lovegrove per Zanotta
Brasilia
Ross Lovegrove persegue il suo disegno di un mondo pervaso di forme plastiche, semplici e voluttuose, per le quali calzerebbe il termine di “minimalismo organico”. Lovegrove ha immaginato che questo mondo popolato di membrane sinuose che sfidano la gravità con malizioso candore e strana naturalezza dovesse avere come capitale Brasilia. Così ha pensato di intitolare alla città di Oscar Niemeyer la sua ultima creazione per Zanotta: una chaise longue nata dopo qualche tempo di messe a punto tecniche e che intende perseguire la tradizione sperimentale e tecnologica di quest’azienda, che ha fatto la storia del design milanese e quest’anno arriva alla ricorrenza dei quarant’anni. Brasilia è costruita in un unico pezzo: il foglio di poliuretano rigido strutturale è stampato a iniezione, senza inserti al suo interno, data la già naturale stabilità dovuta al disegno delle curve. FP

Ronan Bouroullec e gli studenti della Scuola Cantonale di Arte di Losanna per Boffi
Cucina Festiva
Eccezionalmente un progetto che vede protagonisti insieme un giovane maestro, gli allievi e l’azienda: Ronan Bouroullec ha realizzato con gli studenti della Scuola Cantonale di Arte di Losanna, e in collaborazione con Boffi, il progetto della Cucina Festiva. Una sorta di autostrada del focolare domestico, un tavolo lunghissimo che raccoglie tutte le funzioni della cucina senza soluzione di continuità, dove è possibile cucinare, pasteggiare e conversare. Ronan Bouroullec parla di un felice incontro tra la spensieratezza della festa in famiglia e la pesantezza de La Grande abbuffata del regista Marco Ferreri: un progetto teatrale messo in scena con un tavolo e i fuochi per cucinare, due panche, una struttura che sostiene i bottiglioni per la mescita delle bevande, e un ponte aereo per appoggiare ortaggi e appendere utensili. MDB

Toyo Ito per Horm
Ripples
Toyo Ito sconfina nel mondo del design: un gesto leggero e poetico accompagna le forme scultoree della panca Ripples, disegnata per Horm in soli 99 pezzi numerati e autografati. La materia è originata da un legno massiccio multistrato, dove ognuno dei sei strati di 5 millimetri di spessore ha origine e colori diversi. Il gesto artistico è nella sottrazione della materia: la lavorazione al pantografo definisce una serie di forme anatomiche, che si incontrano nella tangenza e nella sovrapposizione. Un bassorilievo privo di fratture, ammorbidito nel profilo sinusoidale e nei concentrici cambi di colore, dove scorrere fino a trovare la posizione corretta e la completa simbiosi con l’oggetto. MDB

Jasper Morrison per Cappellini
Simplon
Jasper Morrison aggiunge un nuovo capitolo ai sistemi di contenitori per la casa, dopo Universal System del ’90 e Plan del ’99. In un tema classico per Cappellini, una tipologia un po’ ingessata che si penserebbe non concedere grandi spazi di invenzione, Morrison dimostra ancora una volta come il controllo della forma possa rivelare invece un’inaspettata ricchezza, di quelle che si scoprono a poco a poco, che si rivelano nella frequentazione quotidiana. La struttura, in spessi fogli tranciati di alluminio, è quasi impercettibile nella vista frontale, mentre prende corpo di lato, lasciando scoperto il disegno di un elegante piede che sostiene per aria, a varie altezze, un piano, dei contenitori che possono essere di volta in volta, una libreria, un tavolo, delle panche, una credenza. FP

Ron Arad per Magis
Rocker
Pare che il giorno in cui Perazza, nume tutelare della Magis, ha annunciato di voler ingaggiare Ron Arad come uno dei suoi designer, tra questi sia corso un fremito. Affatto suggestionato, Arad ha prodotto questo dondolo in plastica, garbato esercizio sul suo tema preferito – la ricchezza organica delle forme – generando in un colpo solo: una tipologia che mancava nelle linee Magis; un simpatico oggetto che cullerà i sonni dello spettatore televisivo; un nuovo pezzo per la collezione del Vitra Museum, miniature incluse. Gli altri designer Magis, rasserenati, hanno prodotto pezzi altrettanto desiderabili. SC

