Democracy, una crasi dei concetti di nomi, piazze, città, è un luogo che non esiste, in cui si sviluppa la nozione ideale di democrazia e, insieme, il senso metaforico della democrazia dell’immagine, e presenta in sintesi la ricerca artistica di Davide Bramante.
Democracy
Milano, Firenze e Vigevano sono i soggetti più recenti delle immagini dell’artista siracusano che svela nuove prospettive urbane attraverso la tecnica analogica dell’esposizione multipla in fase di ripresa.
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- 13 maggio 2014
- Vigevano
L’artista (nato a Siracusa nel 1970) utilizza da sempre la fotografia e pensa per sovrapposizioni temporali e spaziali per sviluppare un’indagine sulla società contemporanea e sulle strutture che la ospitano: la città è ricostruita quindi unendo scatti diversi che sfociano in un’unica visione d’insieme. La differente percezione dell’immagine è data dalla tecnica analogica dell’esposizione multipla in fase di ripresa – risultato di più scatti, da quattro a nove – sullo stesso fotogramma. Le ultime città fotografate – Milano, Firenze e Vigevano – sono per esempio raccontate attraverso la sincronica sovrapposizione di diverse inquadrature, la ripresa aerea dei diversi centri abitati ottenuta fotografando da un elicottero svela una vista diversa da quella cui solitamente si è abituati e rende visibili nuove prospettive e differenti proiezioni mentali.
Milano è presentata come la “città che cambia”: mutazione in cui la vecchia Milano delle case di ringhiera e della Madonnina lascia il passo a una Milano dove i protagonisti attivi del cambiamento sono gru e imponenti tralicci assieme a nuovi e futuristici palazzi, torri sinuose, giardini verticali sui grattacieli e grandi opere in vista dell’Expo del 2015. Firenze, invece, è ritratta attraverso una sovrapposizione dei suoi monumenti e i luoghi più famosi simbolo della sua storia: Santa Croce, i palazzi affacciati sull’Arno, i ponti, i romantici lampioni compagni di passeggiate al tramonto e le colline fiorentine.
Bramante rende poi omaggio all’armoniosa bellezza rinascimentale di Vigevano e alla sua famosissima piazza Ducale voluta da Ludovico il Moro, qua resa quale concentrato ideale e metaforico di confronto, passaggio, sovrapposizioni d’idee, culture, movimenti fisici e astratti. Davide Bramante unisce l’immagine della piazza non con altri monumenti della città ma con il casello dell’autostrada, quasi a creare una comparazione tra passato e presente, tra armonia del forum ispirato ai canoni vitruviani e la simmetria caotica dello svincolo, tra la periferia porta della campagna e il centro città scrigno della storia.
Fino al 15 giugno, una mostra negli spazi della Nuova Strada Sotterranea del Castello Sforzesco Vigevano propone le opere più recenti e un excursus attraverso i lavori degli ultimi 10 anni, un riflesso della storia personale di Davide Bramante, delle sue esperienze di viaggio e della sua memoria. Il soggetto di questo viaggio ideale in giro per il mondo è sempre il medesimo: la città. L’amatissima New York, e poi Parigi, Mosca, Roma, fino alle metropoli d’Oriente, Pechino e Hong Kong, ciascuna raccontata attraverso intersezioni di luoghi e visioni in un continuo dialogo immaginario. La simultaneità degli scatti di Bramante trasmette agli spettatori il senso della società contemporanea: affollata, irruente e straripante. Impossibile da contenere in una sola immagine.
Fino al 15 giugno 2014
Davide Bramante. Democracy
Nuova strada sotterranea del Castello Sforzesco
Vigevano (Pavia)