Alla metà degli anni '90, la Provincia Autonoma acquistò il complesso del castello, ormai in stato di avanzata rovina, per destinarlo, dopo lunghi dibattiti, a una funzione museale. Castel Firmiano è così stato affidato per un periodo di 30 anni a Reinhold Messner, con l'obiettivo di allestire e gestire un museo della montagna. In Alto Adige, il recupero di manieri e fortezze può già vantare una certa tradizione: progetti come il Museo provinciale di Castel Tirolo, la Scuola professionale per le scienze forestali e l'agricoltura nella Fürstenburg oppure il Museo Ladin a Ciastel de Tor evidenziano l'arduo equilibrio tra risanamento dei monumenti storici e necessario adattamento a nuove funzioni. Non sempre l'intervento è così deferente e rispettoso come nel caso della rovina di Castel Firmiano. L'architetto venostano Werner Tscholl soddisfa in modo esemplare le esigenze ideali di tutela dei monumenti: per conservare il carattere di rovina del complesso fortificato, le nuove costruzioni museali sono situate sotto il coronamento murario, all'interno dei due torrioni meridionali e del palazzo orientale. Tutti i nuovi elementi costruttivi sono chiaramente riconoscibili come tali, unitariamente eseguiti in metallo e rivestiti in lamiera stirata.

Accanto al portone d'ingresso al castello, vi sono un nuovo edificio per lo shop del museo, gli impianti tecnici e l'appartamento del custode. Nell'attiguo corpo di fabbrica, a ponente, è stato nuovamente previsto un ristorante. La costruzione ha recuperato la forma originaria del tetto a una falda, appoggiata al muro perimetrale, potendo ricavare così nel sottotetto un ampio ambiente per le esposizioni temporanee. Nella cosiddetta Torre Bianca è stata inserita una struttura in acciaio sospesa alle travi del tetto, con l'illustrazione su più livelli delle vicende storiche di Castel Firmiano. Il percorso del Museo della montagna inizia nel torrione settentrionale e conduce, attraverso il cortile settentrionale e il teatro di roccia, al palazzo a quattro piani, integrato nel muro perimetrale orientale. Sopra di esso, troneggia su un rilievo roccioso l'inaccessibile e più antico nucleo della roccaforte, con i resti di una cappella romanica. Sui pesanti blocchi di porfido del muro perimetrale orientale corre un camminamento di ronda in acciaio rosso ruggine, che dispiega da un'altezza aerea la vista sulla conca della vallata e sui monti circostanti. Una rete trasparente in lamiera stirata che, se vista da lontano sembra dissolversi contro il blu del cielo, appoggia e sostiene il visitatore.

Nei torrioni cilindrici meridionali sono state sospese strutture metalliche staccate dalle mura esterne. L'acciaio lucidato a cera arretra di fronte al forte risalto della luce radente, che sfiora le mura in pietra. Al termine del percorso museale, un pozzo scavato nella roccia collega tra di loro il cortile meridionale del castello e la torre del portone, punto di partenza del circuito di visita. Il magistrale recupero architettonico della rovina del castello può forse contribuire a riaprire questo importante accesso alla storia contemporanea.

Recupero di Castel Firmiano e Museo della Montagna
Design: Werner Tscholl
Cliente: Provincia Autonoma di Bolzano
Realizzazione: 2003 – 2006