Con il progetto “Bologna città 30”, il capoluogo emiliano è diventato la prima grande città italiana a introdurre sensibili limiti di velocità per il traffico automobilistico. Voluto dall’amministrazione di centrosinistra, però, la proposta di introdurre il limite di velocità di 30 chilometri orari nella maggior parte delle strade della città ha ricevuto numerose critiche, dovute soprattutto al timore di rallentamenti dovuti ai nuovi limiti.
Per sostenere la sensibilizzazione a un anno dall’introduzione delle nuove norme, il comune ha recentemente diffuso i dati raccolti sugli incidenti stradali.
Secondo i dati riportanti in un articolo de Il Post, nella città nel 2024 il numero degli incidenti è diminuito del 13,1 per cento rispetto alla media dei due anni precedenti e, soprattutto, non sono stati uccisi pedoni per la prima volta da almeno 33 anni, cioè da quando sono disponibili i dati.

Il bilancio del 2024 dimostra come gli incidenti siano stati ridotti del 13% rispetto alla media del biennio 2022-2023. Sono rimaste ferite 269 persone in meno, mentre i morti in tutti gli incidenti stradali sono stati 10 — 8 in meno rispetto al 2023 e 11 in meno rispetto al 2022. Rispetto all’andamento generale continua ad aumentare il numero delle persone coinvolte in incidenti mentre si spostano in bicicletta (da 409 a 433). La crescita degli incidenti tra chi si sposta in bici è spiegabile con l’aumento dell’utilizzo del mezzo: secondo le rilevazioni dei flussi, i passaggi in bicicletta nei tre punti osservati sono aumentati del 10 per cento.
Sempre in merito ai flussi di traffico, nel 2024 c’è stato un calo del 5 per cento che corrisponde a circa 11mila veicoli in meno nei giorni feriali. Secondo il comune una parte crescente di cittadini e cittadine ha cominciato a muoversi in modo diverso, usando un po’ meno l’auto e di più i mezzi pubblici e la bicicletta.
Il bilancio del primo anno é comunque incoraggiante, seguendo le esperienze simula già vissute in altre città europee tra cui Berlino, Bruxelles e Barcellona. Con le proprie specificità, ogni caso studio ha dimostrato come l’introduzione di questo limiti, seguito da investimenti sui mezzi di trasporto pubblico, non comporti un allungamento dei tempi di percorrenza per gli automobilisti, ma anzi favorisca un sostanziale decongestionamento del traffico.