15 opere di arte pubblica che sono il simbolo di una città

Integrate nel contesto e vissute dalla comunità, queste opere non sono  semplice divulgazione artistica, ma diventano l’icona di una metropoli: dalla Statua della Libertà al dito di Cattelan a Milano alle realizzazioni del maestro del genere, Anish Kapoor.

Frédéric Auguste Bartholdi, Statua della Libertà, New York, USA 1886 Donata dai francesi per celebrare l’indipendenza americana, con i suoi 93 m di altezza la Statua della Libertà domina l’intera baia di Manhattan dal 1886: fino dai tempi in cui appariva, per molti migranti, come il primo “volto” degli Stati Uniti d’America, l’iconico monumento è diventato non solo il simbolo della città ma anche della possibilità di realizzare i propri sogni.

Foto Liviob da Wordpress

Frédéric Auguste Bartholdi, Statua della Libertà, New York, USA 1886  

Foto cisko66 da Wordpress

Paul Landowski, Heitor da Silva Costa, Gheorghe Leonida, Albert Irenée Caquot, Cristo Redentore, Rio de Janeiro, Brasile 1931 La statua in pietra saponaria alta 38 m che si erge dalla cima del Corcovado è per antonomasia “il” simbolo di Rio de Janeiro e dell’intero paese: raffigura Gesù Cristo a braccia aperte e tese che abbraccia in un gesto ideale l’intera città, redimendo l’umanità.

Foto UNWomen gallery da Wordpress

Paul Landowski, Heitor da Silva Costa, Gheorghe Leonida, Albert Irenée Caquot, Cristo Redentore, Rio de Janeiro, Brasile 1931

Foto David Berkowitz da Wordpress

Lim Nang Seng, Merlion, Singapore, 1972 Situata nel vivace Merlion Park, la scultura alta 8,6 m che sputa acqua rappresenta il Merlion, una creatura mitica con la testa di leone e il corpo di pesce considerata come la mascotte e il simbolo nazionale di Singapore. Poco più lontano, si colloca una seconda statua alta 2m, che raffigura un cucciolo (sempre di Merlion, ovviamente).

Foto Fad3away da Wordpress

Lim Nang Seng, Merlion, Singapore, 1972

Foto Williamcho da Wordpress

Luis Barragán, Mathias Goeritz, Torres de Satélite, Naucalpan de Juárez, Messico 1958 Le cinque torri prismatiche in cemento, dalle altezze variabili (fino a 52 m) e dai colori sgargianti sono una efficace sintesi di architettura e scultura: originariamente ideati come una fontana alle porte del comparto urbano di Ciudad Satélite, alle porte di Città del Messico, ancora oggi questi “aghi” conficcati nel cielo sono un potente landmark territoriale.

Foto Octavio Alonso Maya da Wordpress

Luis Barragán, Mathias Goeritz, Torres de Satélite, Naucalpan de Juárez, Messico 1958

Foto Christian Gonzáles Verón da Wordpress

Robert Indiana, LOVE, Philadelphia, USA 1976 Nel parco dedicato a John Fitzgerald Kennedy nel cuore di Philadelphia, la scultura in rosso acceso e di forma ammiccante è stata ideata per celebrare, nel luogo della loro fondazione, la nascita degli Stati Uniti d’America e lo spirito della “città dell’amore fraterno”.

Foto Trustypics da Wordpress

Robert Indiana, LOVE, Philadelphia, USA 1976

Foto Jpellgen da Wordpress

Eduardo Chillida, El Peine del Viento, San Sebastián, Spagna 1977   Alla punta estrema ovest della Bahia de la Concha si situa una delle composizioni più note di Chillida e fortemente rappresentativa della città: El Peine del Viento, un insieme scultoreo composto da terrazze di granito rosa e da tre elementi di ferro arrugginito  incastonate sugli scogli, intesi come un tutt’uno con il vento, l’acqua e le onde. Nelle giornate molto ventose, l’aria passa attraverso un sistema di tubi emettendo un suono magico e surreale.

Foto Babalooba da Wordpress

Eduardo Chillida, El Peine del Viento, San Sebastián, Spagna 1977

Foto Burdellet da Wordpress

Jean Tinguely, Niki de Saint Phalle, Fontaine des Automates, Parigi, Francia 1983 Collocata nella piazza Igor Stravinsky nei pressi del Centre Georges Pompidou, la gioiosa fontana composta da un bacino di 580 mq e da 16 colorate sculture in alluminio che si muovono grazie ai getti d’acqua è una piacevole attrattiva per adulti e bambini.

