The Gopher Hole

Per la loro prima mostra, About a Minute, i fondatori del nuovo spazio espositivo londinese hanno invitato 15 tra artisti concettuali, architetti, designer, poeti a scrittori per interpretare un minuto.

È tardi, è tardi, è tardi – ripete Bianconiglio, correndo affannato con il suo ingombrante orologio da taschino. Di Alice non c'e' traccia, tanto meno del Paese delle Meraviglie, la battaglia contro il tempo si materializza invece in questo gelido dicembre ogni instante sui nostri blackberry e iPhone, in quel crocevia di vite che è Londra. Ma è sufficiente varcare la porta del diner El Paso a Hoxton, per ritrovarsi nella tana della talpa (The Gopher Hole). Scese le scale, si entra in un piano interrato dove aberrant architecture e Beatrice Galilee hanno appena aperto uno spazio espositivo. La mostra inaugurale "About a Minute" riunisce architetti, artisti, designer e scrittori, invitati dai curatori a riflettere su come percepire circa un minuto, non come limite o misura di un tempo irrimediabilmente sfuggente ma piuttosto come spunto creativo in potenza.
Per leggere la mostra, si rende necessario abbandonare il tempo con cui siamo entrati da Gopher Hole ed adottarne un altro, dilatato, che si perde nei diversi stimoli, come il ticchettio sommesso che viene da dei minuscoli quadranti d'orologio. Elaine Ho li ha appositamente realizzati in Cina solo con la lancetta dei secondi, ce ne si può impossessare a patto che si rispettino certe regole, come parlare con una persona per un minuto, evitando nella conversazione ogni riferimento al tempo.
Sam Jacob, offre una descrizione testuale senza l'ausilio degli originali come dato visivo di cinque tipologie di sedie (famose) ai suoi studenti alla Architectural Association, gli schizzi che sono raccolti nei 5 quaderni sono i fantasiosi risultati ottenuti e le cinque interpretazioni più curiose sono inoltre presentate come modelli tridimensionali. Un mangiacassetta a muro, se attivato, recita una poesia; una pillola bianca e rossa aleggia su una parte di muro, una scritta invita ciascun visitatore a trovare degli spunti per "sognare ad occhi aperti".
Il contributo di postworks è una mappa di Londra dall'aspetto prezioso, realizzata con parti meccaniche, come se gli ingranaggi che sono alla base del funzionamento della città venissero svelati e fissati su un piano. In fondo alla stanza, un telefono rosso su di un piedistallo è la risposta di go west project. Trilla circa ogni ora nei giorni d'apertura dello spazio, e se il visitatore risponde scoprirà di essere stato messo in collegamento con una persona che si trova in Cina, creando così un ponte tra diverse geografie e persone.
Ci si conosce meglio, o almeno ci si prova, in questo minuto; la chiave sembra proprio questo tentativo di socialità e di comunicazione svolto in maniera alternativa rispetto ai canali consoni, dettati dalle discipline di appartenenza, una nuova lingua franca, condivisa, viene creata per almeno un minuto, o per 48 secondi. Caterina Riva

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