Mentre tutti parlavano di Metaverso, i Radiohead si sono fatti il loro

Thom Yorke e soci sbarcano sulla Playstation 5 con “Kid A Mnesia Exhibition”, una mostra digitale che sembra un videogioco. Riavvolgendo il tempo al mondo di vent'anni fa.

Kid A Mnesia Exhibition

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Tutto inizia nel bosco. Un bosco abbozzato, bianco e nero, come se fosse disegnato sul cartoncino. Una luce rossa indica l’ingresso all’edificio. Ricorda la botola di Lost. È nella grande sala con la piramide sospesa al centro che hai trovato il QR code. L’hai inquadrato dal cellulare, come se fosse su una parete reale. Ti ha linkato a una mappa di questo posto, una via di mezzo tra la gigantesca casa museo di un artista che vive in mezzo al nulla e un Berghain spopolato e senza fila fuori. 

L’estetica arriva direttamente dall’inizio del nuovo millennio, i disegni e le scritte sui muri, i televisori a tubo catodico lasciati a terra che lanciano segnali intermittenti. Ogni tanto incontri qualche creatura, qualche ombra o demonietto. Ma si fanno gli affari loro. Ci sono tante stanze, grazie alla mappa le esplori tutte. In sottofondo l’eco della musica dei Radiohead, del periodo culmine forse della loro carriera, quello di Kid A e Amnesiac. C’è un cunicolo lynchiano, come un budello di motel con le luci intermittenti, e una sala sospesa tra scritte verdi che sembrano Matrix. In un piccolo cinema segreto guardi una versione live di Idioteque. Un corridoio si accende di luci colorate sulle note di Everything in Its Right Place, l’ossessivo sussurro elettronico “Kid A, Kid A”, ti sembra di ricordare che i visual durante la versione live fossero proprio così. Ti inoltri in un bosco sotterraneo. Fluttui più volte nel nulla. Segui la mappa fino a un luogo chiamato Ascensione. Attraversi una architettura scheletrica abbandonata in mezzo all’universo. Entri in una esplosione di pixel. How to disappear completely. Tutto è bianco. Non ci sei più. Sei dissolto, sparito, poltiglia cosmica. E poi ricominci a esplorare.

I Radiohead arrivano sulla PlayStation e su Epic Games. Vent’anni fa non l’avresti mai detto, o forse ci si potrebbe chiedere perché ci non ci abbiano pensato prima. Lo fanno con quello che viene una “mostra digitale”, o almeno così la chiamano loro: “Kid A Mnesia Exhibition”. L’esperienza è quella del videogioco, ma con pochissima vera interazione. Siamo più vicino ai cosiddetti “walking simulator”, e qui la passeggiata è in un mondo tridimensionale ed estremamente curato perfettamente uniforme all’artwork creato da Stanley Donwood per Kid A e Amnesiac, i due album “gemelli” del 2000 e 2001 recentemente rieditati come un unico disco, Kid A Mnesia appunto, con l’aggiunta di b-sides e rarità. A modo suo ricorda esperienze immersive come quella tanto in voga di Van Gogh. Ma qui sei dentro i Radiohead di quegli anni. 

È un immaginario oscuro e malinconico, quello del gruppo britannico. La copertina di Kid A metteva insieme la crisi climatica (eh già, vent’anni fa), la guerra in Kosovo, Photoshop. Quella di Amnesiac univa minotauri, Piranesi e le torri di Tokyo. Un pezzo di storia dell’immaginario che diventa un mondo digitale. La mostra doveva inizialmente essere fisica e ambientata in un carapace metallico composto da container che avrebbe portato l’arte di Kid A e Amnesiac in giro per il mondo. Poi il Covid ha cambiato i piani. E forse non rimpiangeremo la versione IRL che non si è mai fatta. Resta la curiosità di vedere se i Radiohead vorranno aggiungere nuovi pezzi e livelli al loro Metaverso, se prima o poi lo visiteremo in multiplayer come un Destiny qualsiasi, o se resterà così, scolpito nei byte ad aeternum, una istantanea tridimensionale e malinconica di quegli anni per la band e per il pianeta.

“Kid A Mnesia Exhibition” è disponibile come download gratuito per PlayStation 5, PC e Mac. Tutte le immagini sono screenshot dalla versione per Windows, su un computer gentilmente fornito da Microsoft.

Kid A Mnesia Exhibition

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