Foto Art_inthecity da Wordpress

Jean Tinguely, Niki de Saint Phalle, Fontaine des Automates, Parigi, Francia 1983

Foto Art_inthecity da Wordpress

Jeff Koons, Puppy, Bilbao, Spagna 1997 In piena linea con il linguaggio espressivo di Koons, il monumentale cucciolo di West Highland terrier situato di fronte al museo Guggenheim e ricoperto di petunie, calendule e begonie su una struttura di acciaio inossidabile fa del kitsch un efficace strumento di marketing. Oltre che di Bilbao è simbolo, secondo l’artista - di “amore, calore e felicità”.

Foto Andymag da Wordpress

Jeff Koons, Puppy, Bilbao, Spagna 1997

Foto Byb64 da Wordpress

Alvar Gullichsen, Posanka, Turku, Finlandia 1999 La statua, collocata vicino all'area del campus dell'Università di Turku e del Turku Student Village,è un ibrido tra un maiale di marzapane ("possu") e una papera di gomma ("ankka"): ogni inverno, la tradizione vuole che le venga messo un cappello di Babbo Natale e nella Notte di Valpurga un berretto da studente, per celebrare giocosamente il ritorno della primavera e lo spirito (goliardico?) del luogo.

Alvar Gullichsen, Posanka, Turku, Finlandia 1999

Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, Ago, filo e nodo, Milano 2000 Nell’ambito del progetto di riqualificazione della Stazione Cadorna e della piazza circostante su progetto di Gae Aulenti del 1997, la scultura è intesa come un monumento celebrativo di Milano: dall’allusione ai colori delle linee della metropolitana, alle forme  dello stemma della città, agli strumenti “sartoriali” e creativi da cui origina la “capitale della moda”.

Foto Corno.fulgur75 da Wordpress

Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, Ago, filo e nodo, Milano 2000

Foto Rémy de Valenciennes da Wordpress

Anish Kapoor, Cloud Gate, Chicago, USA 2006 Situata al centro della AT&T Plaza nel Millennium Park, la scultura a forma di fagiolo rivestito da 168 lastre di acciaio inossidabile, senza saldature esternamente visibili,si ispira alla consistenza fluida del mercurio: la superficie riflettente distorce lo skyline della città e moltiplica i giochi di riflessi, captando l’attenzione e la curiosità di chi vi passa sotto e intorno.

Foto Vincent Desjardins da Wordpress

Anish Kapoor, Cloud Gate, Chicago, USA 2006

Foto Ahisgett da Wordpress

Maurizio Cattelan, L.O.V.E., Milano, Italia 2010 La dissacrante opera in marmo di Carrara alta 11 m che campeggia di fronte alla sede della Borsa, con la grande mano a dita mozzate tranne il medio, è un gesto irriverente rivolto al potere finanziario. L’acronimo che la intitola significa non “amore”, come si potrebbe pensare, ma “Libertà, Odio, Vendetta, Eternità”.

Foto Br1dotcom da Wordpress

Maurizio Cattelan, L.O.V.E., Milano, Italia 2010

Foto www.ralfsteinberger.com da Wordpress

Edoardo Tresoldi, Opera, Reggio Calabria, Italia 2020 L'installazione permanente sul lungomare di Reggio Calabria, attraversabile e completamente fruibile da cittadini e visitatori, è caratterizzata da una macroscopica struttura in rete metallica ed è un omaggio al rapporto contemplativo tra l’individuo e il paesaggio, qui evocato attraverso un linguaggio architettonico classico e trasparenze materiche.

Edoardo Tresoldi, Opera, Reggio Calabria, Italia 2020

Anish Kapoor, Scultura nella metro Monte S. Angelo, Napoli, Italia 2022 La gigantesca scultura a forma di imbuto rovesciato in acciaio situata all’uscita della stazione di Monte Sant’Angelo completa l’installazione ideata circa vent’anni fa da Kapoor e composta da un’altra opera posizionata all’ingresso principale. L’intento dell’artista è creare un’opera d’arte che non sia solo contemplativa ma di cui fare esperienza attiva, passandoci attraverso e vivendola.

Anish Kapoor, Scultura nella metro Monte S. Angelo, Napoli, Italia 2022

Sculture urbane, Jeddah, Arabia Saudita Grazie alla visione lungimirante dei suoi amministratori, tra gli anni ‘70 e ‘80 Jeddah ha attivato un processo di sviluppo urbano con, al centro, l’arte contemporanea: oltre 600 sculture, commissionate ai più grandi artisti di fama internazionale – tra cui Arnaldo Pomodoro, Henry Moore, Alexander Calder,… -  sono state posizionate in piazze, strade e rotatorie con l’obiettivo di evocare un senso di meraviglia e porre i riflettori sulla città come luogo di cultura e innovazione artistica.

