L'architetto norvegese Espen Surnevik viene chiamato a immaginare il prototipo di un alloggio per turisti all'interno della foresta, un rifugio per visitatori desiderosi di sperimentare la natura selvaggia norvegese.
Il progetto PAN Treetop Cabins ha visto la costruzione di due strutture basate sugli stessi disegni ma personalizzate per adattarsi alla topgrafia specifica del sito.

Una scala a chiocciola autoportante racchiusa in un involucro cilindrico, conduce il visitatore a 6 metri di altezza. Attraversando un'ulteriore passerella in quota, si giunge all'entrata di una capanna sorretta da snelle palafitte.
Al suo interno, la capanna modellata sulla purezza formale delle A-frame lodge nordamericane, si configura quale ampio prisa cavo, intimo nella sua larghezza, e monumentale nella sua altezza.
Il blocco dei servizi di bagno e cucina organizza lo spazio della capanna in due stanze opposte che si affacciano, attraverso grandi frontoni vetrati, sul pesaggio e diventa piano di calpestio di una stanza sopraelevata. Letti supplementari, nascosti all'interno delle pareti, possono essere estratti all'occorrenza.

Il Pan Cabin diventa così un oggetto composito, un rifugio protetto e sicuro che ricerca al suo interno e nel suo stesso raggiungimento un rapporto ludico con la foresta.

Attraverso il progetto, Surnevik indaga le possibilità di utilizzare l'acciaio e i metalli in modi diversi: le palafitte e la struttura primaria delle casette sono costituite interamente da elementi in acciaio saldati e imbullonati, mentre il rivestimento esterno del tetto, dotato di un estremo grado di assorbimento della luce è costituito da scandole di zinco ossidato nero che simulano la texture delle pigne della foresta.
Il rivestimento continuo in legno di pino all'interno dei lodge viene invece utilizzato per creare un'atmosfera intima e calda.