Domus 1040 è in edicola: “Ora tocca a voi”

Uno sguardo al numero di novembre di Domus, l’ultimo sotto la direzione di Winy Maas.

Visioni future Per concludere l’anno di Winy Maas a Domus, abbiamo chiesto a una serie di autori che riteniamo importanti di scrivere una breve riflessione sul futuro dell’urbanistica, dell’architettura, dell’arte e del design; sul futuro dell’umanità; sul futuro dell’astronave Terra... Abbiamo anche chiesto loro di scegliere un’immagine per illustrare le loro riflessioni e tutti hanno risposto con enorme generosità al nostro appello. In un contesto di crisi climatica, di minacce di una nuova (ennesima) recessione globale e di profondo scetticismo sul futuro, abbiamo cercato una nota di ottimismo tra le righe scritte da ciascun autore. Anche se non abbiamo la sfera di cristallo per vedere cosa diventeremo, abbiamo capito come ci sia molto da imparare dal passato: per esempio che la crisi può essere un’opportunità per renderci migliori e che l’umanità ha superato le crisi precedenti dando spazio alle idee. Tiriamo allora fuori il meglio di noi stessi e progettiamo un futuro pieno d’immaginazione.
Javier Arpa

Testi Amale Andraos, Matthias Böttger, Benjamin H. Bratton, Albert Burgers-Ruiz, Beatriz Colomina, Olafur Eliasson, Luis Fernández-Galiano, Hedwig Fijen, Beatrice Galilee, Toni Garcia Ramon, Rosalie Genevro, Vivian Mitsogianni, Luca Molinari, Jelmer Mommers, Michelle Provoost, Daan Roosegaarde, Ilka Ruby, Mathew Vola e Strelka  

Qual era il futuro La fantascienza della mia gioventù è la realtà di oggi: la fantascienza di oggi sarà la realtà per la prossima generazione. Le città pionieristiche del futuro sono destinate a stupire tutti noi, allo stesso modo.

Testo e progetti Norman Foster. © Foster + Partners

Datidatidati In ambito urbano, l’uso dei big data promette nuovi standard di sostenibilità e mobilità. Il rischio è che venga piegato a sottili tecnologie di persuasione e governance.

Testo Aksel Ersoy. Foto Felix Grünschloss. © ZKM | Center for Art and Media Karlsruhe

Mantieni la produzione in città I sistemi spaziali industriali all’interno della fabbrica e della città stanno diventando sempre più sostenibili, agili e ibridi, supportando una cultura del lavoro democratica e creando un bioma urbano che imita da vicino il mondo della biodiversità naturale.

Testo Nina Rappaport. Immagini Interboro Partners. © Interboro Partners

Futuro edibile Viviamo in una sitopia (dalla crasi delle parole greche sitos, ‘cibo’, e topos, ‘luogo’). Una sitopia non è un’utopia, ma imparando a dar valore al cibo e controllandone il potere, è possibile avvicinarsi al sogno utopico della creazione di una società equa, sana e capace di adattamento.

Testo Carolyn Steel. Immagini Yaqun Cai

Immagina Per generare idee completamente nuove sulla città futura occorre integrare i concetti di speculazione finanziaria e progettuale con una terza variabile: quella del paesaggio.

Testo Christopher Marcinkoski. Immagini Shuhan Liu. © Shuhan Liu

Potrebbe accadere L’artista Klaus Littmann ha installato un bosco in uno stadio per evidenzare la fragilità del mondo naturale. L’intero campo di gioco dell’impianto (inutilizzato gran parte dell’anno) è stato ricoperto dall’architetto paesaggista Enzo Enea con una foresta di essenze dell’Europa centrale, alcune del peso di oltre sei tonnellate. Al termine, gli alberi verranno ripiantati nelle vicinanze. L’artista si è ispirato a un dipinto distopico del 1971 che raffigura la folla di uno stadio in contemplazione di un bosco in un mondo privo di elementi naturali. Il messaggio di Littmann è trasparente: in futuro i boschi saranno oggetti da esposizione? Rispondere a questa domanda tocca a noi.

