All’estremo ponente di Città del Messico, la Unidad Habitacional Santa Fe – complesso residenziale costruito dall’Infonavit, l’ente pubblico che in Messico gestisce i fondi per l’edilizia abitativa dei lavoratori – presentava condizioni particolarmente difficili per la riqualificazione degli spazi pubblici. Realizzata su un’area di barrancas, la topografia accidentata e i forti dislivelli hanno a lungo ostacolato la connettività tra gli edifici, limitando l’uso quotidiano delle aree comuni. Il lotto oggetto del progetto, situato a sud del complesso e caratterizzato da una forma triangolare in forte pendenza, era segnato dall’abbandono: un campo da basket deteriorato, giochi smantellati e una diffusa percezione di insicurezza.
Questo volume circolare a Città del Messico è una vittoria contro le condizioni del paesaggio
Amasa Estudio interviene nella Unidad Habitacional trasformando un’area marginale dove era difficile costruire in un parco comunitario accessibile e sicuro, che trae vantaggio dalla forma circolare.
©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Gerardo Reyes Bustamante
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Gerardo Reyes Bustamante
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Gerardo Reyes Bustamante
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
Photo ©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Zaickz Moz
©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Gerardo Reyes Bustamante
©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Gerardo Reyes Bustamante
©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Gerardo Reyes Bustamante
©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Gerardo Reyes Bustamante
©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Gerardo Reyes Bustamante
©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Gerardo Reyes Bustamante
©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Gerardo Reyes Bustamante
©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Gerardo Reyes Bustamante
©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Gerardo Reyes Bustamante
©Courtesy of AMASA Estudio. Photo Gerardo Reyes Bustamante
©Courtesy of AMASA Estudio
View Article details
- Romina Totaro
- 24 settembre 2025
L’incarico affidato ad Amasa Estudio mirava a restituire questo spazio agli abitanti, attraverso un programma che comprendesse un salone di 230 metri quadrati, aree per il gioco e la calistenia, oltre al ripristino della funzione sportiva. La sfida principale risiedeva nella conformazione del terreno: pendenze accentuate, drenaggi inadeguati, rischio di smottamenti e una vegetazione consolidata che non poteva essere sacrificata.
La risposta progettuale è stata un gesto chiaro: un volume circolare collocato al centro del lotto, capace di adattarsi alla topografia e, al contempo, preservare alberi di eucalipto, pino e colorín. A differenza di un impianto ortogonale, che avrebbe generato spazi residuali e ridotto la visibilità, la geometria scelta consente una distribuzione fluida delle funzioni, articolate su terrazze accessibili da più punti. La copertura dell’edificio ospita un nuovo campo da basket, collegato direttamente al livello più alto del terreno e parte di un percorso continuo che integra il salone polivalente, le aree ludiche e le zone verdi. Il salone interno, organizzato con colonne radiali in calcestruzzo e un anello di compressione centrale, può funzionare come unico ambiente o essere diviso in due, offrendo una flessibilità adatta ad attività collettive di varia natura.
Dal punto di vista costruttivo, l’intervento è stato il più complesso dell’intero programma, richiedendo fondazioni speciali e sistemi di drenaggio mirati. Due pozzi di assorbimento, collocati nei punti critici, hanno risolto i problemi storici di scorrimento delle acque e, dopo la sua realizzazione, l’opera ha superato senza danni la stagione delle piogge del 2025, una delle più intense degli ultimi decenni.
Il progetto dimostra come, anche in condizioni urbane difficili e con risorse limitate, un approccio attento alla topografia e alla vegetazione possa trasformare un’area marginale in infrastruttura civica.