Bigfoot: il sistema di arredo a scomparsa di Protek per ottimizzare gli spazi

Intervista a Giovanni Maggioni, fondatore dell’azienda lecchese che dal 2001 produce controtelai e sistemi per porte e finestre scorrevoli.

Tra le prime regole per massimizzare gli spazi di ambienti dalle dimensioni contenute c’è quella degli arredi su misura. Ed è anche in virtù della crescente domanda di spazi residenziali dalle metrature ridotte, dettata dai nuovi stili di vita e dalle recenti trasformazioni urbane, che nasce Bigfoot. Si tratta di un sistema di arredo a scomparsa prodotto da Protek pensato per rispondere alle esigenze abitative del contemporaneo, sfruttando tutto lo spazio a disposizione nell’ambiente, dalla casa agli hotel, passando per gli ambienti lavorativi. Un’idea progettuale che sfrutta con intelligenza tutti gli elementi strutturali di separazione e zone di passaggio. Ne parliamo con Giovanni Maggioni, che nel 2001 ha fondato l’azienda insieme al fratello Maurizio.

Partiamo dall’inizio. Come nasce il Sistema Bigfoot?
II tema dello spazio e di come sfruttarlo al meglio è sempre stato al centro del dibattito nell’ambito della progettazione architettonica. L’idea è nata osservando il design delle scarpiere a muro, oserei dirette brutte, che tutti hanno in casa. Così mi sono interrogato sulla possibilità di trovare una soluzione che fosse più funzionale ed esteticamente gradevole. Da produttore di controtelai, il passo successivo è stato domandarsi se l’elemento muro potesse essere sfruttato. La risposta è stata sì e con Bigfoot abbiamo creato un vano all’interno di un muro di separazione, sfruttando gli spazi inerti. Con Bigfoot l’idea è di estrudere il volume, svuotarlo e di inserire al suo interno un elemento: il primo modulo realizzato è stato proprio un contenitore per calzature. Da qui il nome Bigfoot.

Poi la gamma si è allargata e ha dato vita a diverse applicazioni.
Dopo il primo progetto, le altre destinazioni d’uso sono arrivate una dietro l’altra: volevamo trasformare l’ambiente e farlo rapidamente. Così è nato il contenitore che potesse racchiudere tutti gli accessori a servizio del bagno. Poi abbiamo pensato a una soluzione per le cucine dei micro-appartamenti, sempre con l’obiettivo di ottimizzare e rendere funzionale lo spazio. Poi ancora abbiamo creato una soluzione per accogliere gli accessori per la pulizia della casa, dai prodotti all’aspirapolvere. Anche questa idea nasce dall’osservazione dei cambiamenti in corso tra le mura domestiche. Quello che un tempo era il locale di servizio o ripostiglio, nelle case moderne non esiste praticamente più: da qui l’idea di una soluzione versatile, con prese di corrente integrate, in grado di far fronte a questa mancanza. Rispetto alla zona notte, abbiamo creato un letto a scomparsa che permettesse di recuperare lo spazio sfruttando il muro.

Avete pensato anche al tema dello smartworking?
My Office e My School sono due moduli progettati per cercare di creare micro-postazioni dove lavorare (e studiare) in modalità da remoto con la massima flessibilità. Ritagliarsi all’interno dell’abitazione, specialmente se di metratura ridotta, uno spazio dove poter organizzare la propria postazione di lavoro non è semplice. Per questo abbiamo pensato a due contenitori che racchiudono un piano di lavoro ribaltabile con portadocumenti e chiaramente equipaggiato con attacchi e prese elettriche necessari per lavorare. Come ulteriore evoluzione, quest’anno abbiamo presentato anche una versione per l’outdoor per massimizzare gli spazi su balconi, logge e terrazzi.

Dal punto di vista tecnico, quanto è stato importante avvalersi della tecnologia per dare vita a Bigfoot?
Direi fondamentale. Oggi siamo alla seconda generazione del sistema: è stato interamente riprogettato affinché potesse essere utilizzato non soltanto all’interno del muro con la versione Architectural per il rivestimento in lastre di cartongesso o simili ma anche con la versione Interior, con predisposizione per il rivestimento in boiserie o pannelli rigidi. In questo la tecnologia è venuta in nostro aiuto, penso soprattutto ai macchinari di prototipazione rapida che in fase di campionatura e simulazione sono straordinariamente utili.

A Milano l’appartamento di Protek accoglie tutte le possibilità offerte del sistema.
Ci troviamo al settimo piano di The Central Tower, un progetto di riqualificazione firmato Citterio-Viel di un edificio preesistente a cura dello studio milanese BBPR. L’appartamento Protek, che è stato progettato dall’architetto Rudi Manfrin, mostra al suo interno le soluzioni dinamiche ideate da Protek per ottimizzare lo spazio a disposizione. A fianco del sistema Bigfoot, declinato in alcune delle sue molteplici varianti e finiture; si trovano anche i controtelai della collezione Linear, sia a battente che scorrevole, pratici da installare e che conferiscono all’ambiente eleganza e modernità.

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