Henry Moore, Large Spindle Piece, 1968

Sculture urbane, Jeddah, Arabia Saudita

Alexander Calder, Flexibility of Balance, 1974

Sculture urbane, Jeddah, Arabia Saudita

Arnaldo Pomodoro, Rotating First Section n.3, 1975

Peeing statues, Bruxelles, Belgio Le tre “statue che fanno pipì” - Manneken Pis (1619), la sua sorellina Jeanneke Pis (1985) e il cagnolino Het Zinneke (1998) - formano un monumento iconico della città. Le opere, collocate ai vertici di un immaginario triangolo nel centro storico, si rifanno ad un immaginario espressivo - quello della figura che urina - che evoca i concetti di fantasia, innocenza e spavalderia e, in questo caso, anche i valori di accoglienza della città e la sua capacità di interscambio e di integrazione.

Manneken-Pis, 1619. Foto Marco Crupi Visual Artist da Wordpress

Peeing statues, Bruxelles, Belgio

Jeanneke Pis, Foto Trp0 da Wordpress

Peeing statues, Bruxelles, Belgio

Het Zinneke. Foto THEfunkyman da Wordpress

Se nei secoli l’arte pubblica si è prevalentemente identificata con il “monumento” inteso come strumento agiografico, a partire dal XX secolo ha cominciato ad abbandonare le velleità celebrative per perseguire obiettivi più generalmente comunicativi e correlati al contesto di riferimento. Insediandosi nel tessuto urbano, le opere d’arte pubblica site specific – progettate in relazione ad una precisa realtà ambientale e socio-culturale – hanno determinato un risultato bivalente: da un lato, hanno consentito alla cultura di scivolare via dalle teche dei musei e penetrare, a beneficio di pubblico più ampio (anche se a volte inconsapevole o sospettoso), nelle piazze e nelle strade; dall’altro, sono state in grado di impattare considerevolmente sul processo di costruzione o rafforzamento dell’identità di un luogo e della sua riconoscibilità, tanto da diventare “simboli” di quella città. Ovviamente non sfugge come alcuni interventi, al di là del valore artistico, rischino di rimanere espressioni auto-referenziali e avulse dal contesto o siano talvolta smaccate operazioni di marketing finalizzate solo a raccogliere il consenso del turismo e degli investitori. Tuttavia è certo che laddove queste opere riescono a interagire efficacemente con la comunità che le accoglie, le vive e le riconosce come parte integrante della propria città, rappresentano un successo non solo per l’artista ma anche per l’intero territorio.  È il caso di alcune realizzazioni contemporanee che, sulla scia di emblemi storici inconfondibili (Statua della Libertà a New York, Cristo Redentore a Rio, Merlion a Singapore), sono icone universalmente rappresentative delle loro città, indipendentemente dal linguaggio espressivo: dalle sculture “trash” (Koons a Bilbao, Gullichson a Turku) e giocose (Barragán in Messico, Indiana a Philadelphia; Tinguely, de Saint Phalle a Parigi; Oldenburg a Milano; Peeing statues a Bruxelles), poetiche (Chillida a San Sebastián, opere diffuse a Jeddah) o dissacranti (Cattelan a Milano), fino alle opere d’arte da vivere e sperimentare (Kapoor a Chicago e Napoli; Tresoldi a Reggio Calabria).

Foto di apertura: Chicago city reflects di beatrice preve, da Adobe Stock

Frédéric Auguste Bartholdi, Statua della Libertà, New York, USA 1886 Foto Liviob da Wordpress

Donata dai francesi per celebrare l’indipendenza americana, con i suoi 93 m di altezza la Statua della Libertà domina l’intera baia di Manhattan dal 1886: fino dai tempi in cui appariva, per molti migranti, come il primo “volto” degli Stati Uniti d’America, l’iconico monumento è diventato non solo il simbolo della città ma anche della possibilità di realizzare i propri sogni.

Frédéric Auguste Bartholdi, Statua della Libertà, New York, USA 1886 Foto cisko66 da Wordpress

 

Paul Landowski, Heitor da Silva Costa, Gheorghe Leonida, Albert Irenée Caquot, Cristo Redentore, Rio de Janeiro, Brasile 1931 Foto UNWomen gallery da Wordpress

La statua in pietra saponaria alta 38 m che si erge dalla cima del Corcovado è per antonomasia “il” simbolo di Rio de Janeiro e dell’intero paese: raffigura Gesù Cristo a braccia aperte e tese che abbraccia in un gesto ideale l’intera città, redimendo l’umanità.

