Ethel Baraona: Ci puoi parlare dello stretto rapporto che hai con l'ambiente naturale? Dove nasce questo interesse?
Kongjian Yu: In cinese tu significa sporcizia, terra, mentre ren indica la gente, l'uomo. Turenscape vuol dire allora 'gente della terra': la meravigliosa metafora celata nel nostro nome è che siamo 'la terra e la gente'. Vengo da una zona rurale e sono cresciuto tra persone che ci vivevano da decenni. Ho acquisito così un genuino senso della natura. Ho fondato Turenscape con mia moglie e un amico. Uno dei nostri primi progetti, iniziato nel 2000 e portato a termine nel 2002, di colpo è diventato molto famoso. La gente lo ammira perché non aveva mai visto niente di simile in Cina.

Sicuro. La gente ha bisogno di pensare in modo ecologico. Non vogliamo semplicemente lavorare a progetti di grosse dimensioni, ma tentiamo di trovare soluzioni a ogni specifica situazione.
Nel Qunli National Urban Wetland hai lavorato con un team multidisciplinare...
Questo gruppo raduna progettisti, architetti del paesaggio, biologi, urbanisti, specialisti dell'ambiente e ingegneri. Una vera squadra multidisciplinare. I nostri progetti non possono essere ridotti al design del paesaggio. Sono progetti urbanistici.

Dico 'infrastruttura ecologica' perché sono convinto che la natura, oltre a donarci vita e gioia, abbia la capacità di purificare l'acqua e l'aria e di regolarne i flussi. Di solito, non possiamo permetterci facilmente questi servizi. Penso che la natura rappresenti un modello di sicurezza.
È un modo di pensare splendido, ma anche radicale.
La gente, d solito, si trova a dipendere da infrastrutture realizzate dall'uomo: condutture, autostrade, lampioni... Forniscono servizi, ma sono costosi e, talvolta, inutili. Per esempio, per scaricare l'acqua crediamo servano grandi tubazioni. Oppure, per prevenire le inondazioni siamo convinti servano grandi sbarramenti in cemento. E le nostre città dipendono da queste infrastrutture non sostenibili. Si tratta di un approccio all'urbanistica molto miope. La mia idea, invece, è che la natura possa fornire servizi ancora migliori e a costo zero. Ecco il modo in cui possiamo definire la natura come infrastruttura.
Uno sviluppo incontrollato e cambiamenti climatici in grado di generare anomali fenomeni meteorologici hanno fatto in modo che le inondazioni urbane diventassero una questione globale

Nel parco, la zona paludosa funziona come una spugna, assorbendo l'acqua. Si tratta così di un dispositivo per la gestione dell'acqua prodotta da precipitazioni particolarmente intense. Così non dipendiamo più dalle fognature per smaltire l'eccesso idrico.
Per i cinesi l'acqua ha un significato spirituale ed emozionale. Come utilizzi questa influenza culturale nel tuo lavoro?
La Cina è un paese in cui si sente il bisogno di controllare l'acqua: abbiamo un clima monsonico che può creare inondazioni. A causa della sua presenza, l'acqua diventa anche un tema filosofico. La civiltà industriale ha portato con sé un'acqua depurata grazie alla tecnologia meccanica e chimica, il che però ne ha distrutto completamente il significato. La sua visione scientifica si è così tradotta nella formula H2O: ma l'acqua non è semplicemente H2O, è un sistema vivente. È legata alla terra, alla vita, alla vegetazione e al cibo. Ha colore e sapore. Dobbiamo far ritorno al suo significato ecologico.

Penso si tratti di una forma di pensiero postmodernista. Abbiamo attraversato l'era industriale e oggi ci rendiamo conto che l'approccio scientifico o meccanicistico non sono sufficienti. Non potremo mai lottare contro l'acqua o contro la natura. La natura ha le sue forze e anche l'essere umano ne fa parte. Forse stiamo ritornando sui nostri passi dopo aver troppo sofferto in passato. Ora sappiamo di poter disporre di mezzi molto migliori per misurarci con la natura.
Il Qunli National Urban Wetland è stato portato a termine in soli 18 mesi. Come ci siete riusciti?
Sì, dalla fase progettuale al completamento sono passati circa due anni. Ci hanno chiesto di progettare un parco, e allora abbiamo pensato a tutti i diversi significati che il termine 'parco' può avere oggi. Lo abbiamo interpretato come fosse un ecosistema e lavorare con la natura è sempre più veloce e facile che cominciare qualcosa da zero. Ecco il motivo per cui il parco ha un approccio multifunzionale. Si tratta di uno spazio ricreativo in grado, però, anche di fermare e purificare l'acqua, e di sostenere la vita. Nel corso della progettazione abbiamo trasformato il sito in una palude utilizzando acqua piovana in occasione di alcuni violenti rovesci. Questo ecosistema offre delle infrastrutture naturali che rendono la città più resiliente. E che, nel mantenere la biodiversità, funzionano come elementi produttivi.

Questo è il punto cruciale. Economia significa ecologia. La natura non conosce lo spreco. Quando una specie non dispone dell'energia minima per sopravvivere, si estingue. Perciò, natura è uguale a economia. Dovremmo considerare la città come un organismo e i parchi dovrebbero fornire tutti questi servizi. Al tempo stesso, questo progetto è molto economico. Per l'anello periferico abbiamo usato un semplice sistema ad argini e canali dal costo molto ridotto. Abbiamo costruito la passerella sospesa, una sorta di giungla, usando legno, bambù e pietra: tutti materiali locali. E il parco è diventato anche un importante fulcro sociale.

Architetto: Turenscape
Responsabile progettazione: Kongjian Yu
Design Team: Long Xiang, Han Xiaoye, SongBenming, Li Hongli, Zhang Wenjuan, Men Fanxin, Meng Xiangyun, Li Guo, Zhang Li, Giuan Miaomiao, Xu Bo, Yuan Enkai, He Chong, Chen Feng, Lin Hong
Cliente: Governo Municipale di Haerbin City
Superficie: 34.2 HA
Fase di progetto: 06/2009—11/2009
Costruzione: 2011


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