Pole Dance di SO-IL è stato scelto quale progetto vincente tra i cinque selezionati per la fase finale e funzionerà da cornice per le proposte estive di Warm Up nella corte esterna del P.S.1.

A undici anni dalla prima edizione, lo Young Architects Program del MoMA/P.S.1 si è imposto come un'ambita piattaforma che rinnova costantemente l'impegno di proporre idee innovative, offrendo agli studi emergenti l'opportunità di trasformare proposte concettuali in architettura reale. In questo nuovo decennio, YAP porrà particolare attenzione su progetti che affrontino i temi della sostenibilità, del riciclaggio e del riutilizzo.

La sfida che si pone a questa energica attività di progettazione è semplice: dare forma a un paesaggio urbano temporaneo che comprenda ingredienti come ombra, acqua, posti a sedere e aree bar per l'ampia corte d'ingresso al P.S.1 (il tutto con lo stringato budget di $ 85.000).

La cosa più interessante riguardo allo Young Architects Program è che in anni recenti ci ha dato la possibilità di assistere al modo in cui un programma pragmatico può essere tradotto - e realizzato concretamente – sotto forma di una struttura d'avanguardia, capace di agire da piattaforma per discutere altre rilevanti problematiche urbane. Così, negli ultimi due anni siamo passati da fattorie urbane volanti (WORKac, 2008) a strutture simili a ispide capanne primitive (MOS Architects, 2009): ogni estate, la corte del P.S.1 si propone come una tela bianca, aperta a infinite possibilità e idee da approfondire nella stagione successiva.

Quest'anno, Pole Dance di SO-IL propone un paesaggio partecipativo (e giocoso) fatto di pali alti 10 metri che si innalzano sulla base di una griglia formata da moduli di 5x5 metri, collegati da cavi elastici, la cui flessibilità crea un ambiente interattivo capace di mutazioni imprevedibili. Il suo equilibrio è soggetto all'azione umana, a fattori ambientali e ad altre forme di aggregazione intenzionale (es. amache, maniglie, congegni per la raccolta dell'acqua, palloni multicolori, applicazioni interattive per iphone ecc.). Pole Dance è una struttura cangiante, che manifesta con chiarezza l'approccio progettuale di SO-IL: "Con Pole Dance continuiamo la nostra esplorazione del potenziale che l'architettura ha di creare ambienti caratterizzati da una carica sensoriale piuttosto che forma finite."

Nel paragrafo di apertura della descrizione del progetto, SO-IL propone una audace dichiarazione-manifesto per la nuova architettura:
Com'è liberatorio fare l'architetto in questi tempi. I sistemi dominanti non erano mai apparsi così fragili. Se sai evitare la presunzione e la voglia di strafare, ci sono spazi avvincenti (pur se poco invitanti) da esplorare. Liberi dal fascino del finito e sfidati dalle nuove ecologie, economie, energie, flussi e fantasie, possiamo cominciare a comprendere, e illustrare, una nuova immagine della vita sulla terra, quella di una nube apparentemente elastica. Tutto è oggi libero da pastoie. Saltiamo qua e là, sciolti, su una rete di nodi e intersezioni.

Con un grido vivace, in risposta a questi tempi difficili per gli architetti e l'architettura, Pole Dance manifesta chiaramente l'approccio di SO-IL a un'architettura che si preoccupa più delle coreografie che la circondano piuttosto che di creare oggetti.

Il paesaggio vincente di SO-IL, Pole Dance, sarà visibile a partire da giugno nella corte esterna del P.S.1, dove creerà un ambiente interattivo per le serate musicali dell'estate 2010. Oltre a SO-IL (Brooklyn, New York), gli altri finalisti di questa edizione dello Young Architects Program sono stati BIG – Bjarke Ingels Group (Copenhagen, Danimarca), EASTON+COMBS (Brooklyn, New York), FREECELL (Brooklyn, New York), and William O'Brien Jr. (Cambridge, Massachusetts). Una mostra dedicata alle cinque proposte selezionate per la fase finale, organizzata da Andres Lepik, curatore del Department of Architecture and Design del MoMA, sarà visitabile al MoMA durante l'estate.
José Esparza