Artista Klaus Littmann. Architetto paesaggista. Enea Gmbh – Enzo Enea. Luogo Klagenfurt,Austria. Foto Gerhard Maurer, Unimo. www.forforest.net

Il legno sta arrivando Lo sviluppo delle strutture di legno per edifici alti è strategico per ridurre l’impatto ambientale dell’industria delle costruzioni, a fronte di una richiesta di alloggi che avrà un’impennata non più tardi del 2030.

Testo Eduardo Wiegand, Cristián Simonetti. Progetti DLR Group, Perkins&Will, Demogo, Penda, Studio Precht, Sumitomo Forestry e Nikken Sekkei. Foto © Studio Precht

Abbiamo bisogno della ricerca Mai come oggi, in una condizione di crisi, la ricerca, la competenza e l’immaginazione progettuali sono state così necessarie.

Testo Barry Bergdoll. Immagini (ab)Normal. © (ab)Norma

Strizzato e incastrato! Edificio per piccole produzioni, Ginza, Tokyo, Giappone.

Progetto So Teruuchi, SO&CO. Gruppo di progettazione Masafumi Koyama, Kohshi Higaki. Strutture Frameworks. Foto Takumi Ota. www.so-co.org

“Una città smart è fatta da persone intelligenti” L’architetto Winy Maas e il sindaco di Rotterdam Ahmed Aboutaleb riflettono su come si può rendere la città più densa e, allo stesso tempo, più accogliente. Intervista ad Ahmed Aboutaleb, sindaco di Rotterdam.

Testo Winy Maas. Immagini Doepel Strijkers. © Doepel Strijkers

Pensare in grande Di fronte alla crisi, e relativa carenza di risorse, l’architettura dev’essere sempre più sensibile al contesto e volta a soddisfare i bisogni umani.

Testo Inmaculada Maluenda, Enrique Encabo. Immagini Superstudio

Domus 2019 è un libro Analisi quantitativa e tematica di 10 numeri di Domus.

Testo Winy Maas. Ricerca e infografica Adrien Ravon, Lex te Loo

Bahlara di Faram 1957 Ispirata – anche nel nome – al noto mercato storico di Palermo Ballarò, la collezione Bahlara di arredi per l’ufficio lanciata da Faram 1957 individua la discontinuità come un nuovo contenuto semantico applicato al mondo dell’ufficio.

Una foto alla volta Noelle Mason, Backscatter Blueprint (La Maleta), cianotipia, dalla serie X–Ray Vision vs. Invisibility, 2018–2019. Il lavoro sarà esposto dal 7 al 24.11.2019 al Design Canberra Festival nella collettiva “Now You See Me: Visualising the Surveillance State“. 

A cura di Raffaele Vertaldi. Foto © Noelle Mason  

Contract. La scena produttiva La copertina dell’allegato di Domus 1040. Direttore editoriale Walter Mariotti.
Universal Everything, Tribes, fotogramma, 2018, studio del comportamento umano in massa, autoproduzione.

Domus 1040 si intitola “Ora tocca a voi”. Nel suo ultimo editoriale, Winy Maas parla dei problemi legati al cambiamento climatico e di come affrontarli, ricordando che un futuro migliore è possibile “solo se tutti se ne assumono la responsabilità”.

L’ultimo numero di Domus diretto da Winy Maas come guest editor mostra alcune visioni del futuro, che includono una rivalutazione del cibo e una riconnessione tra città e campagna: il nostro corpo, le nostre case, le nostre città e i nostri paesaggi sono tutti configurati dal cibo, e solo imparando a valorizzarlo e a sfruttarne il potere, possiamo creare una società giusta, sana e capace di resilienza.

“Il legno sta arrivando” presenta lo sviluppo di strutture in legno per edifici alti, strategico per ridurre l’impatto ambientale dell’industria delle costruzioni. Infatti, il 36% del consumo globale di energia è stato causato dalla costruzione e dall’uso degli edifici nel 2017. L’edilizia è responsabile di oltre un terzo delle emissioni totali di carbonio nei paesi sviluppati dell’UE e degli Stati Uniti e produce un terzo dei rifiuti a livello mondiale.