Paul Landowski, Heitor da Silva Costa, Gheorghe Leonida, Albert Irenée Caquot, Cristo Redentore, Rio de Janeiro, Brasile 1931 Foto David Berkowitz da Wordpress

Lim Nang Seng, Merlion, Singapore, 1972 Foto Fad3away da Wordpress

Situata nel vivace Merlion Park, la scultura alta 8,6 m che sputa acqua rappresenta il Merlion, una creatura mitica con la testa di leone e il corpo di pesce considerata come la mascotte e il simbolo nazionale di Singapore. Poco più lontano, si colloca una seconda statua alta 2m, che raffigura un cucciolo (sempre di Merlion, ovviamente).

Lim Nang Seng, Merlion, Singapore, 1972 Foto Williamcho da Wordpress

Luis Barragán, Mathias Goeritz, Torres de Satélite, Naucalpan de Juárez, Messico 1958 Foto Octavio Alonso Maya da Wordpress

Le cinque torri prismatiche in cemento, dalle altezze variabili (fino a 52 m) e dai colori sgargianti sono una efficace sintesi di architettura e scultura: originariamente ideati come una fontana alle porte del comparto urbano di Ciudad Satélite, alle porte di Città del Messico, ancora oggi questi “aghi” conficcati nel cielo sono un potente landmark territoriale.

Luis Barragán, Mathias Goeritz, Torres de Satélite, Naucalpan de Juárez, Messico 1958 Foto Christian Gonzáles Verón da Wordpress

Robert Indiana, LOVE, Philadelphia, USA 1976 Foto Trustypics da Wordpress

Nel parco dedicato a John Fitzgerald Kennedy nel cuore di Philadelphia, la scultura in rosso acceso e di forma ammiccante è stata ideata per celebrare, nel luogo della loro fondazione, la nascita degli Stati Uniti d’America e lo spirito della “città dell’amore fraterno”.

Robert Indiana, LOVE, Philadelphia, USA 1976 Foto Jpellgen da Wordpress

Eduardo Chillida, El Peine del Viento, San Sebastián, Spagna 1977 Foto Babalooba da Wordpress

  Alla punta estrema ovest della Bahia de la Concha si situa una delle composizioni più note di Chillida e fortemente rappresentativa della città: El Peine del Viento, un insieme scultoreo composto da terrazze di granito rosa e da tre elementi di ferro arrugginito  incastonate sugli scogli, intesi come un tutt’uno con il vento, l’acqua e le onde. Nelle giornate molto ventose, l’aria passa attraverso un sistema di tubi emettendo un suono magico e surreale.

Eduardo Chillida, El Peine del Viento, San Sebastián, Spagna 1977 Foto Burdellet da Wordpress

Jean Tinguely, Niki de Saint Phalle, Fontaine des Automates, Parigi, Francia 1983 Foto Art_inthecity da Wordpress

Collocata nella piazza Igor Stravinsky nei pressi del Centre Georges Pompidou, la gioiosa fontana composta da un bacino di 580 mq e da 16 colorate sculture in alluminio che si muovono grazie ai getti d’acqua è una piacevole attrattiva per adulti e bambini.

Jean Tinguely, Niki de Saint Phalle, Fontaine des Automates, Parigi, Francia 1983 Foto Art_inthecity da Wordpress

Jeff Koons, Puppy, Bilbao, Spagna 1997 Foto Andymag da Wordpress

In piena linea con il linguaggio espressivo di Koons, il monumentale cucciolo di West Highland terrier situato di fronte al museo Guggenheim e ricoperto di petunie, calendule e begonie su una struttura di acciaio inossidabile fa del kitsch un efficace strumento di marketing. Oltre che di Bilbao è simbolo, secondo l’artista - di “amore, calore e felicità”.

Jeff Koons, Puppy, Bilbao, Spagna 1997 Foto Byb64 da Wordpress

Alvar Gullichsen, Posanka, Turku, Finlandia 1999

La statua, collocata vicino all'area del campus dell'Università di Turku e del Turku Student Village,è un ibrido tra un maiale di marzapane ("possu") e una papera di gomma ("ankka"): ogni inverno, la tradizione vuole che le venga messo un cappello di Babbo Natale e nella Notte di Valpurga un berretto da studente, per celebrare giocosamente il ritorno della primavera e lo spirito (goliardico?) del luogo.

