L’utopia del cittadino giardiniere si scontra con la realtà. A Parigi, è stato ritirato il celebre – ed altrettanto controverso – “permis de végétaliser”, che dal 2015 accordava a chi ne facesse richiesta il permesso di prendere in affido e coltivare i fazzoletti di terra che circondano gli alberi della capitale francese.
L’iniziativa del verde urbano fai-da-te si iscriveva in una più ampia politica di adattamento del tessuto urbano agli effetti del riscaldamento climatico. Nello specifico, l’allargamento dei pied d’arbre e la loro trasformazione in aiuole da coltivare ha rappresentato un corollario per favorire la progressiva demineralizzazione del suolo pubblico: la rimozione di porzioni di asfalto favorisce infatti una maggiore traspirazione del terreno che contrasta le isole di calore nei periodi di caldo intenso. A ciò si è aggiunto inoltre un auspicato appagamento scaturito dalla moltiplicazione del verde e dalla gestione collettiva e partecipata del territorio urbano.
La decisione arriva a fronte di una lunga polemica delle opposizioni – alimentata anche da speculazioni elettorali, visto che in Francia si voterà tra due mesi per le elezioni presidenziali e la sindaca di Parigi è anche la candidata del Partito Socialista. La controversia politica non è però l’unico fattore ad aver influenzato la scelta. Anarchico e non sottomesso a nessun vincolo, questa forma di giardinaggio dal basso ha trovato i suoi limiti in un certo effetto dilettantesco e nella scarsa continuità del pollice verde dei parigini, troppo inclini ad abbandonare la propria aiuola dopo il primo slancio iniziale.
Lasciate a se stesse, e ormai prive delle storiche grate in ferro che ricoprivano i pieds d’arbre, le aiuole si sono spesso trasformate in angoli dimenticati, ricettacolo di rifiuti e crescita incontrollata – o desolata – di piante non sempre adatte al clima locale. Un’immagine che ha prestato il fianco a numerosi attacchi: oltre che al degrado, il “permis de végetaliser” è stato indentificato come un viatico verso quella mancanza di uniformità che ha sempre distinto l’arredo urbano parigino, ancora fortemente legato all’eredità haussmaniana. Inutile, però, non cogliere anche il ritorno di esperienza rispetto ad un’attitudine data erroneamente per scontata: se tutti i parigini si dichiarano favorevoli alla moltiplicazione del verde in città, soprattutto dopo la pandemia, sono pochi quelli che trovano il tempo e la voglia per prendersene cura.
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