Mario Cucinella ha presentato il progetto della sala teatrale polivalente della Casa di reclusione di Volterra, ideato dallo Studio MCA – Mario Cucinella Architects, in collaborazione con la Compagnia della Fortezza di Armando Punzo e promosso dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile per realizzare all’interno del carcere uno spazio idoneo allo svolgimento di attività teatrali formative e professionalizzanti per i detenuti.

La struttura modulare progettata da Cucinella è completamente rimovibile e rispettosa della cornice storica: un padiglione composto da centine in legno lamellare di 400 metri quadri, capace di ospitare 250 posti. “Con questo progetto abbiamo raccolto una duplice sfida: da un lato la necessità di dotare il carcere di uno spazio teatrale polivalente leggero e flessibile, in dialogo con la storia del luogo, dall’altro creare un luogo di cultura nuovo per la Città di Volterra […]. Il progetto si propone infatti di accrescere l’offerta culturale a vantaggio di tutta la comunità […]”, ha dichiarato Cucinella. Sarà infatti collegato verso l’esterno in maniera più agevole rispetto al carcere, consentendo la fruizione degli spettacoli da parte del pubblico durante tutto l’anno. Il teatro sarà quindi uno spazio di confine, simbolo dell’osmosi tra l’interno e l’esterno.

La sala sarà realizzata utilizzando tecnologie a secco e materiali naturali, in un’ottica di sostenibilità ed efficienza, garantendo così anche il rapido montaggio e smontaggio. Il progetto, infatti, è concepito come macchina scenica e bioclimatica, grazie a strategie climatiche attive e passive, e consentirà lo svolgimento delle attività in uno spazio dagli elevati standard di benessere ambientale e visivo.

La Compagnia della Fortezza di Armando Punzo da sempre sogna di veder realizzato un teatro vero e proprio all’interno del carcere di Volterra. Il lavoro della Compagnia, infatti, non si ferma alla sola recitazione, ma abbraccia tutte le professionalità del teatro, promuovendo la formazione di scenotecnici, drammaturghi, sarti, scenografi, tecnici del suono e dell’illuminazione, attraverso percorsi formativi e laboratoriali. Attraverso un impegno più strutturato, l’obiettivo futuro diventa quello di estendere il progetto ai carceri di tutta Italia e magari dar vita a una compagnia, che metta in scena spettacoli dedicandosi all’intera filiera della produzione.