Comfort urbano
Il T-Site insiste su un lotto contiguo all'Hillside Terrace Complex. Quest'ultimo è un progetto particolare per via del fatto che Fumihiko Maki – autore del progetto – si è occupato di esso come si trattasse di un'opera di giardinaggio piuttosto che di architettura. È un raro caso di costruzione dalla crescita progressiva (dove convivono spazi per residenze, attività commerciali, spazi per gallerie d'arte, caffè e ristoranti), una forma collettiva sviluppata attraverso sette fasi differenti e portata avanti da Maki dal 1969 fino ad oggi. Indubbiamente nel T-Site si ritrova parte dello spirito dell'Hillside Terrace Complex. Infatti, KDa hanno creato un'idea di comfort urbano assimilabile al progetto di Maki, disegnando degli spazi esterni pubblici, ma protetti e discreti, definendo una compenetrazione visiva dalle differenti profondità spaziali che non altera ma sfrutta i sottili cambiamenti della topografia del sito. Il progetto di KDa per il signor Masuda – committente del progetto e presidente di Tsutaya, ricca azienda che affitta film, DVD e video game – consta di vari edifici, dei quali i tre più importanti sono ortogonali al fronte della strada principale. Alti due piani e di colore bianco, i tre edifici sono connessi attraverso corridoi sospesi che facilitano la circolazione fra i vari ambienti del T-Site nonché il passaggio fra dentro e fuori con estrema facilità e naturalezza.

L'aspetto esterno della facciata deriva direttamente da un gioco di derivazione della lettera T di Tsutaya. Infatti la grande T iscritta sui prospetti principali e laterali permette di definire in modo chiaro i pieni e vuoti degli edifici. Mentre i vuoti sono occupati da grandi vetrate, i pieni sono ornati da un pattern continuo composto da tante piccole T. Il complesso – oltre alla presenza di un hotel, una clinica per animali e alcuni ristoranti – promuove fortemente il rilancio dell'oggetto libro e della carta e a tal fine ospita una delle più grandi librerie di Tokyo. Qui si possono trovare collezioni vintage di riviste d'arte, design, architettura e moda a prezzi tutto sommato ragionevoli: un numero di Domus degli anni Ottanta costa circa a 1.800 JPY (18 USD). Lo spazio interno delle librerie – tramite diverse aperture – permette sguardi profondi sulle varie sale, che risultano poste in sequenza in modo fluido. Il risultato è uno spazio urbano vivibile che connette l'edificio alla piazza all'aperto e trasforma gli interni in un soggiorno esteso, luogo ideale per prendere un caffè, leggere un libro, ascoltare musica.

KDa lavorano a Tokyo da più di vent'anni e sono conosciuti in tutto il mondo per aver inventato il Pecha Kucha Night – evento/incontro che ruota attorno alla comunicazione di idee e progetti creativi – diventato talmente popolare da essere stato adottato in quasi 200 città del mondo. Astrid Klein nasce in Italia da genitori tedeschi, studia in Francia, si laurea in Gran Bretagna e dal 1988 vive e lavora a in Giappone. Una donna internazionale fino al midollo. Mark Dytham nasce nel 1960 in Gran Bretagna in una new town nei dintorni di Milton Keynes. Cresce con l'idea che il "nuovo" ha enormi potenzialità di migliorare la vita delle persone. I due – s'incontrano al Royal College dove completano gli studi di master e poi migrano insieme a Tokyo – sono interpreti pop di un'architettura dall'atmosfera rarefatta: esplicitano un'idea di spazio legata all'architettura intesa non solo come opera materiale, ma anche come segno. Ciò li ha portati spesso a fare uso di immagini e motivi grafici come sostanza – e non solo immagine – delle superfici che progettano. Nel T-Site portano a compimento maturo la loro passione per il segno come atto generativo dello spazio ed esplicitano un'articolazione spaziale essenzialmente cosmopolita.
Lo spazio interno delle librerie permette sguardi profondi sulle varie sale, che risultano poste in sequenza in modo fluido.

Design: Klein Dytham Architecture
Luogo: Daikanyama, Tokyo
Destinazione d'uso: multifunzione, libreria, ristorante
Area generale: 4.300 mq
Struttura: vetro, acciaio e cemento armato
Completato: febbraio 2012









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