Questo progetto è apparso in origine su Domus 1059, luglio-agosto 2021
Il completamento del restauro e adattamento della ex Casa del Fascio di Lissone da parte di Gambardellarchitetti è una buona notizia. Lo è perché l’amministrazione pubblica di una piccola città italiana – il Comune di Lissone è proprietario dell’edificio dal 1968 – ha trovato le risorse e dimostrato interesse a salvaguardare un episodio prezioso del Moderno italiano, realizzato tra il 1938 e il 1940 da Giuseppe Terragni e Antonio Carminati. Lo è, inoltre, perché l’intervento è stato affidato – e non era affatto scontato – a un progettista dalla sensibilità colta e raffinata come Cherubino Gambardella.
Gambardella, con Simona Ottieri e Dirk Cherchi, responsabile unico del procedimento di restauro delle facciate per conto del Comune, hanno saputo traghettare l’edificio verso una nuova, convincente configurazione a partire da una lettura curiosa e critica della sua storia travagliata. Incompiuta fin dal principio, ampiamente alterata da numerosi adattamenti – il più invadente nei primi anni ’70, di Piero Ranzani e Lorenzo Forges Davanzati – la Casa del Fascio non si prestava a un restauro filologico, ma piuttosto alla messa in evidenza di una sua “stratigrafia verosimile”, riscoperta e proseguita dalle modifiche e dalle aggiunte contemporanee.
Negli interni, Gambardella si limita correttamente all’ottimizzazione e alla messa a norma degli spazi, necessaria per confermare la dimensione pubblica dell’edificio, che ospita manifestazioni e attività associazionistiche. Il lavoro sulla facciata principale e su quella posteriore, invece, sono l’occasione per ribadire la coesistenza possibile di due approcci diversi nello stesso progetto di restauro: il prospetto su piazza Libertà è sostanzialmente conservato nell’aspetto originario definito da Terragni, anche attraverso il restauro attento della lunga persiana avvolgibile; il fronte sul retro, invece, ritrova il sistema dei setti obliqui aggettanti, da tempo scomparsi, testimonianza preziosa della peculiare interpretazione del Modernismo dell’architetto di Meda.
Proprio su questo prospetto si compie l’incontro riuscito tra l’esuberanza anti-astratta di Terragni e quella anti-minimalista di Gambardella. Il progettista napoletano, che ci ha abituato ad opere coloratissime e fortemente espressive, dimostra di saper adottare un registro ben più sommesso, in punta di piedi, per stabilire un dialogo attivo e reattivo con l’opera di un maestro del passato.
- Progetto:
- Restauro e adattamento dell'ex Casa del Fascio
- Programma:
- edificio pubblico
- Luogo:
- Lissone, Italia
- Architetti:
- Gambardellarchitetti
- Coordinamento scientifico:
- Cherubino Gambardella
- Gruppo di progettazione:
- Simona Ottieri con Luigi Arcopinto, Francesca Filosa, Alessandro Marotti Sciarra, Antonella Mollo
- Responsabile della sicurezza:
- Maria Concetta Perazzo
- Consulente:
- Attilio Terragni (Fondazione Terragni)
- Imprese edili:
- Studio restauri Formica, Teicos UE
- Committente:
- Comune di Lissone
- Completamento:
- 2021