Venice Gateway: la prima opera italiana di Gehry

Sarà Venezia, per la precisione l’aeroporto Marco Polo di Tessera (il terzo scalo del Paese) la prima opera italiana firmata dall’architetto americano Frank O. Gehry: la “porta d’acqua” dell’aeroporto verso la laguna e il centro storico. Visivamente, tutto il progetto del Venice Gateway gioca sui richiami al mare e alla navigazione: vele gonfiate dal vento, o afflosciate dalla bonaccia, sorrette da tralicci di legno simili ad alberi. Accanto alle superfici sinuose caratteristiche della progettualità di Gehry, che in questo caso riflettono la luce di Venezia nel punto in cui laguna e terraferma si incontrano.

Il terminal acqueo sarà dotato di negozi e punti di ristoro, un albergo a cinque stelle da 350 posti, ristoranti, zone di intrattenimento e un grande centro congressi e mostre di 9200 metri quadri per organizzare congressi ed esposizioni. Si trova in una zona ai limiti della laguna, collegata alla nuova aerostazione e al nuovo parcheggio con un passaggio pedonale coperto che porta a una piccola piazza urbana. L’intero progetto ripropone il carattere architettonico della città, con il rapporto fisico tra i corpi di fabbrica e l’acqua.

Così l’hotel, che è diviso in due “braccia” che simbolicamente si aprono all’acqua della laguna e alla città nello sfondo, utilizza una serie di ponti avvolti nel vetro per collegare tra loro le due ali; i ponti attraversano la “gateway” e formano la struttura alla quale vengono ancorate le vetrate e il telaio in legno rivestito in metallo che copre il terminal acqueo. L’acqua della laguna scorre anche sotto l’hotel e la hall a ovest, così da formare una darsena interna che colleghi il centro espositivo/congressuale e gli altri futuri edifici con l’acqua. L’effetto che si vuole dare è la sensazione di galleggiare sull’acqua del terminal, con vista sulla laguna, gli imbarcaderi, l’aeroporto e la città di Venezia sullo sfondo.

Nell’area sottostante la struttura alberghiera, che si eleva a circa sette metri – è stata poi inserita la biglietteria dell’imbarcadero, le aree di attesa e gli spazi commerciali in direzione est. La struttura che copre la darsena è tutta in legno, ispirazione tratta dall’arsenale, ed è rivestita in metallo, come i moderni materiali utilizzati in aviazione.

Metallo, vetro e intonaco sono i materiali utilizzati per il centro congressuale ed espositivo. La sala principale ha un grande tetto in metallo in analogia con gli edifici aeroportuali già esistenti e fa da sfondo ai corridoi e alle sale riunioni più piccole che si affacciano sulla nuova piazza. Si tratta di uno spazio flessibile che può ospitare fino a 2400 persone in un’unica sala per conferenze o 1000 persone per banchetti.

Entro dicembre – ha annunciato Enrico Marchi, presidente della società di gestione del Marco Polo – il progetto verrà presentato alla Commissione di salvaguardia e all’Enac, dopodiché passerà alla parte esecutiva. Venice Gateway dovrebbe essere realizzato in due-tre anni, con un costo che dovrebbe aggirarsi sugli 80 milioni di euro, in buona parte reperiti con l'autofinanziamento da parte di Save (la società di gestione dell'aeroporto di Venezia).

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