I veicol spaziali Nasa progettati dall'AI

L'agenzia spaziale statunitense sta utilizzando l'intelligenza artificiale per creare componenti resistenti e leggeri: sembrano pezzi di un'astronave aliena in un film di fantascienza.

La NASA sta utilizzando l'intelligenza artificiale per progettare componenti più resistenti e leggeri per i suoi veicoli spaziali. Sviluppate dal team del Research Engineer Ryan McClelland presso il Goddard Space Flight Center della NASA nel Maryland, queste "strutture evolute" sono create attraverso un algoritmo generativo che utilizza una descrizione precisa dei requisiti del pezzo, compreso il carico e le forze a cui sarà esposto.

L'intelligenza artificiale propone il progetto sviluppandolo in un software di modellazione. I ricercatori ne verificano i requisiti prima di fabbricare il componente. Le parti risultanti, una volta fresate con un tornio a controllo numerico, hanno un aspetto alieno, con forme insolite e “organiche” che ricordano i componenti di una tipica astronave aliena di un film di fantascienza. O meglio, come ha detto la stessa NASA, sembrano “ossa abbandonate da qualche specie aliena".

“I componenti sembrano in effetti un po' strani e alieni, ha detto McClelland, "ma una volta che li si vede in funzione, hanno davvero senso".

Il processo è più veloce rispetto quello tradizionale e produce e le strutture richiedono circa una settimana per arrivare alla produzione dal momento iniziale della progettazione. Un vantaggio non da poco considerato l’alto livello di customizzazione richiesto dalle strutture dei veicoli spaziali.

“Un'azienda produttrice di motociclette o di automobili", ha detto McClelland, “ha di solito un solo progetto di telaio da produrre, e poi ne produce tanti. Qui alla NASA al contrario produciamo migliaia di pezzi su misura ogni anno".

McClelland sottolinea che, nonostante la capacità dell'intelligenza artificiale di produrre progetti complessi e innovativi, l'apporto umano è comunque fondamentale per garantire che le strutture soddisfino le specifiche della missione e possano essere impiegate in sicurezza nello spazio.

"L'intuizione umana capisce subito cosa sembra giusto", ha detto McClelland, "ma se lasciato a se stesso, l'algoritmo può talvolta creare strutture troppo sottili e inadatte allo scopo”.

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