Francesco Binfaré per Edra
Masso
“Mi piace osservare il comportamento della gente. Ne traggo spunto per i miei progetti”. Nel caso di Masso, la possente forma di vetroresina progettata per Edra, Binfaré dice di essere stato incuriosito da come le persone al mare amino stare sdraiate sulle rocce: e dal fatto che si possa “stare comodi anche su una cosa tanto dura”. Masso è una sorta di monolite levigato dal tempo, che accoglie il corpo come un calco. La materia artificiale e il colore rosso però trasformano il riferimento naturalistico in stupore, se non in denuncia: “La libertà è ciò che rimane. Una pietra rossa che emerge da un’alluvione nera”. MCT

Ron Arad
SOS: Sort of Storage
Quest’anno, la buona idea di Ron Arad per il Salone del Mobile è un estruso di plastica, molto semplice, ma con il quale si può fare quasi tutto. Può essere usato per realizzare ripiani, scaffali, tavoli, o anche un'intera stanza. Arad lo chiama SOS: ovvero “Sort of Storage”, espressione che suggerisce almeno uno degli usi al quale egli pensa possa servire il suo giunto di base, unitamente a un mattone di plastica. Nell’installazione allo Studio Marconi, Arad prende la proposta più semplice e la trasforma in un pezzo di architettura, usando il prototipo di estruso, realizzato in collaborazione con Magis. DS
Matthias & Sczech per Ingo Maurer, Canned Light. Foto Tom Vack
Matthias & Sczech per Ingo Maurer, Canned Light. Foto Tom Vack
Antonio Citterio per B&B Italia, Marcel. Foto Ramak Fazel
Antonio Citterio per B&B Italia, Marcel. Foto Ramak Fazel
Konstantin Grcic per ClassiCon, Mars. Foto Ramak Fazel
Konstantin Grcic per ClassiCon, Mars. Foto Ramak Fazel
Vico Magistretti per Thonet Vienna, Sedia in legno. Foto Donato Di Bello
Vico Magistretti per Thonet Vienna, Sedia in legno. Foto Donato Di Bello
Konstantin Grcic per Moroso, Osorom. Foto Donato Di Bello
Konstantin Grcic per Moroso, Osorom. Foto Donato Di Bello
E. & R. Bouroullec per Cappellini, Butterfly. Foto Ramak Fazel
E. & R. Bouroullec per Cappellini, Butterfly. Foto Ramak Fazel
King & Miranda per Luxo, Roundlight. Foto Ramak Fazel
King & Miranda per Luxo, Roundlight. Foto Ramak Fazel
Rodolfo Dordoni per Venini Spazio, Jarrett
Rodolfo Dordoni per Venini Spazio, Jarrett
Ross Lovegrove per Zanotta, Brasilia
Ross Lovegrove per Zanotta, Brasilia
Ronan Bouroullec e gli studenti della Scuola Cantonale di Arte di Losanna per Boffi, 
Cucina Festiva. Foto Donato Di Bello
Ronan Bouroullec e gli studenti della Scuola Cantonale di Arte di Losanna per Boffi, Cucina Festiva. Foto Donato Di Bello
Toyo Ito per Horm, Ripples. Foto Donato Di Bello
Toyo Ito per Horm, Ripples. Foto Donato Di Bello
Jasper Morrison per Cappellini, Simplon
Jasper Morrison per Cappellini, Simplon
Ron Arad per Magis, Rocker. Foto Ramak Fazel
Ron Arad per Magis, Rocker. Foto Ramak Fazel
Francesco Binfaré per Edra, Masso. Foto Donato Di Bello
Francesco Binfaré per Edra, Masso. Foto Donato Di Bello
Ron Arad, 
SOS: Sort of Storage. Foto Donato Di Bello
Ron Arad, SOS: Sort of Storage. Foto Donato Di Bello

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