Il cemento a vista è il protagonista di questa casa a Baden bei Wien

Un monolite in calcestruzzo che cela altezze inattese, stanze sospese e percorsi paralleli: nella cittadina austriaca patrimonio Unesco, la nuova casa di Balissat Kaçani e Jann Erhard intreccia intimità e monumentalità.

La città austriaca di Baden bei Wien, dal 2021 parte del sistema Unesco delle Grandi città termali d'Europa, fu residenza estiva degli imperatori austriaci e meta prediletta di artisti e musicisti come Mozart e Beethoven, attratti dai bagni e dai palazzi in stile Biedermeier. Oggi, ben collegata alla capitale Vienna, è una località di sommerfrische dove edifici storici e contemporanei dialogano con equilibrio. Negli ultimi decenni nuove architetture si sono inserite nel tessuto senza forzature, lavorando per analogie e contrasti con quelle del passato. Come quella sorge oggi su un lotto introverso che si affaccia sulla piccola linea tramviaria locale: una nuova abitazione progettata dallo studio Balissat Kaçani e Jann Erhard.

Balissat Kaçani con Jann Erhard, Casa a Baden bei Wien, Austria, 2024. Foto Willem Pab

Il sito conserva la memoria di un grande giardino privato appartenuto a una villa borgese di cui la nuova casa, affiancata da alti alberi e da un percorso di accesso pedonale, ne occupa una parte. Da un lato si distende la ferrovia; dall’altro, un muro che si erge a recinto, proteggendo un giardino autonomo e chiuso in sé, accessibile unicamente attraverso l’intimità dell’abitazione.

La casa agisce così come soglia, mediazione tra infrastruttura e natura, spazio pubblico e spazio privato. Il volume si presenta come una massa monolitica in calcestruzzo armato, con un sistema isolante gettato all’interno delle murature. L’assenza di strati e l’uniformità del materiale conferiscono all’edificio un carattere arcaico e al tempo stesso innovativo. Pareti e solai, realizzati in sottili setti di cemento, integrano direttamente le tubature per il riscaldamento e il raffrescamento: la casa diventa così un corpo termoattivo, capace di autoregolarsi.

Balissat Kaçani con Jann Erhard, Casa a Baden bei Wien, Austria, 2024. Foto Willem Pab

Il recinto murario dall’esterno invita verso l’ingresso dell’abitazione e prosegue nello spazio interno, che si apre longitudinalmente verso il giardino. Questo ambiente, di oltre dieci metri di altezza, dodici di lunghezza e poco più di tre di larghezza, si configura come una metà vuota dell’abitazione, luogo sospeso tra interno ed esterno, tra casa e giardino.

Da questo spazio nevralgico si sviluppa un sistema di due scale sovrapposte, simili a una doppia elica, che conducono alla seconda metà dell’abitazione: sei stanze distribuite su tre piani, affacciate verso i binari. Identiche per superficie, con grandi finestre a nord e aperture per la ventilazione naturale sul lato opposto, le stanze acquistano specificità grazie alle diverse altezze generate dal dislivello delle scale.

Balissat Kaçani con Jann Erhard, Casa a Baden bei Wien, Austria, 2024. Foto Willem Pab

Le due rampe definiscono percorsi indipendenti, mai comunicanti, ma sempre adiacenti: una conduce a due stanze sfalsate di mezzo piano, l’altra a una sequenza verticale che culmina nello spazio più alto della casa. Così, pur essendo fisicamente vicine, le stanze appaiono lontane, separate da un principio di discontinuità che è l’elemento più caratterizzante della casa. Il risultato è un’architettura complessa capace di generare relazioni inaspettate. Una casa pensata non solo per rispondere a esigenze attuali, quanto per accogliere condizioni di vita future e ospitare esistenze che ancora non hanno preso forma.

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