Louis Kahn a Dacca, dall’archivio Domus

L’ultima opera del maestro di una nuova monumentalità globale, gli edifici governativi per la capitale dell’odierno Bangladesh, si compiva anni dopo la sua morte nel 1974. Mentre i lavori erano in pieno corso, due amici e collaboratori di Kahn ne discutevano con Domus.

Louis I. Kahn è figura quasi impossibile da inquadrare in una precisa categoria storica – capace com’è stato di spingere il moderno verso astrazione e sensibilità classica – o geografica – architetto “statunitense”, era nato in Estonia, e sulla migrazione internazionale di modelli e dibattiti aveva costruito la sua ricerca. La monumentalità delle sue opere, specialmente quelle della piena conferma del suo successo come il Center for British Art di Yale o il Kimbell Art Museum di Forth Worth in Texas, a cui si accosterà quello successivo di Tadao Ando, esprimeva in forme costruite quella che poteva essere la rappresentanza pubblica di una collettività sempre meno localista e sempre più globale. Un modo di concepire l’architettura pubblica che avrebbe caratterizzato anche le forme pure, cerci archi e triangoli, masse stereometriche quasi concettuali, del parlamento e dell’ospedale per la nuova capitale del nascente Bangladesh, Dacca. Kahn moriva nel 1974, mentre il cantiere era aperto: nel luglio del 1975, Domus ospitava sul numero 548 lo scambio di due collaboratori e amici dell’architetto, che ci portavano all’interno del processo gestatorio di quest’ultima opera di monumentalità globale.

domus - kahn, dacca
Domus 548, luglio 1975

Kahn a Dacca. Lavori in corso

Questa è una documentazione fotografica recente di alcuni degli edifici progettati da Louis Kahn per Dacca, ex capitale del Pakistan Orientale, attuale Bangladesh. In particolare, l'edificio dell'Assemblea Nazionale e l'ospedale centrale Ayub. I disegni e i modell i di queste architetture sono famosi da un decennio: ora le grandi "Forme" di Kahn prendono corpo, questi volumi continuamente perforati dalla luce. E la gente del luogo comincia a prenderne possesso, mentalmente e praticamente. Riproduciamo, con le foto (che ci vengono da Anwar Hosain, del Film Institute di Poona, India), le notizie sui lavori in corso che abbiamo estratto da un colloquio, tenuto per Domus a Filadelfia, fra due amici e collaboratori di Kahn, Richard Saul Wurman (architetto che sta ora lavorando a una raccolta di scritti e discorsi di Kahn) e Henry Wilcols (che ha lavorato molti anni per Kahn, anche a Dacca).

Richard Saul Wurman: C'è ancora molto da costruire, del progetto totale di Kahn per Dacca? Quali sono i lavori in corso?
Henry Wilcols: In queste foto c'è quasi tutto dei lavori in muratura della prima fase, che riguarda l'area intorno all'edificio della Assemblea Nazionale, edificio in cemento, quasi completo, arrivato al tetto.

Avranno un aspetto diverso gli edifici finiti? saranno rivestiti in altro materiale?
Resteranno così. Come sono.

In tutti i disegni di Kahn, e nei suoi discorsi, la presenza dell'acqua era importante. Ci sarà dell'acqua nella realtà?
Su due lati dell'Assemblea Nazionale ci sarà un lago artificiale. E ci sarà un lago in curva, il "lago lunare", nella zona nord della capitale.

Quando è stato a Dacca Kahn, per l'ultima volta?
Nel gennaio '74.

Due mesi prima di morire...
Qual'era lo stato d'animo di Kahn, qui?
Era esultante, più che mai, sul luogo dei lavori. Si era arrivati al coronamento dell'Assemblea Nazionale. Si stavano alzando le pareti terminali, si vedevano i pozzi di ventilazione e di luce...

domus - kahn, dacca
Domus 548, luglio 1975

C'era qualcosa che non gli andasse, nella esecuzione?
Bisogna pensare che tutto è stato costruito a mano... l'edificio era al sesto piano quando sono arrivate le prime gru. E abbiamo dovuto, in un certo senso, far scuola sul costruire in mattoni, perché Kahn non voleva finiture in intonaco o stucco. Quanto al cemento armato, abbiamo costruito tutte le casseforme...

domus - kahn, dacca
Domus 548, luglio 1975

Cosa pensava Kahn dei materiali?
Gli piaceva il cemento, gli piaceva il mattone. Era preoccupato però delle incrostazioni, delle efflorescenze. Quando è arrivato il marmo, allora sì che la gente ha cominciato ad amare l'edificio: prima non ne parlavano, sembrava che non avessero alcun sentimento a riguardo. Quando cominciarono le parti in marmo, allora - noi stavamo arrivando - vennero a prenderci all'aeroporto dicendo "ora vi facciamo vedere qualcosa, prima che andiate a riposare"... Presero Kahn per mano, a destra e a sinistra, e indicando il marmo dicevano: "Professore, avete ragione".

