Un volume di calcestruzzo, monolitico e scultoreo, sorge in questo paesaggio di verde e pietra calcare, in risonanza con il suo genius loci, una ex cava. Il volume è progettato per consentire un gioco di luci e ombre e rivelare la sua forma sfaccettata. L’estensione afferma la propria presenza e il suo design contemporaneo senza negare la sua parentela con la casa confinante. Le strette aperture, analoghe alle case coloniali della regione di Usège, sono posizionate sulle facciate est e sud per proteggere l’interno dal caldo estivo e dal freddo invernale.

Il vento di maestrale permette l’apertura di poche e piccole finestre sul lato nord, oltre quelle sul terrazzo. Le nuove aperture ricordano quelle presenti tradizionalmente negli attici per osservare la migrazione dei tordi. Per dimensione, orientamento, fisicità e tipologia di aperture, il progetto è una reinterpretazione delle costruzioni esistenti. Il suo disegno traspone i codici della fattoria provenzale e reinterpreta le caratteristiche tipologiche della casa originale in chiave contemporanea.