Se pensiamo all’architettura residenziale negli Stati Uniti, e in particolar modo a quella di Los Angeles, la prima immagine che ci viene in mente non è certo un edificio di social housing. Nel suo celebre libro “Los Angeles. L’architettura di quattro ecologie”, lo storico Reyner Banham descriva una città quasi impossibile da pianificare, in cui un gruppo di torri è immerso in un mare di abitazioni unifamiliari.
Il grande sogno americano si traduce in case con giardino privato le cui dimensioni e il decoro dipendono dai successi (economici) raggiunti. Progetti come quello appena terminato dallo studio LOHA sono quindi unici e preziosi perché destinati a categorie svantaggiate quali reduci di guerra, homeless e persone sotto la soglia di povertà.
Visto dall’alto il complesso candido appena costruito si distingue per tonalità e forma dal paesaggio urbano sporco e sgraziato della “città infinitamente piatta”. MLK1101 Supportive Housing è formato da 26 appartamenti di varie dimensioni che dispongono a piano terra di ampi spazi condivisi.
Le residenze hanno un numero variabile di camere da letto, un bagno, una cucina e una piccola zona giorno. Gli abitanti sono però invitati a utilizzare l’ampio salone condiviso, in cui si può cucinare, organizzare attività e corsi, o semplicemente socializzare.
Gli appartamenti sono distribuiti da un ballatoio che ha l’accesso e guarda verso la corte centrale, che serve da connessione intima tra spazi privati e comuni. Questi si aprono completamente verso il giardino una grande apertura vetrata.
- Progetto:
- Mlk1101 Supportive Housing
- Architetto:
- LOHA (Lorcan O’Herlihy Architects)
- Team:
- Lorcan O’Herlihy, FAIA (principal), Santiago Tolosa, Ghazal Khezri, Chris Gassaway, Christopher Lim
- Superficie:
- 3.200 mq
- Completamento:
- 2019