Quando sarà finito l'edificio dell'Assemblea Nazionale?
Penso che la prima assemblea si potrà tenere fra due anni. Tutti gli edifici minori - le residenze ecc. - sono già occupati. Anche l'ospedale, nel reparto OPD (Out Patient Department) è occupato e strapieno.

Lo stanno usando in un modo diverso da come Kahn aveva pensato?
Ah, Kahn non se ne preoccupava! Quando venne qui e il dottore, un missionario, se ne scusò con lui, Kahn rideva: "bene, basta che lo usiate".

La diversità d'uso in che cosa consisteva?
Ci sono grandi spazi nell'ospedale. Veranda d'ingresso, sala d'attesa, e molti corridoi, e una serie di spazi di circolazione. Ci rimproveravano per il troppo spazio, e Kahn ripeteva: "aspettate, vedrete che lo occuperete tutto". E così è stato. Questo edificio è una sorta di "accumulazione" di archi e di mattoni: Kahn lo amava molto per questo.

Quando c'è stata la guerra, che cosa è successo qui? Ci sono stati combattimenti, occupazione?
Occupazione. Da parte del Pakistan, dell'esercito indiano, delle forze del Bangladesh. Gli edifici sono stati usati come magazzini, depositi di munizioni, quartier generale. Per ogni sorta di cose. Han resistito bene. Unico danno, quello di un aeroplano precipitato sulla Piazza Presidenziale, danno già riparato.

Pare che i piloti che sorvolavano Dacca credessero che questi edifici fossero già stati bombardati, tanto erano pieni di buchi!

E Kahn era preoccupato?
Moltissimo. Si pensava che gli edifici fossero un obiettivo per i bombardamenti, perché sono vicinissimi all'aeroporto. Ma c'è una storia, che ci han raccontato: pare che i piloti che sorvolavano Dacca credessero che questi edifici fossero già stati bombardati, tanto erano pieni di buchi! Unico danno, dunque, un certo deterioramento e la necessità di una pulizia generale.

Kahn pensava di ritornare a Dacca?
Dovevamo tornare in aprile.

Com'era, viaggiare con Kahn?
Molto bello, fra un sonno e l'altro. Si parlava sempre di lavoro, del lavoro da fare... Kahn si agitava, preoccupato di non aver portato abbastanza cose, modelli e disegni. Poi, appena sceso dall'aereo. Con la gente, ridiventava se stesso.

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Domus 548, luglio 1975

La gente del Bangladesh, che cosa pensava di lui?
Per loro, Kahn era "un professore"... Lo amavano. Ascoltavano ogni sua parola, si occupavano di lui, gli mostravano cose, lo portavano in posti. Andava all'Università per delle lezioni, poi parlava con gli studenti, prendeva il tè con loro.

Era stanco, al principio dell'anno?
No, e non lo stancava il volo, ma l'arrivo. Il caldo enorme. Il cambiamento di tutto, cibo ecc. Entrando nell'albergo, aspirava il profumo del detergente: "è l'odore della architettura". Sopravviveva a tutto. Attento alla dieta, al loro cibo oleoso. Si salvava col tè, e col gin.

Siete andati a Kathmandu una volta, no? Che cosa pensava Kahn dei templi?
Ci andammo all'alba, a un tempio. Pieno di scimmie. Kahn dedicò più tempo a studiare le scimmie che a tutto il resto.

Che ne è del progetto per il Nepal? (The Nepal Family Planning and Maternal Health Project)
In costruzione. È un piccolo edificio, un centro di istruzione. Lo faranno in due fasi. Kahn voleva fare anche una "piazza .. , un nuovo ingresso alla città"...

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Domus 548, luglio 1975

I progetti di Kahn ora realmente ancora in corso sono il Pocono Art Center e il Roosevelt Memorial a Washington, D.C.
I disegni costruttivi per il Roosevelt Memorial sono pronti. Quanto a Israele, dove le costruzioni erano state bloccate dalla guerra, ho appena ricevuto una lettera che mi di ce che il Wolfson Center a Tel-Aviv E procede.
E il progetto per Berkeley?
È il GTU (Graduate Theological Union). Lo fanno Esherick e Peters, seguendo il più possibile i nostri piani. Han parlato con noi. Amavano molto Kahn e sono persone nobili. Siamo felici che sian stati scelti.

Nel progetto per Dacca c'è molto verde. Come sarà l'ambiente?
Kahn aveva pensato a molti alberi, in principio. Poi cambiò idea, una volta vista la Assemblea Nazionale senza la incastellatura di Bambù. Guardando la Piazza Presidenziale disse: "niente alberi ". Ci saranno sì alberi lungo le strade, ma davanti all'Assemblea Nazionale solo una grande area erbosa. Ci sarà molto spazio a giardino perché il grande edificio dei segretariati è spostato dal nuovo governo.

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