Alvar Gullichsen, Posanka, Turku, Finlandia 1999

Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, Ago, filo e nodo, Milano 2000 Foto Corno.fulgur75 da Wordpress

Nell’ambito del progetto di riqualificazione della Stazione Cadorna e della piazza circostante su progetto di Gae Aulenti del 1997, la scultura è intesa come un monumento celebrativo di Milano: dall’allusione ai colori delle linee della metropolitana, alle forme  dello stemma della città, agli strumenti “sartoriali” e creativi da cui origina la “capitale della moda”.

Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, Ago, filo e nodo, Milano 2000 Foto Rémy de Valenciennes da Wordpress

Anish Kapoor, Cloud Gate, Chicago, USA 2006 Foto Vincent Desjardins da Wordpress

Situata al centro della AT&T Plaza nel Millennium Park, la scultura a forma di fagiolo rivestito da 168 lastre di acciaio inossidabile, senza saldature esternamente visibili,si ispira alla consistenza fluida del mercurio: la superficie riflettente distorce lo skyline della città e moltiplica i giochi di riflessi, captando l’attenzione e la curiosità di chi vi passa sotto e intorno.

Anish Kapoor, Cloud Gate, Chicago, USA 2006 Foto Ahisgett da Wordpress

Maurizio Cattelan, L.O.V.E., Milano, Italia 2010 Foto Br1dotcom da Wordpress

La dissacrante opera in marmo di Carrara alta 11 m che campeggia di fronte alla sede della Borsa, con la grande mano a dita mozzate tranne il medio, è un gesto irriverente rivolto al potere finanziario. L’acronimo che la intitola significa non “amore”, come si potrebbe pensare, ma “Libertà, Odio, Vendetta, Eternità”.

Maurizio Cattelan, L.O.V.E., Milano, Italia 2010 Foto www.ralfsteinberger.com da Wordpress

Edoardo Tresoldi, Opera, Reggio Calabria, Italia 2020

L'installazione permanente sul lungomare di Reggio Calabria, attraversabile e completamente fruibile da cittadini e visitatori, è caratterizzata da una macroscopica struttura in rete metallica ed è un omaggio al rapporto contemplativo tra l’individuo e il paesaggio, qui evocato attraverso un linguaggio architettonico classico e trasparenze materiche.

Edoardo Tresoldi, Opera, Reggio Calabria, Italia 2020

Anish Kapoor, Scultura nella metro Monte S. Angelo, Napoli, Italia 2022

La gigantesca scultura a forma di imbuto rovesciato in acciaio situata all’uscita della stazione di Monte Sant’Angelo completa l’installazione ideata circa vent’anni fa da Kapoor e composta da un’altra opera posizionata all’ingresso principale. L’intento dell’artista è creare un’opera d’arte che non sia solo contemplativa ma di cui fare esperienza attiva, passandoci attraverso e vivendola.

Anish Kapoor, Scultura nella metro Monte S. Angelo, Napoli, Italia 2022

Sculture urbane, Jeddah, Arabia Saudita Henry Moore, Large Spindle Piece, 1968

Grazie alla visione lungimirante dei suoi amministratori, tra gli anni ‘70 e ‘80 Jeddah ha attivato un processo di sviluppo urbano con, al centro, l’arte contemporanea: oltre 600 sculture, commissionate ai più grandi artisti di fama internazionale – tra cui Arnaldo Pomodoro, Henry Moore, Alexander Calder,… -  sono state posizionate in piazze, strade e rotatorie con l’obiettivo di evocare un senso di meraviglia e porre i riflettori sulla città come luogo di cultura e innovazione artistica.

Sculture urbane, Jeddah, Arabia Saudita Alexander Calder, Flexibility of Balance, 1974

Sculture urbane, Jeddah, Arabia Saudita Arnaldo Pomodoro, Rotating First Section n.3, 1975

Peeing statues, Bruxelles, Belgio Manneken-Pis, 1619. Foto Marco Crupi Visual Artist da Wordpress

Le tre “statue che fanno pipì” - Manneken Pis (1619), la sua sorellina Jeanneke Pis (1985) e il cagnolino Het Zinneke (1998) - formano un monumento iconico della città. Le opere, collocate ai vertici di un immaginario triangolo nel centro storico, si rifanno ad un immaginario espressivo - quello della figura che urina - che evoca i concetti di fantasia, innocenza e spavalderia e, in questo caso, anche i valori di accoglienza della città e la sua capacità di interscambio e di integrazione.

Peeing statues, Bruxelles, Belgio Jeanneke Pis, Foto Trp0 da Wordpress

Peeing statues, Bruxelles, Belgio Het Zinneke. Foto THEfunkyman da Wordpress