Il tema della casa-casa, quella irrinunciabilmente dotata di tetto spiovente, è stato massicciamente reintrodotto negli ultimi anni nei codici compositivi dell’architettura moderna. Una ricorrenza rintracciabile anche in diversi progetti sviluppati da DK Osseo-Asare (State College, Pennsylvania, 1980) e Ryan Bollom (Spring, Texas, 1979), ex compagni di studi alla Graduate School of Design di Harvard che hanno fondato lo studio di progettazione integrata Low Design Office (LowDO) nel 2011.

In progetti in territorio texano come la Guadalupe River House a New Braunfels (2017) o il Dakota Mountain Residence a Dripping Springs (2019), l’originaria tipologia a falde è spogliata di ogni sua primordiale radice tettonica, venendo decostruita, tagliata e ricomposta al pari di una massa plastica nel primo caso, ridefinita in termini di punto, linea e superficie nel secondo. In entrami i casi, le scelte morfologiche rispecchiano la modalità dello studio a lavorare sul piano costruttivo e sulla tecnologia degli edifici, intrecciando in trame e orditi complessi materiali e sistemi sempre valutati in chiave sistemica e sostenibile.

Ma altrettanto sostenibile è l’attenzione riservata agli aspetti sociali e di uso degli spazi residenziali che lo studio condensa in questi due edifici e che rappresentano anche un’attitudine a considerare l’architettura come parte di un ecosistema dinamico ed eterogeneo. Così, l’intervento di New Braunfels utilizza la ripartizione dei volumi a falde anche per ottimizzare i flussi di ventilazione e l’ombreggiatura solare, migliorando anche la vivibilità degli interni e le prestazioni energetiche dell’edificio. Allo stesso modo, interpretando le esigenze climatiche locali il Dakota Mountain Residence ridefinisce il format della fattoria texana, per dar forma a un’inedita tipologia di co-alloggio interfamiliare a usi intermittenti degli spazi e delle funzioni, collegando due famiglie e due ambienti di vita sotto un unico, accogliente tetto.