Distanza. Una misura che divide due oggetti, due corpi in un luogo. Una misura estranea, difficile d’accettare e mantenere in un’anno a dir poco stravolgente e difficile. Abbiamo cambiato abitudini, isolati da una socialità scontata e solita, trovandoci a rivedere il nostro quotidiano e il rapporto con l’altro. Abbiamo rinunciato ad abbracci, strette di mano, cene e balli. Così eravamo abituati a vivere. Nella danza la distanza sembra quasi inopportuna, folle e ne abbiamo rinunciato come spettatori o protagonisti. Un racconto senza distanza e in piena sicurezza quello che la Rai propone ai pubblico: Corpo di Ballo, L’avventura di Giselle alla Scala in onda su Raiplay.
Ritrovarsi su di un palcoscenico dove lo spunto del racconto è quello del ritorno alle prove per la compagnia scaligera. Movimento, concentrazione, unione, sacrificio e passione per il ballo e per l’arte. Si parla di storie e di danza, di passi e passaggi che vedono costruire uno spettacolo di un’opera più che nota: la Giselle. Prodotta da Panamafilm e Raiplay, in collaborazione con il Teatro alla Scala e Intesa San Paolo, la docuserie ha seguito i ballerini nella loro vita privata e professionale, dalle prove al palcoscenico, raccontando la bellezza delle forme e dei movimenti e l’incredulità del momento storico.
Immagine di apertura: Teatro Alla Scala Milano. Foto Sara Busiol