Solo un attimo per sottolineare l'unica cosa del comunicato stampa cui Simone Capra e Claudio Castaldo sembrano tenere effettivamente. Cioè che, alla fine del suo ciclo, l'installazione sarà smontata e rimontata in uno spazio meno esposto e periferico ancora da definire. Visto che si tratta di un giocattolo da 90.000 euro, effettivamente era il caso. Comunque, niente da dire sull'opportunità dell'operazione. Avviare una traiettoria di prossimità tra architettura e arte contemporanea – la committenza migliore per chi fa ricerca creativa in architettura – va benissimo. Buono anche il link con P.S.1 attraverso YAP. Ovvio che, più che di un riconoscimento reciproco, parliamo di una necessaria occasione di confronto.
Ecco che comunque stARTT si rivela così carino da passarmi a trovare. Assieme a Simone e Claudio anche Francesco Colangeli e Andrea Valentini.
Fortunatamente, sono piuttosto rilassati in termini di riferimenti e di linguaggio: niente dell'apparato che ti aspetti da chi si trova tutto sommato in una situazione di una certa visibilità in una zona culturale che ha una naturale confidenza con lo snobismo. Talmente rilassati che in realtà dopo due secondi si parla – appunto – d'altro. Decidiamo di saltare le reciproche descrizioni della professione provata in situazioni depresse mentre, invece, viene fuori la questione concorsi [1], che neppure ho avuto tempo di offrirgli un succo di frutta.
Tra l'altro, capita che il giorno stesso mi prendo una risposta piuttosto veloce su Niba (Network Italiano dei Blog di Architettura) [2]. Si criticavano le modalità del concorso (sì insomma una cosa del genere), indetto da Alemanno per il vuoto della Moretta su via Giulia. Architetti invitati gratuitamente a offrire progetti che non saranno realizzati, tanto per… Ovvio che, magari, c'era da muoversi criticamente in qualche modo. Altrettanto ovvio – ed era il mio parere [3] – che magari concentrarsi su questi macro eventi fa un po' il gioco di chi li imbastisce [4].


1. La mia sensazione verso i concorsi del resto è davvero personale e poco interessante. Alcune cose sono divertenti e tristissime: tipo i concorsi tirati su esclusivamente per raccogliere i soldi delle iscrizioni senza il minimo apparato teorico alle spalle e senza la minima possibilità di interfaccia amministrativa e che cercano soltanto di darsi una credibilità vagamente grafica. Allo stesso livello metto i concorsi che ti impongono dei layout di tavola così terrificanti che ti passa la voglia. Invece mi piacciono le situazioni legate alle persone con cui si collabora, il tipo di intimità che si stabilisce piuttosto velocemente anche con posti che magari non si frequentano abitualmente. In genere mi piace essere legato molto intensamente a cose / persone / idee per periodi brevissimi.
2. Niente da dire, lo spazio messo su da Rossella Ferorelli funziona. Se si mette da parte la percentuale (invariabile peraltro su fb) di gente che lo usa in un terribile senso auto-promozionale. In realtà il membro medio di Niba manifesta soltanto un problema di eccessiva sensibilità alle critiche.
3. Ecco direi che parte di questa sensibilità alle critiche deriva dal fatto che chi riceve una risposta non esattamente coincidente al parere che ha espresso, pensa istintivamente che chi risponde voglia sovrascrivere l'opinione precedente invece che darle un senso più ampio con il proprio contributo. Magari ha una certa responsabilità anche il layout di fb. Non so.
4. Che poi l'esperienza delle città in cui mi capita di vivere è che siano tutte dotate della loro quantità di cartoline/politico/architettoniche piuttosto terrificanti. Il fatto è che risultano invisibili in contesti in cui i professionisti sono chiamati così tanto ad intervenire sulla città che non hanno neppure il tempo di lamentarsene. Altra cosa e premetto che qui mi vado a cercare un tot di critiche, ma mi sembra che questo tipo particolare di indignazione si esaurisca spesso in se stessa e soprattutto se ne vada in giro quasi mai accompagnata da un progetto. Già scritto da qualche parte, ma ci vedo una certa tendenza alla fiction nell'indignarsi linkando su fb un articolo di Repubblica per poi rilassarsi soddisfatti. Tanto più che la mia sensazione verso la classe politica è più di una reale mancanza di idee piuttosto che di una qualche volontà malevola pianificata. Mancassero i progetti?
5. Maps & Atlases – Solid Ground, live in NYC.
Ecco la parte davvero carina del racconto di stARTT: quando scrivono mail a tutti i piccoli comuni attorno a Roma offrendo progettazioni preliminari per la partecipazione a graduatorie di finanziamento.

Concorso a inviti – Young Architects Program – Progetto primo classificato per la sistemazione estiva degli spazi esterni del MAXXI
Committente: Fondazione MAXXI, MoMA
Progettisti: stARTT con Francesco Colangeli, Andrea Valentini
Tecnologie del verde: Massimo Briziarelli
Plastico: YOAQLAB

