Una grande serra per uffici: nel 1967 nasceva il quartiere generale della Ford Foundation

Kevin Roche e John Dinkeloo, negli anni Sessanta, progettano a New York un nuovo tipo di edificio architettonico, una corte verde e luminosa per lavorare protetti dall’inquinamento e circondati dalla natura. Dall’Archivio Domus.

Uffici Serra: Quartiere generale della Ford Foundation

Lavorare in un giardino di acacie, magnolie ed eucaliptus, nel centro di una delle città più trafficate degli Stati Uniti, ma protetti da inquinamento e rumori. Stare dietro alla scrivania e poter vedere quello che succede all’esterno, senza rinunciare al “fresco spettacolo quotidiano” della vita che anima il luogo di lavoro e la città di New York, caotica e viva. Sembrerebbero i requisiti per un attuale concorso di architettura, invece sono le linee progettuali con cui negli anni Sessanta Kevin Roche, l’architetto irlandese vincitore del Prizker nel 1982, e il suo socio, John Dinkeloo, pensavano alla nuova sede operativa della Ford Foundation, a Manhattan: un edificio di dodici piani intervallato da terrazze coperte di verde, che Domus definiva un’enorme serra, “quasi un parco climatizzato” (Domus 462, 1968). I due architetti creano un luogo di lavoro aperto, trasparente ed inclusivo, un efficace biglietto da visita per la fondazione americana. La “serra per uffici”, illuminata, diventa uno spettacolo notturno per i passanti, arricchisce il paesaggio della strada e integra l’architettura e i suoi abitanti nel tessuto urbano, senza ignorarlo ma contribuendo al suo miglioramento.

Stare dietro alla scrivania e poter vedere quello che succede all’esterno, senza rinunciare al “fresco spettacolo quotidiano” della vita che anima il luogo di lavoro e la città di New York, caotica e viva

Una grande serra per uffici a New York
Il servizio è stato pubblicato su Domus 462 del 1968.

L'ultima architettura notevole nata a New York è questo edificio, il nuovo quartier generale della Ford Foundation (inaugurato il 7 dicembre 1967) a Manhattan, sulla 42esima Strada Est, progettato da Kevin Roche e John Dinkeloo, già soci di Eero Saarinen: un edificio che realizza un nuovo tipo di volume architettonico per uno spazio urbano già compromesso.
È un volume che ingloba dentro se stesso un altro volume - vuoto - rispettando, all'esterno, gli allineamenti con gli edifici vicini e la continuità dei prospetti lungo la strada. Su pianta quadrata, ha due lati consecutivi, alti dodici piani, tutti a uffici, mentre gli altri due lati non sono, fino al decimo piano, che due enormi pareti di vetro, che chiudono il vuoto centrale: il quale è una straordinaria corte verde, un giardino interno, anzi una enorme serra (poiché è coperto da lucernario) alta dodici piani e movimentata nei livelli, quasi un parco climatizzato, protetto dal vento, dalla pioggia e dalle stagioni, fresco spettacolo quotidiano, sempre fiorito e verde, per le quattrocento persone che lavorano qui dentro.

quasi un parco climatizzato, protetto dal vento, dalla pioggia e dalle stagioni, fresco spettacolo quotidiano, sempre fiorito e verde, per le quattrocento persone che lavorano qui dentro
Uffici Serra: Quartiere generale della Ford Foundation
Gli uffici della Ford Foundation, immagine tratta da Domus 462 del 1968.
pareti di vetro non per essere guardati (in vetrina) ma per guardare. E, l'esterno, verde, climatizzato. Questa soluzione architettonica, del tutto nuova su questa scala, e realizzata con coraggio e bravura americani, è interessante proprio per le grandi città, dove c'è smog, pioggia, vento e frastuono.

