Come sono le Sonos Ace: vi raccontiamo il loro design

Abbiamo avuto la possibilità di testare il primo dispositivo indossabile di Sonos e di parlare con il team che le ha progettate ispirandosi anche alla Sedia Wassily.

Le Sonos Ace sono delle cuffie minimaliste, molto minimaliste. Sono anche leggere e confortevoli da indossare. È il primo dispositivo wearable, indossabile, di Sonos, che negli anni si è imposto come il più noto sistema di audio connesso per la casa. Speaker belli e funzionali, studiati per essere semplici da usare e per integrarsi facilmente in ogni contesto domestico, connessi via wifi e integrati su una app-piattaforma che raccoglie i maggiori servizi di streaming e presenta qualche chicca, come le Sonos Radio curate da artisti di rilievo come Thom Yorke o Lorde o Brian Eno. 

L’evoluzione di Sonos racconta bene come ci siamo interfacciati alla musica in questo primo quarto di secolo: dalla necessità di ascoltare in ogni stanza una libreria musicale di mp3 presente nell’hard disk di un singolo computer, all’attuale integrazione tra Spotify e degli altri servizi streaming con supporti fisici da collezione come i vinili.

Le nuove Sonos Ace. Courtesy Sonos

Un nuovo scenario

Nel 2021, Sonos è uscito per la prima volta di casa con Roam, il suo primo speaker portatile bluetooth. Ora, si lancia in un campo completamente nuovo, quello dell’audio indossabile, con un paio di cuffie, a lungo attese (e a questo punto prevediamo che prima o poi potrebbero arrivare anche degli auricolari…).
Ma non è successo per caso. Le cuffie sono uno dei prodotti tecnologici più popolari al mondo, un mercato da 5 miliardi di dollari con una forte domanda di dispositivi premium. Negli Stati Uniti, il 72% dei nuclei domestici possiede almeno un paio di cuffie, e la domanda per i modelli di alta gamma è forte, secondo Sonos.

un suono straordinario, un design elegante e un comfort duraturo a una delle categorie audio più vaste e popolari al mondo

“I fan hanno espresso chiaramente il desiderio di veder nascere cuffie Sonos, con la nostra altissima qualità del suono, il design sofisticato e l’esperienza fluida”, ha detto un rappresentante dell’azienda a Domus. “Negli ultimi tre anni, l’argomento ha generato 47.6k menzioni sui social”. Il lancio delle Sonos Ace rappresenta quindi una grande opportunità per il marchio: “raggiungere clienti vecchi e nuovi. Le cuffie sono il punto di ingresso perfetto nel nostro ecosistema di prodotti”.

Le cuffie sono una categoria di prodotti molto popolare, ma c’è ancora spazio per migliorare e fare la differenza, spiega Sonos. “Sentivamo che la categoria aveva bisogno di innovazione e di una prospettiva fresca”. Durante lo sviluppo di questo nuovo prodotto, un processo che ha richiesto tre anni, l’obiettivo era “promuovere il tipo di innovazione e esperienza sonora che è sinonimo di Sonos”. Il risultato sono le Sonos Ace, che “sfruttano tutto ciò che abbiamo imparato in due decenni come leader nel mondo audio” per portare “un suono straordinario, un design elegante e un comfort duraturo a una delle categorie audio più vaste e popolari al mondo”.

Le nuove Sonos Ace. Courtesy Sonos

Di cosa parliamo quando parliamo di cuffie, oggi

Nell’affollato mercato delle cuffie wireless di questa prima metà degli anni ’20, sono state le AirPods Max di Apple a definire un nuovo benchmark. Sia funzionale, sia estetico. Sono forse l’unico design con cui Apple è tornata allo spirito dissacrante del “Think Different” con cui Jobs e Ive fecero la storia del prodotto industriale a fine anni Novanta. Con Airpods Max, Apple ha decostruito il concetto di cuffia e l’ha condensato in un oggetto fluido e clamorosamente bold. Nell’estetica, sostituendo il classico archetto con una telaio di metallo e maglia, dilatando al massimo la scala dei padiglioni auricolari, colorandone la superficie con palettature anche inaspettate e integrando tra i comandi tattili la corona digitale già vista sui suoi orologi e spostando i pulsanti a portata di indice e medio. E all’interno, ci ha messo l’audio computazionale potenziato da un apposito chip.

Laddove Apple ha decostruito, Sonos invece ha scavato fino a recuperare un archetipo. L’approccio dell’azienda audio nel disegnare le Ace è quello di un recupero di forme e materiali originali per arrivare a una sintesi di semplicità. Di fronte al massimalismo delle AirPods Max, alla loro leggera pesantezza, al contrasto tattile tra la maglia e il metallo, le Sonos Ace si distinguono per un minimalismo che a un primo sguardo potrebbe richiamare una fase prototipale, quasi embrionale, come se queste cuffie fossero uno studio di forme, quasi una scultura e non un oggetto funzionale. 