Nel suo articolo – accompagnato dalle illustrazioni dello studio (ab)Normal – Barry Bergdoll, professore di storia dell’arte presso il Dipartimento di Storia dell’Arte e Archeologia della Columbia University, parla della necessità della ricerca, della competenza e dell’immaginazione progettuali alla luce della situazione di crisi che stiamo vivendo oggi.

Winy Maas intervista il sindaco di Rotterdam Ahmed Aboutaleb, pensando a come rendere la città più densa e, allo stesso tempo, più accogliente. Il sindaco afferma che la diversità e le numerose nazionalità della città sono un “capitale” e una “ricchezza”. Tra gli argomenti affrontati, la crescita della popolazione di Rotterdam e le migliaia di abitazioni da realizzare per migliorare la città.

Con la rivista, il supplemento Contract. La scena produttiva “ridefinisce i limiti e gli ambiti di una parola – contract – che rischia di perdere chiarezza e focus”, come spiega il direttore editoriale Walter Mariotti. Il numero esplora come si lavora oggi nell’ambito delle forniture per il contract, con le analisi di cinque settori – del mobile, dell’ufficio, della luce, del tessuto e del bagno – realizzate da cinque aziende: Artemide, Cappellini, Duravit, Kvadrat e UniFor.

Visioni future Testi Amale Andraos, Matthias Böttger, Benjamin H. Bratton, Albert Burgers-Ruiz, Beatriz Colomina, Olafur Eliasson, Luis Fernández-Galiano, Hedwig Fijen, Beatrice Galilee, Toni Garcia Ramon, Rosalie Genevro, Vivian Mitsogianni, Luca Molinari, Jelmer Mommers, Michelle Provoost, Daan Roosegaarde, Ilka Ruby, Mathew Vola e Strelka  

Per concludere l’anno di Winy Maas a Domus, abbiamo chiesto a una serie di autori che riteniamo importanti di scrivere una breve riflessione sul futuro dell’urbanistica, dell’architettura, dell’arte e del design; sul futuro dell’umanità; sul futuro dell’astronave Terra... Abbiamo anche chiesto loro di scegliere un’immagine per illustrare le loro riflessioni e tutti hanno risposto con enorme generosità al nostro appello. In un contesto di crisi climatica, di minacce di una nuova (ennesima) recessione globale e di profondo scetticismo sul futuro, abbiamo cercato una nota di ottimismo tra le righe scritte da ciascun autore. Anche se non abbiamo la sfera di cristallo per vedere cosa diventeremo, abbiamo capito come ci sia molto da imparare dal passato: per esempio che la crisi può essere un’opportunità per renderci migliori e che l’umanità ha superato le crisi precedenti dando spazio alle idee. Tiriamo allora fuori il meglio di noi stessi e progettiamo un futuro pieno d’immaginazione.
Javier Arpa

Qual era il futuro Testo e progetti Norman Foster. © Foster + Partners

La fantascienza della mia gioventù è la realtà di oggi: la fantascienza di oggi sarà la realtà per la prossima generazione. Le città pionieristiche del futuro sono destinate a stupire tutti noi, allo stesso modo.

Datidatidati Testo Aksel Ersoy. Foto Felix Grünschloss. © ZKM | Center for Art and Media Karlsruhe

In ambito urbano, l’uso dei big data promette nuovi standard di sostenibilità e mobilità. Il rischio è che venga piegato a sottili tecnologie di persuasione e governance.

Mantieni la produzione in città Testo Nina Rappaport. Immagini Interboro Partners. © Interboro Partners

I sistemi spaziali industriali all’interno della fabbrica e della città stanno diventando sempre più sostenibili, agili e ibridi, supportando una cultura del lavoro democratica e creando un bioma urbano che imita da vicino il mondo della biodiversità naturale.

Futuro edibile Testo Carolyn Steel. Immagini Yaqun Cai

Viviamo in una sitopia (dalla crasi delle parole greche sitos, ‘cibo’, e topos, ‘luogo’). Una sitopia non è un’utopia, ma imparando a dar valore al cibo e controllandone il potere, è possibile avvicinarsi al sogno utopico della creazione di una società equa, sana e capace di adattamento.

