Dopo una quarantena passata tra le mure domestiche, i limiti e le attenzioni da rispettare di quest’estate singolare ci stanno dando, inavvertitamente, modo di riscoprire territori e paesaggi locali, dati molto spesso per scontati. C’è chi viaggia solitariamente lungo le coste nazionali, chi torna al paese nativo, o chi, più fortunatamente, possiede una seconda casa dove poter passare questi caldi mesi.
Il fotografo senese Stefano Vigni ci restituisce, con i suoi scatti, gli ultimi mesi passati da lui e famiglia in una villetta sulla costa toscana. “Con La casa di mare” afferma Vigni “ho voluto ridisegnare la geografia e la prospettiva architettonica di un luogo, che più volte é stato motore e spinta ispiratrice per la costruzione di altri progetti fotografici legati alla descrizione del paesaggio e del territorio partendo dai luoghi che hanno segnato la mia infanzia e la mia cultura visiva”.
Il progetto fotografico è dedicato soprattutto alle architetture delle villette costruite tra gli anni Sessanta e Settanta, in una località nata dalla volontà di un gruppo di imprenditori emiliani di costruire un villaggio privato per i borghesi provenienti dalle città di Grosseto, dalla Toscana in generale, ma anche dal nord Italia: Pinolia, così avrebbe dovuto chiamarsi originariamente.
Situata ai limiti del Parco Naturale della Maremma, Principina a Mare segna un confine invisibile tra la costruito e natura, dove non si capisce bene dove finisca una e inizi l’altra. Le casette, abbandonate durante l’inverno, si inseriscono in un disegno architettonico fatto di intrecci di pini marittimi, lecci e numerose varietà di piante da fiore e alberi sempreverdi.
“La casa di mare riempie lo spazio abitativo della mia fantasia: amerei potermi trasferire per un tempo indefinito in questo posto. Chissà se l’evoluzione dei tempi che stiamo vivendo non riveli alla fine una soluzione alla portata di mano della nostra società” continua il fotografo. “Abbandonare le grandi città per trasferirsi di nuovo nei piccoli centri, nei comuni di campagna, nelle piccole frazioni, dove il distanziamento sociale non rappresenta un grande sforzo, ma bensì uno status, condizione quasi naturale data dalla poca densità abitativa.”
Stefano Vigni, nato a Siena, è fotografo, editore e professore accademico. Insegna a IED Milano e LABA Firenze. La sua casa editrice Seipersei di cui è fondatore ha più di 30 libri in catalogo.