Milano. I moai di Sari Ember alla Galleria Campari

Dall’Ungheria, la vincitrice dell’ultimo Campari Art Prize di Artissima racconta una storia fatta di marmo e ferro con un’installazione site specific nel “teatro blu” della Galleria.

Sari Ember, Galleria Campari, 2018

“Le nostre storie sono tutte uguali, senza nulla da rivelare e nulla da nascondere”. Così scriveva nel 1945 il poeta americano John Koethe per denunciare la vanità dell’artista e il senso del suo passaggio in una terra – allora più che mai – desolata. Ed è da qui che Sari Ember, vincitrice della prima edizione del Campari Art Prize di Artissima 2017,
ha fatto partire il suo racconto. La mostra è ospitata alla Galleria Campari di Sesto San Giovanni fino al 9 settembre,  

“Since our stories all sound alike” è una serie di profili, busti, maschere, volti che narrano una storia: quella dell’artista, nata a San Paolo ma formatasi tra Budapest, dove si è specializzata in fotografia e arti visive, e Parigi, Bruxelles e Brno, dove ha preso parte a residenze e collettive; quella delle sue sculture-parlanti, sospese tra un passato mitico e un futuro ancora in via di definizione; infine quella della stessa Galleria Campari, nata nel 2010 per festeggiare, nel 150° anniversario dell’azienda, il rapporto tra il brand e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design.

Sari Ember, Galleria Campari, 2018
Sari Ember, Orange vases, Galleria Campari, 2018

Sculture-personaggio in granito, marmo, ceramica e pietra calcarea – materia “dura” eppure qui così calda, familiare – si parlano in silenzio, abitando la scena come fosse un salotto, il tuo. Un ambiente domestico e al contempo teatrale in cui le opere, a metà tra metafisica e primitivismo, prendono posizione come attori sul palco. Ed è proprio per l’impatto comunicativo di opere come Four blue heads o Face of stone I, moderni moai (statue votive dell’Isola di Pasqua, ndr) di uso domestico, che Sari Ember è stata premiata. Volti magici che, non molto diversamente da come fecero Mirò e Klee, ci riportano all’infanzia e diventano custodi di ricordi, identità, storie personali e collettive. Tutte uguali, forse, ma non per questo meno meritevoli di essere raccontate.

Titolo:
Since our stories all sound alike
Artista:
Sari Ember
Curatori:
Ilaria Bonacossa con Michela Murialdo
Galleria:
Galleria Campari
Date di apertura:
fino al 9 settembre 2018
Indirizzo:
viale Gramsci, 161, Sesto San Giovanni (MI)

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