La “casa sulla collina” progettata dall’architetto Manuel Cervantes Céspedes, incastonata nell’orografia del terreno, fatta di materiali naturali e concepita in stretta relazione percettiva con il paesaggio, sembra quasi essere sempre appartenuta a quel luogo.

Principi chiave della progettazione sono stati, da un lato, lo studio dell’orientamento, finalizzato a garantire viste privilegiate sul contesto e a consentire la migliore esposizione per contrastare le fredde stagioni della zona e, dall’altro, la scelta di materiali naturali che contribuiscono a “fondere” l‘opera costruita nel territorio.

L’edificio, costituito da un volume lineare inserito nel terreno a nord ed esposto a sud per catturare al massimo la luce solare e le viste sul panorama, è composto da due corpi di fabbrica collegati da un patio seminterrato da cui avviene l’accesso principale. Il primo ospita una camera da letto, uno studio di pittura, un soggiorno con bar e zona pranzo e una terrazza panoramica; lo spazio comune collega alla cucina, alla stanza di servizio e a una piscina coperta con vista sulla valle. Il secondo comprende quattro camere da letto aggiuntive. 

Materiali naturali e cromaticamente compatibili con i toni del paesaggio circostante definiscono il linguaggio espressivo: l’edificio è caratterizzato da una struttura mista di pareti in muratura e travi a vista in metallo e legno, da finiture in pietra rustica, legno, laterizio e cemento a vista che conferiscono un’aura calda e accogliente all’abitazione.

Una serie di terrazzamenti delimitati da pareti in pietra permette la raccolta dell’acqua piovana, riducendo la velocità del flusso dell’acqua, facilitando l’infiltrazione e limitando l’eventuale erosione causata dal dislivello del terreno: un accorgimento di disegno del paesaggio che contribuisce a configurare un intervento antropico perfettamente in equilibrio con lo scenario naturale in cui si situa.