Le grandi immagini del festival di fotogiornalismo di Perpignan

Nella cittadina francese si è inaugurata la 34ma edizione di Visa pour l’Image, il festival del fotogiornalismo più puro e rigoroso, quest’anno con qualche evoluzione e apertura ai nuovi linguaggi.

Si è aperta il 27 agosto a Perpignan l’edizione 2022 di “Visa pour L’image”, le mostre sono visitabili fino all’11 settembre, un periodo breve ma si sa che il cuore di Perpignan sono gli incontri tra i professionisti nella settimana inaugurale.

L’Ucraina sembra aver risvegliato la professione del reporter di guerra, con tutto il valore di questo mestiere e i rischi che presenta. Lo ha detto anche Jean Francois Leroy, dal 1989 direttore di Visa pour l’image (una delle direzioni più longeve nel panorama dei festival internazionali) in un video trasmesso su Instagram “Migliaia di freelance stanno seguendo la guerra in Ucraina, spesso senza protezioni, senza garanzie. Ma la guerra non è l’unico luogo dove possono mostrare il loro talento”. Insomma, il festival pone l’attenzione su un’epoca in cui il fotogiornalismo è tornato a produrre news dalle zone di conflitto, ma d’altra parte l’editoria è cambiata per sempre, e i rischi sono molto più alti che nel passato.

Freelance nei teatri di guerra, editoria senza risorse, linguaggi fotografici che vanno oltre la stampa di immagini. Persino un Festival così rigoroso come Perpignan deve adattarsi e deve esplorare i nuovi codici della fotografia.

Paolo Woods, Happy Pills, “Visa pour l’image” 2022
Paolo Woods, Happy Pills, “Visa pour l’image” 2022

Ne è un esempio Paolo Woods, tra i fotografi italiani esposti, con il suo lavoro Happy Pills sulla felicità indotta dall’industria farmaceutica attraverso il mercato di pillole e medicinali. “In effetti sono stato molto sorpreso di ricevere l’invito a esporre a Perpignan, Happy Pills è un lavoro molto vicino alle mie corde ma distante dallo stile classico di Visa pour l’image. Nella mostra che porto a Perpignan ci sono installazioni, lightbox, oggetti. Penso che il fatto di aprirsi a tutti gli stili, i linguaggi e i mezzi con cui opera la fotografia sia un’ottima cosa per Perpignan”. 

Poi c’è la politica, con le campagne elettorali che pur occupando i social media, quando si svolgono nelle piazze sono ancora un bagno di folla, come recita il titolo del lavoro del fotografo di Le Monde, Jean Claude Coutausse. E naturalmente c’è molta Ucraina, Mariupol e Bucha, scenari nei quali la documentazione del fotogiornalismo, questa volta quello più classico, è stata utile per fornire prove visive per le indagini in corso sui crimini di guerra.

Altro tema chiave dell’edizione 2022 è l’ambiente, in mostra c’è il lavoro di Alain Ernoult, un passato come fotografo di guerra e oggi impegnato a documentare gli oceani e le specie in via di estinzione.

Tra gli italiani a Visa pour l’image c’è anche Valerio Bispuri, con il suo progetto Nelle stanze della mente, durato anni, sui luoghi del mondo in cui si cura, oggi, la salute mentale. “Pur essendoci una news dominante come l’Ucraina” dice Jean-Francois Leroy “il programma di un Festival deve mostrare il mondo in tutta la sua complessità, dove spesso le connessioni sono invisibili, ma esistono”.

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