Adolf Loos si starà rivoltando
nella tomba: il suo capolavoro
del 1907, il Kärtner Bar, è oggi
solo uno scadente American bar.
Il rigore di Loos è stato divorato
da uomini d'affari che vanno ad
ubriacarsi dopo le ore d'ufficio.
A Copenhagen, a molti chilometri
di distanza, al ristorante e bar
Karriere inaugurato di recente, la
teoria minimalista del "meno come
più" è stata sostituita, o meglio,
violentata dal nuovo zeitgeist dell'arte
contemporanea: "Di più non
è mai abbastanza". Il Karriere è
un rifugio di 680 metri quadri per
la 'prossima' generazione di qualunque
campo creativo, ideato da
Jeppe e Lærke Hein. Per arredare
il nuovo, animato locale situato in
un quartiere trendy di
Copenhagen – Vesterbro,
la zona degli ex
macelli – i due hanno
invitato una quantità
di artisti che si sono prodotti in un'orgia
di progetti. Lo sforzo
collaborativo ha visto
il coinvolgimento di
molti soliti sospetti
del mondo artistico internazionale e di qualche nome davvero
insolito, creando un salutare equilibrio tra
prestigio, presenzialismo e intuizione personale.
Gli artisti invitati sono, nell'ordine: Franz
Ackermann, Kristoffer Akselbo, AVPD, Kenneth
Balfelt, Bank & Rau, Massimo Bartolini, Monica
Bonvicini, Janet Cardiff/George Bures Miller,
Maurizio Cattelan, Gardar Eide Einarsson,
Olafur Eliasson, Michael Elmgreen & Ingar
Dragset, Ceal Floyer, FOS, Alicia Framis,
Dan Graham, Tue Greenfort, Douglas Gordon,
Natascha Sadr Haghighian, Carl Michael von
Hausswolff, Jeppe Hein, Carsten Höller, Jesper
Just, Ernesto Neto, Dan Peterman, Tino Sehgal,
Tomas Saraceno, Claude El Skorrari, Robert
Stadler, Simon Starling, Rirkrit Tiravanija e
Johannes Wohnseifer.
Il nome del locale potrebbe essere interpretato
come la celebrazione del nuovo spirito di
una generazione più giovane di 'creatori': il
carrierismo. Come a dire che, oggi, qualsiasi
iniziativa di un giovane artista tiene conto della
carriera, il che non comporta necessariamente
una connotazione negativa. Persino nell'epoca
Carrierista in cui viviamo, dove
nessun tentativo underground è
mai molto interessante. Le Pubbliche
Relazioni sono come l'alcool e
la droga negli anni Sessanta e Settanta:
una sostanza molto abusata
tra i protagonisti sperimentali dell'arte
contemporanea e della cultura
in genere. Il Karriere rifl ette lo
stato d'animo del XXI secolo di quei
giovani molto presi dalla legittima
celebrazione della loro stessa celebrazione, un grande balzo in
avanti rispetto allo schnabelismo
degli anni Ottanta che ancora
contamina il mondo dell'arte e
l'ambiente cinematografi co. Vale
poi la pena di notare che forse il
Karriere, un locale che non è stato
aperto a Manhattan, a Londra o
a Berlino, è il segnale che ancora
una volta, come accadde con
il Moderna Museet o il Kunsthalle
Bern negli anni Sessanta, il punto
focale della cultura si sta allontanando
dal centro per sbocciare
altrove, ai confini dell'impero, più
forte e più giovane, offrendo nuove
prospettive e nuove opportunità a
una cultura diversa e meno centralizzata.
Karriere Bar & Restaurant
Il nuovo locale ideato da Jeppe & Lærke Hein a Copenhagen mette l'arte al centro. e celebra la nuova generazione di creatori con un'orgia di progetti. Testo Francesco Bonami. Foto Anders Sune Berg Artworks, courtesy of the artists.
View Article details
- 17 aprile 2008