L’approccio dell’azienda audio nel disegnare le Ace è quello di un recupero di forme e materiali originali per arrivare a una sintesi di semplicità.
Apple AirPods Max

Certo, la lezione Apple che ha informato tutte le ultime tendenze delle cuffie si sente: i padiglioni sono dilatati, il metallo a vista c’è, in più, Sonos “copia” l’idea di rendere rimovibili con uno sgancio magnetico e quindi facilmente sostituibili i padiglioni, la parte che più facilmente si usura nelle cuffie – i loro materiali derivano da un’economia circolare e impiegano il 17% in meno di plastiche vergini, spiega il brand. Unico vezzo estetico, in realtà assai funzionale per distinguere il destro dal sinistro, il loro interno, che presenta due colorazioni differenti. 

Le imbottiture in pelle vegana delle Sonos Ace sono generose, sia dove si appoggiano alle orecchie, sia nell’archetto, l’impiego della plastica le rende leggere, calde e piacevoli al tatto. I comandi sono minimali, un pulsante di accensione e connessione – ma le cuffie dovrebbero attivarsi e disattivarsi automaticamente grazie alla dotazione di sensori –, un interruttore per regolare il volume e mettere in pausa la riproduzione, il tasto di attivazione della cancellazione del rumore e niente di più. Tutto piccolo, minimal, forse troppo. 
 


Per riporle c’è una custodia in feltro ottenuto da bottigliette riciclate, dalla superficie ruvida e piacevole al tatto. Le cuffie, adagiate all’interno, disegnano un sorriso: una scelta tutto sommato classica (e un po’ ingombrante) rispetto a quella iper-industriale delle AirPods, che hanno una cover magnetica, e non una custodia, con cui si trasformano in un oggetto inerte che sembra una borsetta ma contiene solo se stesso. 

Le nuove Sonos Ace. Courtesy Sonos

Sonos Ace: un viaggio nel design

“Da Sonos, la forma segue la funzione”, commenta l’azienda, mentre discutiamo di come il linguaggio di design ultra specifico e altamente riconoscibile del marchio è stato riscritto e adattato a una nuova categoria di prodotti.

Questo è il primo dispositivo wearable del marchio, un oggetto che ha dato a Sonos l’opportunità di far evolvere il suo “linguaggio di design senza tempo e considerare l’ergonomia in modo più olistico”. Il comfort è stato un argomento centrale durante il processo di progettazione, dice Sonos, “allo stesso tempo volevamo creare qualcosa di unico sul mercato che sembrasse e fosse esteticamente ’Sonos’”.

Tra i riferimenti di design c’era la sedia Wassily, “ammirata per il suo approccio minimalista in un’epoca in cui i mobili erano grandi e ingombranti”. In questo senso, “Sonos Ace combina linee pulite e angoli, per fondere con eleganza forma e funzione”.

Marcel Breuer, Sedia Wassily, 1925

L’obiettivo di questo approccio era creare un paio di cuffie “senza tempo, oneste e durevoli”, “con forme comprensibili capaci di evidenziare le funzioni chiave e catturare l’attenzione dell’utente”. Fare design, per Sonos, “non significa seguire a ruota ogni nuova moda o rispondere all’ultima tendenza di stile”, spiega il marchio. “Ci ispiriamo a quello, ma rimane in noi l’intento costante di progettare tenendo conto del contesto”, allo stesso modo cerchiamo di “trovare un attento equilibrio tra un aspetto e una sensazione di qualità superiore, con nuove tecnologie e funzioni innovative in una forma leggera”.

Una vasta ricerca ergonomica, benchmarking e test sugli utenti hanno portato il team di design “dove volevano arrivare”. Queste nuove cuffie non sono solo minimaliste e belle, ma presentano anche specifiche tecniche di alto livello come una durata della batteria di 30 ore con ricarica rapida, audio spatial Dolby Atmos e supporto per l’audio lossless tramite Bluetooth su dispositivi Android.

Le nuove Sonos Ace. Courtesy Sonos

Sonos come sistema di design

Molti degli elementi che si vedono sulle cuffie sono coerenti con il resto del portafoglio Sonos. Il Content Key, ne è un esempio: una sorta di iterazione meccanica del cursore del volume introdotto sui prodotti della linea Era e che presente anche sul Move 2. “Abbiamo un approccio fortemente ponderato nella selezione dei materiali”, dice Sonos. “Ci ha permesso di creare un prodotto bello, dall’aspetto tranquillo e molto coeso”.

Le nuove cuffie non sono un prodotto isolato, ma si inseriscono nel vasto ecosistema Sonos. “Due terzi dei nostri 15 milioni di nuclei domestici possiedono più di un prodotto Sonos, e siamo entusiasti di sfruttare questo slancio per entrare in una nuova categoria”, afferma il marchio. Anche se alcuni utenti potrebbero rimanere delusi dalla mancanza di connettività WiFi, possono collegarsi direttamente a qualsiasi soundbar Sonos Arc per trasmettere all’istante il suono per l’ascolto privato. L’app Sonos, cuore e mente dell’ecosistema domestico del marchio, è stata riprogettata di recente “per creare un’esperienza di ascolto più personalizzata e semplice” e per supportare le innovazioni future “come Sonos Ace e tante altre”. 

Con la nuova app, Sonos può monitorare se c’è “la necessità di aggiungere nuove funzioni” e se c’è “questo desiderio”, dice l’azienda, “possiamo costruirlo e rilasciarlo ai nostri ascoltatori via etere attraverso un aggiornamento software”.

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