A Printed Thing

La monografia dedicata allo studio Architecture Project, con sede alla Valletta, non è né un racconto né un libro di storia o un resoconto riassuntivo. In pratica esso incarna il vecchio e il nuovo della cultura maltese.


AA. VV., A Printed Thing, AP & Jon Banthorpe, Progress Press, Malta 2012 (pp. 159; € 20.00)

 

A differenza delle molte altre professioni che partecipano all'economia mondiale, l'architetto che esercita effettivamente la professione è il solo automaticamente autorizzato a trasformare i propri sogni in materia. Questi sogni concreti sono ancorati alla nostra realtà: se all'utente finale e al passante appaiono immutabili, essi hanno al contrario una vita brevissima per il loro creatore. Gli spogli muri bianchi vengono alla fine imbrattati di qualche colore e la liscia vernice a smalto viene velata con tende.

Nessuno, invece, osa ritoccare un quadro — o 'una cosa stampata'. Lo studio di architettura Architecture Project, con sede alla Valletta, ricorre alla tipografia  per celebrare i 20 anni di attività. Questo salto ha prodotto una monografia panottica; difficile da definire e sufficientemente ambigua da meritarsi il titolo A Printed Thing. Il tema centrale del libro è quello del “vecchio e nuovo” e allude ai moderni interventi che lo stuido effettua con maestria in edifici storici e che sono la ragione principale della sua reputazione. Una classica copertina rigida riveste questa pubblicazione con immagini patinate e testi stampati in blu, offrendoci una combinazione di stili tipografici classici e contemporanei. Dipinti del paesaggio maltese risalenti ai primi del '900, opera dell'artista italiano Vittorio Boron, sono stampati nel formato di cartoline e inseriti all'interno della monografia con una modifica, e cioè sostituendo lo skyline dei diversi paesaggi con caratteri tipografici e frasi.


A Printed Thing
AA. VV., A Printed Thing, AP & Jon Banthorpe, Malta 2012. Vista copertina

Il contenuto del libro rende omaggio alla sua estetica eterodossa. Invece di offrire un discorso predefinito, AP si affida con mossa audace al talento creativo degli autori; un esperimento che arriva a includere una lettera a una nonna, cronache di fantasmi, la descrizione di Jane Austen che fa la spesa da Marks and Spencer e il primo libretto per un'opera lirica maltese. La monografia consiste di dieci capitoli scritti da autori locali e stranieri di diversa formazione e sensibilità ed è privo di un'accurata revisione finale. 
A Printed Thing
AA. VV., A Printed Thing, AP & Jon Banthorpe, Malta 2012. Quarta di copertina

A Printed Thing evita di spiegare e glorificare, anche se meritatamente, l'architettura di uno studio che può vantare una lunga lista di opere di grande valore riconosciute da numerosi premi. Il suo contenuto è radicato nella capitale del paese, La Valletta, e nei suoi dintorni. La Valletta è la città che ospita la sua sede e la maggior parte delle sue opere.

Columbidae è il primo capitolo della raccolta e allude ai columbidi — piccioni screziati — animali nocivi che hanno prodotto grande caos con la loro presenza nella capitale da quando è stato costruito il nuovo parlamento progettato da Renzo Piano. E tuttavia Bettina Hutschek fa propria la loro invadenza per arrivare a comunicare con la propria nonna. Le scrive di questa città fortificata che chiaramente sua nonna non ha mai visitato. L'intensità del suo tono ha qualcosa di romantico che si manifesta nelle eloquenti descrizioni dettate dalla magica influenza della Valletta. Questo capitolo rimette in discussione l'idea indiscussa che “la città è morta” dopo il tramonto, rivelando tutto quello che succede dopo la chiusura di uffici e negozi.


A Printed Thing
AA. VV., A Printed Thing, AP & Jon Banthorpe, Malta 2012. Vista pagine interne

Le immagini del portfolio dello studio cominciano a rivelarsi più avanti, a metà della narrazione di Mark-Anthony Falzon, ispirata dalla sua formazione di antropologo. Il capitolo si ispira al proverbio italiano “La casa nasconde, ma non ruba” e spiega come la casa abbia una struttura perfetta per nascondere i nostri averi e riesca a frustrare ogni nostro tentativo di localizzarli. Una serie di fotografie di angoli e luoghi appartati scattate senza alcun ordine negli uffici dell'Architecture Project si combinano perfettamente con lo scritto, rivelando  che cosa si prova intimamente a fare parte del loro team.

Le loro opere vanno dal restauro delle facciate dei fabbricati a tetti retrattili, agli interni di uffici, alla progettazione urbanistica e, infine, alle collaborazioni con il gruppo di Renzo Piano nelle opere di finitura del nuovo teatro sospeso sopra le rovine del vecchio teatro dell'opera. Vengono poi intervistati i fondatori dello studio Architecture Project con l'intento di definire un tipico cittadino maltese, e di esaminare i pro e i contro di un'attività concentrata all'interno della stessa scena locale.

A Printed Thing
AA. VV., A Printed Thing, AP & Jon Banthorpe, Malta 2012. Vista pagine interne

Il cuore del libro emerge in un racconto piuttosto insolito: l'autore Timothy Brittain-Catlin descrive Jane Austen nelle affollate strade della capitale,  accennando a diversi periodi storici, dall'Ottocento dei marines che passeggiano per la città alla nuova epoca di facebook e degli iphone. È un pretesto per accompagnarci in lungo giro attraverso la città, parlando di eventi storici e vecchi negozi scelti a caso e, contemporaneamente, presentandoci gli interventi architettonici effettuati da Architecture Project. 
A Printed Thing
AA. VV., A Printed Thing, AP & Jon Banthorpe, Malta 2012. Vista pagine interne

I capitoli finali del libro affrontano temi più concettuali. Un manifesto per la Valletta viene intitolato Novelletta: un'utopia derivata dalle lezioni di terra, acqua e cielo che propone, tra le altre modifiche, il distacco della penisola dal resto dell'isola. Ancora una sorpresa è stata quella di trovare un capitolo scritto in maltese (di cui più avanti si trova la traduzione inglese) — uno dei vantaggi derivanti dall'accordare libertà d'azione ai diversi autori.

A Printed Thing si distingue dalle pubblicazioni odierne perché riesce abilmente a non lasciarsi incasellare in nessuna categoria editoriale. Non è né un racconto né un libro di storia né un resoconto riassuntivo. In pratica esso incarna il vecchio e il nuovo della cultura maltese.


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AA. VV., A Printed Thing, AP & Jon Banthorpe, Malta 2012. Vista pagine interne

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