Immagina Testo Christopher Marcinkoski. Immagini Shuhan Liu. © Shuhan Liu

Per generare idee completamente nuove sulla città futura occorre integrare i concetti di speculazione finanziaria e progettuale con una terza variabile: quella del paesaggio.

Potrebbe accadere Artista Klaus Littmann. Architetto paesaggista. Enea Gmbh – Enzo Enea. Luogo Klagenfurt,Austria. Foto Gerhard Maurer, Unimo. www.forforest.net

L’artista Klaus Littmann ha installato un bosco in uno stadio per evidenzare la fragilità del mondo naturale. L’intero campo di gioco dell’impianto (inutilizzato gran parte dell’anno) è stato ricoperto dall’architetto paesaggista Enzo Enea con una foresta di essenze dell’Europa centrale, alcune del peso di oltre sei tonnellate. Al termine, gli alberi verranno ripiantati nelle vicinanze. L’artista si è ispirato a un dipinto distopico del 1971 che raffigura la folla di uno stadio in contemplazione di un bosco in un mondo privo di elementi naturali. Il messaggio di Littmann è trasparente: in futuro i boschi saranno oggetti da esposizione? Rispondere a questa domanda tocca a noi.

Il legno sta arrivando Testo Eduardo Wiegand, Cristián Simonetti. Progetti DLR Group, Perkins&Will, Demogo, Penda, Studio Precht, Sumitomo Forestry e Nikken Sekkei. Foto © Studio Precht

Lo sviluppo delle strutture di legno per edifici alti è strategico per ridurre l’impatto ambientale dell’industria delle costruzioni, a fronte di una richiesta di alloggi che avrà un’impennata non più tardi del 2030.

Abbiamo bisogno della ricerca Testo Barry Bergdoll. Immagini (ab)Normal. © (ab)Norma

Mai come oggi, in una condizione di crisi, la ricerca, la competenza e l’immaginazione progettuali sono state così necessarie.

Strizzato e incastrato! Progetto So Teruuchi, SO&CO. Gruppo di progettazione Masafumi Koyama, Kohshi Higaki. Strutture Frameworks. Foto Takumi Ota. www.so-co.org

Edificio per piccole produzioni, Ginza, Tokyo, Giappone.

“Una città smart è fatta da persone intelligenti” Testo Winy Maas. Immagini Doepel Strijkers. © Doepel Strijkers

L’architetto Winy Maas e il sindaco di Rotterdam Ahmed Aboutaleb riflettono su come si può rendere la città più densa e, allo stesso tempo, più accogliente. Intervista ad Ahmed Aboutaleb, sindaco di Rotterdam.

Pensare in grande Testo Inmaculada Maluenda, Enrique Encabo. Immagini Superstudio

Di fronte alla crisi, e relativa carenza di risorse, l’architettura dev’essere sempre più sensibile al contesto e volta a soddisfare i bisogni umani.

Domus 2019 è un libro Testo Winy Maas. Ricerca e infografica Adrien Ravon, Lex te Loo

Analisi quantitativa e tematica di 10 numeri di Domus.

Bahlara di Faram 1957

Ispirata – anche nel nome – al noto mercato storico di Palermo Ballarò, la collezione Bahlara di arredi per l’ufficio lanciata da Faram 1957 individua la discontinuità come un nuovo contenuto semantico applicato al mondo dell’ufficio.

Una foto alla volta A cura di Raffaele Vertaldi. Foto © Noelle Mason  

Noelle Mason, Backscatter Blueprint (La Maleta), cianotipia, dalla serie X–Ray Vision vs. Invisibility, 2018–2019. Il lavoro sarà esposto dal 7 al 24.11.2019 al Design Canberra Festival nella collettiva “Now You See Me: Visualising the Surveillance State“. 

Contract. La scena produttiva

La copertina dell’allegato di Domus 1040. Direttore editoriale Walter Mariotti.
Universal Everything, Tribes, fotogramma, 2018, studio del comportamento umano in massa, autoproduzione.