Questo enorme spazio vuoto e verde, che separa gli uffici dal rumore del traffico e della città, chiuso entro un profilo architettonico non interrompe la continuità della strada e del suo ambiente (come sarebbe avvenuto creando - per avere isolamento e significato - una torre arretrata con una piazza verde davanti). Qui la piazza non circonda l'edificio, ma l'edificio la piazza. Si è conservata la strada. Le si è aggiunto uno spettacolo, anche notturno. (E i passanti stessi possono attraversare la “serra”, dalla 42esima alla 43esima strada). Le pareti degli uffici verso corte sono movimentate da spazi aperti, gallerie, e, fino al quinto piano, da terrazze coperte di verde. E l'uso del vetro in facciata qui finalmente si giustifica: la trasparenza delle pareti degli uffici, verso la corte, dà la vista su un bellissimo giardino, non su altri uffici; pareti di vetro non per essere guardati (in vetrina) ma per guardare. E, l'esterno, verde, climatizzato. Questa soluzione architettonica, del tutto nuova su questa scala, e realizzata con coraggio e bravura americani, è interessante proprio per le grandi città, dove c'è smog, pioggia, vento e frastuono.

Le pareti di vetro sono pensate non per essere guardati ma per guardare. Immagine tratta da Domus 462, 1968. Photo Esto

Commento di Kevin Roche
Nel progettare il nuovo quartier generale della Ford Foundation abbiamo voluto risolvere alcuni problemi che in quegli anni, secondo noi, non venivano affrontati dagli uffici di New York. Si trattava di problemi relativi al modo in cui vengono trattati gli occupanti di un edificio e al contributo che un qualsiasi edificio può apportare alla città.
I tradizionali edifici per uffici tendono a isolare il lavoratore, a relegarlo in un cubicolo senza mezzi di comunicazione se non quelli elettronici, a privarlo di un senso della comunità di lavoro a cui appartiene, nonché di qualsiasi spazio che non sia il proprio cubicolo e di qualsiasi vista che non sia quella su altri anonimi cubicoli dall'altra parte della strada, a 100 metri di distanza. Pensavamo che un edificio come quello della Ford Foundation dovesse fornire un ambiente adeguato al suo personale, uno spazio che permettesse ai dipendenti di godere di una bella vista, ma che allo stesso tempo permettesse loro di essere consapevoli dell'esistenza di altri membri della Fondazione, persone con cui condividono scopi e obiettivi – la loro "famiglia di sforzi", insomma. Per quanto riguarda la nostra seconda preoccupazione, ovvero che l'edificio contribuisse in qualche modo alla città, sarebbe stato molto facile progettare un altro edificio torreggiante. Tuttavia, abbiamo scelto di tenere l'edificio il più basso possibile, 12 piani in altezza in totale, e di osservare coscienziosamente le linee e i piani creati dagli altri edifici delle strade circostanti. A questo scopo, abbiamo progettato un edificio con una pianta a forma di C, che in parte avvolge e protegge un grande spazio chiuso, e per il resto è attraversato da una parete di vetro alta dieci piani. Questa "recinzione" diventa un parco con alberi, arbusti e piante fiorite – un luogo da ammirare e da percorrere, un luogo per poter godere della natura anche in pieno inverno. E dato che il piano inferiore dà sulla 42esima strada, anche i passanti ne possono godere. Inoltre, il parco è posizionato in modo da essere una estensione degli altri parchi pubblici della zona.
Gli uffici si trovano dietro a questo parco interno, e dunque lontano dal rumore del traffico, e non danno unicamente su una parte dell'edificio, ma anche sui parchi, sulla strada, e perfino sull'East River.
La nostra speranza è che questo sia un luogo piacevole e umano in cui lavorare e che, anziché ignorarlo, l'edificio valorizzi l'ambiente circostante.  

un luogo da ammirare e da percorrere, un luogo per poter godere della natura anche in pieno inverno. E dato che il piano inferiore dà sulla 42esima strada, anche i passanti ne possono godere. Inoltre, il parco è posizionato in modo da essere una estensione degli altri parchi pubblici della zona.
Uffici Serra: Quartiere generale della Ford Foundation
Il giardino del quartier generale della Ford Foundation oggi, dopo i progetti di riqualificazione che vogliono invitare il pubblico ad entrare. Photo David Leventi, 2013.

architetti: Kevin Roche, John Dinkeloo and Associates
consulenti: per le strutture, Severund Assoclates
per il giardino: Dan Kiley, architetto  

Immagine d'apertura: visione notturna degli uffici della Ford Foundation, Immagine pubblicata su Domus 462 del 1968.

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