Spostarsi con Citi Bike, il bike sharing di New York

Il servizio di biciclette, capillarmente diffuso in molte aree della metropoli, è molto popolare tra i newyorkesi, anche a causa della pandemia. L'abbiamo provato

Oltre 2 milioni di corse lo scorso maggio per Citi Bike, il servizio di bike sharing di New York. Usare molto più spesso la bicicletta per muoverci in città è una di quelle attività che associamo oramai alle trasformazioni portate dal Covid. L’anno scorso New York ha costruito 46 chilometri di piste ciclabili protette, e quest’anno saranno ancora di più. In realtà, la maggior parte delle ciclabili che ho visto finora qui sono semplici porzioni di strada strappate al traffico automobilistico con una linea bianca, e occasionalmente una secchiata di verde per evidenziarle. Più o meno come quelle di Milano e tante altre città europee, costruite durante i mesi del lockdown. Come in Europa, sulle ciclabili troverai parecchie auto parcheggiate, anche qui con i lampeggianti accesi. Nelle strade a senso unico, qui le ciclabili corrono sulla sinistra della careggiata, non sulla destra come forse ci si aspetterebbe.

Le docking stations di Citi Bike, il servizio di bike sharing di New York

Citi Bike è un po’ più costoso della metropolitana, a $3.50 per una corsa di 30 minuti. Ma ovviamente ti evita tutte le controindicazioni della metropolitana, soprattutto in tempi di pandemia. Il pass giornaliero è di 15 dollari, e c’è un’opzione annuale. Essenzialmente ci sono due modelli di biciclette, che differiscono solo per le dimensioni del portapacchi anteriore, e c’è una flotta limitata di e-bike, gettonatissime quando si deve percorrere un ponte, perché passare da Brooklyn e Queens a Manhattan o viceversa è un po’ come pedalare in collina. Una manopola sul manubrio destro permette di scalare marcia, mentre il campanello è a sinistra. I telai sono step-through, quelli che in Italia chiamiamo “da donna”.

Citi Bike

Ogni corsa inizia e finisce in una stazione Citi Bike e la parte più complicata della faccenda, per il resto abbastanza lineare, è in effetti parcheggiare a fine corsa. Hai bisogno di forza e buona volontà per agganciare la tua bici ai supporti della docking station; vedrai persone in tutta la città lottare per farlo, sudando e applicando diverse tecniche di strada. Io stesso un forte utilizzatore di Citi Bike, ho sperimentato una sindrome urbana del tutto nuova, ovvero la paura di perderti la bici, una condizione che per un po’ ti rende convinto di aver agganciato perfettamente la tua bici, per poi tornare all’app per controllare se la tua corsa è davvero finita, o se stai ancora spendendo soldi per una bicicletta che non riesci nemmeno a ricordare esattamente dove potrebbe essere, dopo che l’hai usata per tornare a casa un po’ alticcio dopo il block party di domenica a Williamsburg.

Citi Bike

Le stazioni Citi Bike sono dappertutto, ma solo dove ce ne sono, mi viene da dire. Questa settimana avevo delle commissioni da fare a Glendale, un quartiere tra Queens e Brooklyn, un sobborgo non ancora nella lista delle zone gentrificate o in via di gentrificazione. E così ho imparato a mie spese che il bike sharing copre solo Manhattan e quelle porzioni di Queens e Brooklyn che sono più ricche o semplicemente residenziali, come Williamsburg o Long Island City o Ridgewood. Citi Bike è arrivato di recente nel Bronx, e alcune leggende urbane dicono che si può trovare anche a Jersey City.  

C’è anche chi usa le Citi Bike per diffondere messaggi in città usando sticker

Tutte le foto sono state realizzate con una Fujifilm X-Pro3, gentilmente fornita da Fujifilm Italia, salvo dove diversamente indicato.

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